Colori, rumori e cibo esprimono il carattere di Napoli che, nonostante lo scorrere degli anni, non è mai cambiato, rendendola da sempre città difficile ma affascinante allo stesso tempo.
Il cibo è per i napoletani un elemento essenziale della propria vita e la pizza sembra essere una parte del loro DNA.
In ogni vicolo in cui si volge lo sguardo una voce, una scritta o un immagine ci spinge ad assaggiarla, mostrandoci quella parte della cultura gastronomica napoletana che da sempre rappresenta la città.
La pizza qui è nata e qui si trasformerà!
Un’affermazione che evidenzia il cambiamento che a Napoli come in diverse città italiane si è iniziato a manifestare negli ultimi anni.
Si parte dalla tradizione. La possiamo trovare a portafoglio, fritta, classica, con forme diverse, ma sempre fragrante e leggera, con il cornicione rigorosamente alto, a prima vista possono apparirci simili, ma solo quando le si assaggia si intuiscono quelle sfumature che solo la manualità del pizzaiolo riesce a dare.
Così dopo aver girato nei posti più disparati della città, dai quartieri spagnoli a Mergellina, dal rione Sanità al Vomero, giungiamo sul lungomare di Napoli, più precisamente sulla Riviera di Chiaia, dove i fratelli Francesco e Salvatore Salvo hanno aperto una nuova pizzeria che duplica quella storica di San Giorgio a Cremano.
La PizzeriaSalvo parte dal concetto che la pizza tradizionale abbia come obiettivo di adattarsi all’avanzare delle nuove scoperte in cucina, assecondando la stagionalità delle materie prime, esaltandole attraverso il diverso abbinamento degli ingredienti per dar vita alla pizza che affronterà il futuro.
Un impasto che allo sguardo, ma soprattutto all’assaggio, evidenzia che ci siamo elevati ad un livello superiore, soffice, con un cornicione mai troppo pronunciato e ingredienti che rispecchiano la territorialità, dal Fiordilatte di Agerola, alle alici di Cetara, ai pomodori del Vesuvio, alle acciughe locali lavorate direttamente in casa.
Abbiamo assaggiato alcune tra le pizze presenti sul menu e di queste vogliamo parlarvi.
Iniziamo con:
Pizza bianca con Fiordilatte di Agerola e funghi Cardoncelli, con sapori evidenti che ne accompagnano la leggerezza e fragranza. Strepitoso il filo d’olio che ne adorna la superficie rendendo il nostro assaggio accattivante ed intrigante con l’esaltazione dei diversi ingredienti.
Continuamo con:
Una pizza che se non ben fatta può dar luogo a tante critiche, ma non è certamente il nostro caso. I carciofini vengono lavorati direttamente in loco partendo dal carciofo fresco, poi fiordilatte di Agerola, pomodoro locale e quel filo di olio che, scelto con attenzione dai fratelli Salvo diviene il filo conduttore dell’assaggio.
Terminiamo con la pizza più classica:
La Margherita.
Un modo per avere una precisa idea dello stile della casa. La semplicità diventa l’elemento fondamentale, l’impasto e agli ingredienti che debbono essere strepitosi fanno la differenza.
E nel nostro caso possiamo affermare che la pizza assaggiata ci ha colpiti notevolmente.
Partendo dalla pizza più classica i fratelli Salvo hanno deciso di lasciare ibera la loro creatività, proponendo diverse varianti attraverso l’utilizzo di materie prime (in primis il pomodoro) di diverse qualità e provenienza, tra loro accompagnate e legate da un olio di oliva extra vergine, sempre diverso, accuratamente selezionato per le sue caratteristiche, capace di esaltare gli ingredienti di una particolare pizza.
Il tutto conferisce uno sprint che non ha eguali e offre una visione diversa di quella “pizza gourmet” tanto cara ai nostri giorni.
Vi elenchiamo, a tal proposito, le diverse varianti di Margherita che potrete trovare, invitandovi a recarvi a Napoli e assaggiare in un clima di spensieratezza e scoperta allo stesso tempo.
PIZZERIA SALVO
Riviera di Chiaia, 271,
80121 Napoli NA, Italia
Tel. 081 359 9926
Lunedì – Domenica: 12.30 – 15.30
19.00 – 24.00
Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.
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