Il Panettone il dolce che in assoluto caratterizza le festività natalizie vede le sue origini dividersi tra la realtà e la leggenda.
Sono giunte a noi infinità di storie ma soltanto due godono di credito e attendibilità e, sopratutto, ci permettono di sognare:
La prima vede un falconiere che abitava nella Contrada delle Grazie a Milano, innamorato della bellissima Algisa, figlia di un fornaio, farsi assumere dal padre di lei come garzone e, per far colpo cercare un modo per incrementare le vendite.
Provò ad inventare un dolce con la migliore farina del mulino impastandovi uova,burro, miele e uva sultanina. Il risultato fu un successo strabiliante, tutti furono attratti dai profumi che uscivano dal forno e lo vollero assaggiare. Il nuovo pane riusci nell’intento che aveva spinto il giovane uomo a crearlo e qualche tempo dopo i due giovani innamorati si sposarono e vissero felici e contenti. E quel pane così speciale prese il nome che oggi è giunto fino a noi: Panettone
La seconda storia vede il cuoco al servizio di Ludovico il Moro essere incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale a cui erano stati invitati molti nobili del circondario. Il dolce, nella frenesia venne dimenticato nel forno tanto da carbonizzarsi. Vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo sguattero, disse timidamente:
«Con quanto è rimasto in dispensa, un po’ di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta sultanina stamane ho cucinato questo dolce. Se non avete altro, potete portarlo in tavola».
Il cuoco che non aveva alternative acconsentì e, tremante, si mise dietro una tenda a spiare la reazione degli ospiti. Tutti rimasero entusiasti dalla bontà di quel semplice dolce e al duca, che voleva conoscere il nome di quella prelibatezza, il cuoco disse: «L’è ‘l pan del Toni».
Da allora il “pane di Toni” è diventato “panettone”, e quel dolce presentato per errore è diventato il simbolo delle festività, allietando oggi come allora tutti coloro che vogliono stare insieme e passare un momento felice e spensierato.