Lo Champagne Bollinger è ampiamente conosciuto per il fatto di essere lo Champagne preferito da James Bond, alias 007 agente segreto del Servizio Segreto Britannico, ma questa scelta non è casuale, anzi ha un suo valido e plausibile motivo. Bollinger è stata la prima Casa dello Champagne ad essere insignita dalla Corte d’Inghilterra del Royal Warrant già nel 1884, poichè riesce a “conquistare” i fini ed aristocratici palati d’óltre Mànica. E’ nel 1829 che la Bolliger Champagne House inizia a produrre Champagne e nel giro di poco tempo inizia a raccogliere successi per arrivare dopo appena 55 anni a diventare uno degli Champagne prediletti in Inghilterra.
La parola chiave in Bollinger è ECCELLENZA, nulla deve essere lasciato al caso ed ogni piccola sfumatura, ogni dettaglio deve fare la differenza in termini qualitativi. I vigneti si estendono per 174 ettari e la gran maggioranza sono classificati come Premier Cru e Gran Cru. La particolarità dello Champagne Bollinger deriva dal fatto di usare nella cuvée una percentuale notevole di Pinot Noir (che gli conferisce la struttura e la mineralità), oltre al fatto di vinificare i migliori Cru in legno, mediante tecniche sapienti e con un uso veramente impeccabile. Fra l’altro durante la fase di invecchiamento in legno, la micro – ossigenazione conferisce allo Champagne una straordinaria longevità. Circa 3.500 botti piccole ed invecchiate, garantiscono la maturazione dello Champagne per il doppio del tempo richiesto dalla denominazione, proprio per la ricerca della particolarità che possa contraddistinguere il marchio Bollinger. E proprio per questa continua ricerca di particolarità, di raffinatezza e di perfezione Bollinger è la prima Casa dello Champagne ad ottenere il marchio di qualità Patrimoinè Vivant (Patrimonio Vivente). Percentuali di Pinot Noir che vanno dal 60%, fino ad arrivare al 72% conferiscono agli Champagne Bollinger un valore aggiunto, fornendo all’assaggio oltre alla freschezza tipica di uno Champagne, anche una struttura ed una pienezza a sorso, che li contraddistingue rendendoli vere e proprie creazioni che non possono essere dimenticate facilmente. Inoltre non deve essere dimenticata l’arte del saper far invecchiare lo Champagne in botti, che non invadono minimamente le caratteristiche organolettiche del prodotto finale, ma che lo arricchiscono e lo impreziosiscono, senza snaturarlo. Così quando si ha la possibilità di poter degustare gli Champagne (dal bianco al rosè) di Bollinger, dalla Cuvée Speciale al Bollinger Rosé, passando a La Grande Année (bianco e rosé, millesimi 2007), per concludere con il Bollinger RD (millesimo 2004), non resta che assaggiare, degustare e capire le diverse sfumature che vi sono e che vengono condotte allo stesso tempo da un fil rouge.
GLI CHAMPAGNE DEGUSTATI
Cuvée Speciale
Perlage costante, profumi agrumati che virano sul sesamo e sul torbato. Grande struttura e complessità. Al sorso è pulito e verticale.
Bollinger Rosé
Bouquet meno evidente rispetto alla Cuvée Speciale, ma signorile e con accenni floreali, che vengono arricchiti da sbuffi di piccoli frutti di bosco e lievi note di pasticceria. Setoso e elegante alla beva. Buona persistenza e grande pulizia.
La Grande Année 2007
Perlage fine. Profuma di note di lime e con accenni di torbatura e fieno, concludendo con un lieve accenno di erba di campagna. Grande struttura e potenza al sorso.
La Grande Année Rosé 2007
Perlage fine e persistente. Profumi eleganti. Si va dal floreale a piccoli accenni di fragoline di bosco e finale speziato. Agile e scattante, con una bella freschezza. Lungo e verticale.
Bollinger RD 2004
Bouquet ricco e complesso. Sentori di nocciola e note burrose, passando alla torba, erba secca, croissant. Lineare e potente allo stesso tempo. Corrispondenza gusto – olfattiva che viene confermata in pieno. Lungo, polposo, di grandissima struttura e fresco. Un sorso che non si dimentica e che lascia il segno.
Come per tutte le cose importanti si inizia per gioco e poi... si fa sul serio. È dal 2006 che mi sono appassionato e sono stato introdotto nel mondo del vino, GRAZIE a MIO PADRE. Poi per capire qualcosa in più ho seguito un corso e..... nel 2013 ho conseguito il diploma di sommelier. A tutti coloro che sono appassionati di vino, dico che bisogna sempre provare e degustare vini diversi, cercando di capire quello che il vino ci trasmette, soffermandoci sulle sensazioni e sulle emozioni che può dare.
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