Mi perdonerete il gioco di parole del titolo che fa riferimento a uno dei grandi vini banchi di Garofoli, per l’appunto il Podium, e che utilizzo per celebrare una chicca inaspettata di questa cantina.
Ebbene sì, coincidenze fortuite e fortunate ci hanno portato ad assaggiare un Brandy che, nel panorama italiano dei distillati e anche in quello europeo, è degno di occupare un posto di tutto rispetto.
Di Garofoli in più occasioni avevamo assaggiato e apprezzato una gamma di vini eleganti e potenti, profumati e appaganti, e non solo da uve Verdicchio ma anche da uve Montepulciano e Lacrima.
Ecco, queste caratteristiche si ritrovano anche nel Brandy che la cantina ha voluto lanciare distillando un vino monovarietale del 2003, nello specifico il Montepulciano.
Alambicco discontinuo a bagnomaria per la distillazione e piccole botti di rovere (precedentemente usate per lo Chardonnay) per un affinamento di 9 anni al termine dei quali il Brandy ha riposato in bottiglia per altri 3 anni.
Risultato: una bottiglia tutta da gustare per lievità, profumi ed eleganza, confezionata in un accattivante astuccio, tappata con sughero firmato Garofoli e tappo di chiusura successiva a parte.
Di ragguardevole ma non invasivo grado alcolico (43), si presenta di colore leggermente ambrato e offre all’olfazione sentori di prugna e albicocca disidratata con sfumature che ricordano tabacco biondo e cipria. Seguono uvetta e ciliegie sotto spirito, accompagnate da note mielose e di confetteria.
Al palato, si apprezzano note di vaniglia, pasta frolla e torroncino con netti richiami a mandarino e arancia candita, insieme a quelle di frutta secca frammista a spezie pungenti (zenzero e pepe bianco).
Finale con ricordi di assenzio e bastoncino di liquirizia.
Questa è la scheda tecnica tratta dal sito internet di Garofoli:
Insomma un assaggio in cui lo stupore ha accompagnato le note olfattive e gustative perché non è così scontato fare grandi vini e contemporaneamente un distillato di classe.
Quindi, complimenti a Garofoli e, come si dice in questi casi, Ad Maiora!