In occassione dell’evento Benvenuto Brunello parliamo di una grande realtà di Montalcino.
Tenuta Le Potazzine nasce nel 1993 quando Gigliola Giannetti, dopo 19 anni di lavoro presso la Tenuta Greppo – alias Biondi Santi, fonda la sua tenuta vitivinicola.
Attualmente l’azienda vanta cinque ettari vitati di cui 3,5 attorno alla tenuta e gli altri 1,5 in una zona più alta. L’età media delle vigne, ollocate nella zona di Sant’Angelo in Colle e nella zona opposta, supera i 25 anni.
“Potazzine” è il modo in cui vengono chiamate le “cinciallegre” a Montalcino, tanto che il nome veniva già usato dalla nonna materna per chiamare in modo affettuoso le nipoti Sofia e Viola, figlie di Gigliola, le stesse che ora affiancano la madre nella conduzione aziendale.
L’azienda pone grande attenzione alla fermentazione naturale, per scelta non si usano lieviti selezionati, e si prediligono lunghe macerazioni per avere dei vini molto eleganti, raffinati e femminili. Questi gradi vini si traducono in uno stile per nulla potente come talvolta riscontriamo a Montalcino, ma al contrario vellutati ed eleganti. Pensate che della tipologia Brunello di Montalcino Riserva, ne sono state prodotte solo 4 annate (2004, 2006, 2011 e 2015) e questo perché la si produce di rado e solo quando alcune annate sono davvero idonee per questa tipologia.
Il simbolo aziendale delle “cinciallegre”
Il clima è influenzato in gran parte dalle ampie colline circondate da boschi che proteggono le vigne dai venti troppo freddi, nonché oliveti e soprattutto da un gran numero di edifici in pietra che testimoniano la centenaria coltivazione, proprio all’interno delle mura cittadine infatti è possibile trovare il ristorante di famiglia chiamato la “Vineria di Tenuta le Potazzine.
Il terreno è ricco di argilla e galestro con presenza ferrosa nel sottosuolo che garantisce una buona profondità idrica specialmente nei periodi più critici di siccità.
All’interno della cantina
Nella bottaia solo legni francesi
Rosso di Montalcino 2017
La tipologia Rosso di Montalcino è di grande valore e troppo spesso sottovalutata ed invece meriterebbe più spazio soprattutto sulle nostre tavole.
Molto adatta anche ad abbinamento con piatti di pesce come il cacciucco, è di grande eleganza gustativa, per un vino dal frutto rosso deciso lungo, croccante, tannico e dalla presenza alcolica elegante e struggente.
Ho bevuto il 2017 ed il 2010 di questo vino e wow anche il rosso dispone di grande longevità ve lo assicuro!
Abbinamento con cacciucco alla livornese o se preferite la carne ad una bella fiorentina al sangue.
Brunello di Montalcino 2016
Un vero vino suadente e femminile che fa emergere note di violetta, spirito balsamico, spezie dolci, nota di caffè, con una buona spalla acida decisa e dal bellissimo equilibrio gustativo al palato.
Ho avuto il piacere di provare anche l’annata 2014 ed era davvero spettacolare!
Tannino elegantissimo, qui l’acidità di una annata difficile e piovosa è stata fondamentale per donare questa longevità alla bottiglia.
Abbinamento con anatra cotta alla brace, salsa koji (fatta con l’orzo fermentato e montato con il burro) e bacche di sambuco.
Sommelier originario della Val Gardena nel cuore delle Dolomiti, a cui gli studi sono stati illuminanti: è da questi che nasce il suo amore per il mondo del vino. Il suo trampolino di lancio è stato il ristorante tristellato St. Hubertus - Rosalpina a San Cassiano in Alta Badia, dove ha ricoperto il ruolo di Sommelier. Nel fratempo la sua voglia di mettersi in gioco lo ha spinto a partecipare anche ad alcune competizioni, classificandosi 1° al Trofeo del Soave 2019; 1° al Master Chianti Classico 2020 premio comunicazione; 1° al Master dell’Albana 2020; 1° italiano a vincere il Master del Pinot Nero nel 2021, la consacrazione con il Titolo di Miglior Sommelier d'Italia nel 2022 seguita dal premio alla carriera come miglior sommelier professionista dell’anno 2022 nella ristorazione italiana - Premio Solidus. Oggi, è relatore presso l’Associazione Italiana Sommelier, Scuola Concorsi AIS Veneto, direttore del GDS e consigliere regionale di AIS Alto-Adige. Docente all’Istituto alberghiero di Merano, giudice per la guida vini Gault & Millau Italia, Concours Internacional Grenache du Monde, Concorso Emergente Sala, Concours Mondial de Bruxelles, tra i candidati personaggio dell'anno di Italia a Tavola 2023 e partecipa alla stesura della Guida Vitae - I migliori vini d’Italia. Idrosommelier - brand ambassador per Cedea luxurywater della Val di Fassa. Svolge attualmente il ruolo di Wine & Beverage Consultant per molte realtà italiane attraverso: costruzione/assistenza delle carte da vino. Tra i quali vanta: tre volte vincitore del premio Carta Vino dell’anno nel 2022 nella categoria Ristorante Hotel, nel 2024 per le categorie Fine dining e Ristorante Hotel alla Milano Wine Week, premio di Wine & Beverage Consultant 2023 per Food & Travel Italia. La sua attività prevede formazione del personale ristorativo, recensione vini, guida di masterclass per cantine, consorzi di tutela nelle principali fiere mondiali: Vinitaly e Prowein.
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