La quarta edizione di Mamojada Vives, una vera e propria anteprima dei vini realizzati dai viticoltori dall’associazione Mamojà (attualmente 55 iscritti di cui di 24 imbottigliatori), è andata in scena nell’ultimo fine settimana di aprile nei locali della Cantina Sedilesu.
La degustazione con servizio al tavolo del 29 Aprile, dedicata alla stampa e agli operatori, ha messo in evidenza l’ulteriore miglioramento del livello qualitativo raggiunto.
50 i vini degustati (10 Granazza, 8 rosati e 32 rossi).
Buone notizie per la Granazza, la varietà autoctona a bacca bianca (che si trova prevalentemente a Mamoiada, a Orgosolo e a Oliena) che dà luogo a vini dalle diverse interpretazioni (alcuni con macerazioni più o meno prolungate) che però hanno trovato una loro dimensione qualitativa e di equilibrio gustativo.
Meno interessante (con qualche eccezione) la proposta dei rosati, un po’ timidi nella espressività territoriale e nel carattere.
Ma veniamo ai vini rossi, ovviamente da Cannonau in purezza.
Molti i vini da singola Ghirada (nome locale dato al cru) e da vigne vecchie.
32 vini di un livello qualitativo impressionante, frutto di un percorso (che Vinodabere monitora sin dall’inizio) che la comunità di Mamoiada ha seguito da poco più di un decennio e che oggi mostra risultati incredibili, con un’accelerazione negli ultimi 3 anni. Pochissime altre zone in Italia posso vantare tanta omogeneità nell’espressione di carattere, tipicità e identità territoriale.
Ovviamente anche le straordinarie annate 2020 e 2021 hanno aiutato, ma hanno corretto il tiro anche quelle cantine che lo scorso anno non ci avevano pienamente convinto.
Inoltre già al primo imbottigliamento i nuovi produttori che si affacciano sul mercato (Francesco Crisponi, ‘Esole, Gianfranco Siotto, Mattia Muggittu) hanno trovato una loro identità qualitativa ed aderente al territorio.
Un’ultima considerazione la dedichiamo alla giornata del 30 aprile. Ai banchi di assaggio abbiamo provato anche dei vini sfusi incredibili (diversi realizzati da singoli cru e da vigne vecchie). Ci auguriamo che siano presto messi in bottiglia e siamo curiosi di capire come diventeranno.
Per sapere quali sono i migliori assaggi per la testata giornalistica Vinodabere bisognerà aspettare la degustazione alla cieca del panel e la successiva uscita della nuova edizione della nostra Guida ai Migliori Vini della Sardegna (l’ultima pubblicata è qui: link).
Ma una cosa possiamo anticiparla. Se il panel confermerà le sensazioni di chi scrive, i Cannonau di Mamoiada supereranno il numero di 23 vini presenti in Guida lo scorso anno.