Quasi in corrispondenza dell’anniversario dei 10 anni dall’apertura del locale, il “claim” che Edoardo Papa aveva creato per In Fucina (“Il Ristorante che ama la pizza”) si rafforza nettamente visto che l’istrionico chef-pizzaiolo ha deciso di confrontarsi con materie prime di altissimo livello, non solo come complemento alle sue straordinarie pizze, ma anche per dare vita a piatti studiati e di grande equilibrio.
A partire dal 9 febbraio, infatti, In Fucina è aperto anche a pranzo nei soli giorni di sabato e domenica, nei quali sono disponibili, accanto alle consuete creazioni del mondo “Pizza”, di cui vi abbiamo già raccontato (link), anche le nuove divertenti ed appetitose preparazioni di Edoardo, che mette in bella mostra le sue doti di abilissimo chef.
L’ambiente in cui si viene accolti, che rimane invariato rispetto al passato, è molto adatto anche al nuovo corso dove cucina e pizzeria si muovono all’unisono verso un percorso gastronomico di altissimo livello.
Se poi aggiungiamo la presenza in sala di Edoardo, che riesce, insieme al suo staff ad illustrare brillantemente i piatti che troveremo nel nuovo menu, non potremo che aspettarci di vivere un’eccezionale esperienza gustativa.
Ma sarete curiosi di sapere cosa abbiamo assaggiato. Eccovi serviti.
Iniziamo con il benvenuto; pappa al pomodoro con calamari di paranza, olive taggiasche e capperi di Salina, un susseguirsi di sapori che vedono il calamaro contrapporsi alla consistenza della pappa in modo magistrale.
Continuiamo con battuto di mazzancolle di paranza con composta di corniolo, pomodorini confit, robiola di capra e granella di pistacchio, un piatto ricco di contrasti (morbido vs croccante, acidità e sapidità vs tendenza dolce) che riescono a creare un delizioso equilibrio gustativo.
Fettuccine aglio, olio e peperoncino con gamberi di paranza e pomodorini semi-dry, il piatto più semplice di quelli presentati da Edoardo ma non per questo meno interessante.
Andiamo avanti con pasta e ceci di nonna Adelina, che non è una rivisitazione della tradizionale pasta e ceci romana, ma un ricordo di infanzia (relativo ad una località del Lazio) che Edoardo vuole riproporre ai suoi ospiti, caratterizzata da due fasi d’assaggio, la prima con la forchetta e la seconda con il cucchiaio che ci permette di finire il gustosissimo brodo che l’accompagna.
Ci viene poi proposto il piatto che più ci ha entusiasmato in questo percorso culinario, lasagne all’uovo con crema di gorgonzola delicato, broccoli romaneschi, funghi trifolati e rosso d’uovo di bianca livornese. Senza parole, un esplosione di sapori dove tutti gli ingredienti sgomitano per essere protagonisti del piatto. Da non perdere.
Passiamo ai secondi, iniziamo con il polpo, carpaccio di carciofi alla romana e pancetta di cinta senese croccante, un piatto destrutturato che il commensale può ricostruire a suo piacimento con diverse combinazioni di gusti e sapori.
Polpette di salumi con polpa di pomodoro bio e parmigiano reggiano 36 mesi, un piatto molto originale dove uno stratosferico sugo diventa il vero protagonista, senza nulla togliere al resto.
Terminiamo con lo Strudel scomposto (piatto che in realtà si può trovare anche nell’apertura serale di In Fucina): un’interpretazione molto convincente da parte di Edoardo di un classico della pasticceria trentina.
Ecco come Edoardo ha presentato le novità di In Fucina:
Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.
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