Parlare di vino rosso piemontese, innesca in automatico le parole “Barolo” e “Barbaresco”, ma in realtà il Piemonte riesce a dare vita ad una vastità di vini di grande interesse che descrivono un territorio e che allo stesso tempo ne sono parte integrante. Uno dei tipici esempi è il vino Boca, ottenuto dall’assemblaggio di uve Nebbiolo, Vespolina ed Uva Rara in base a percentuali dettate dalla medesima D. O. C.. La zona di produzione è quella delle colline novaresi. L’austerità e l’eleganza sono le doti principali del vino Boca. A tal proposito presso l’enoteca Malenchini a Pedara (CT) è stato possibile degustare quattro annate del vino Boca Vigna Cristiana della cantina Podere ai Valloni. Non vengono utilizzate barrique, ma le botti grandi di rovere. Durante la presentazione dell’azienda e dei suoi vini, la proprietaria Anna Sertorio mette in evidenza che una delle poche cose che è cambiata per il vino è il clima che con l’innalzamento delle temperature nelle ultime annate ha fatto sì che le gradazioni alcoliche siano aumentate, dando luogo a dei vini più impegnativi. Detto questo Podere ai Valloni è una piccola azienda con tre ettari di vigna, quindi si parla di produzioni artigianali, in cui la filosofia è quella che il buon vino si inizia a fare in vigna rispettando il più possibile la natura. L’azienda è certificata bio.
Tutto questo alla fine dà i suoi risultati, perchè assaggiando il Boca Vigna Cristiana di Podere ai Valloni non si degusta solamente un vino, ma anche un territorio. Le colline dove sono ubicate le vigne (480 metri s.l.m.) sono di origine vulcanica ed i terreni sono con dei ph bassi. Facendo un excursus dal 1994 al 2010, si è avuta la possibilità di capire come il Boca sia un vino ottenuto per affrontare il tempo. Durante la serata è stato possibile interagire con la produttrice avendo modo di poter discutere anche degli abbinamenti con il quale il Boca riesca ad avere il giusto connubio. Pietanze in riduzione, brasati, senza escludere formaggi stagionati.
Vigna Cristiana 1994
Austero, con sentori di humus e di roccia bagnata, inchiostro di china. Grande freschezza e quasi una sorta di ruvidità. I tannini si avvertono successivamente. Grande persistenza e buona progressione. Venticinque anni e non sentirli, considerato che dopo un quarto di secolo sono appena percepibili le note di terziarizzazione.
Vigna Cristiana 1997
Il corredo aromatico conserva il sentore della china, e mostra ricordi di arancia sanguinella e note salmastre, sempre nello stile del vino piemontese, esaltando l’austerità. Asciutto e teso. Tannini ed acidità si amalgamano bene. Strutturato ed elegante. Chiude con una nota di liquirizia. Grande pulizia al sorso.
Vigna Cristiana 1999
Annata diversa, diverso il bouquet. Accenni di fiori appassiti e di aghi di pino, profumi di sottobosco. Quello che non cambia è la grande freschezza, che prende il sopravvento. Chiude con sensazione minerale. Elegante e di buona persistenza.
Vigna Cristiana 2010
Facendo un salto di dieci anni, le caratteristiche olfattive cambiano un po’. È la componente floreale e l’erba tagliata che si percepiscono per prime. Successivamente si sente la ciliegia acerba. L’austerità non manca. Molto piacevole e con una beva dinamica e scattante. Finale leggermente sapido. Buona persistenza.
Come si può notare, da annata ad annata, vi sono dei cambiamenti, a livello organolettico, ma allo stesso tempo si riscontrano dei punti di continuità, che danno una precisa identità al Boca Vigna Cristiana, rendendolo un vino veramente interessante e con caratteristiche ben precise.
Come per tutte le cose importanti si inizia per gioco e poi... si fa sul serio. È dal 2006 che mi sono appassionato e sono stato introdotto nel mondo del vino, GRAZIE a MIO PADRE. Poi per capire qualcosa in più ho seguito un corso e..... nel 2013 ho conseguito il diploma di sommelier. A tutti coloro che sono appassionati di vino, dico che bisogna sempre provare e degustare vini diversi, cercando di capire quello che il vino ci trasmette, soffermandoci sulle sensazioni e sulle emozioni che può dare.
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