Gaio Plinio Secondo, meglio noto come Plinio il Vecchio, è stato il più grande storico dell’epoca romana, esperto di usi e costumi ed anche di vino.
A lui probabilmente dobbiamo la prima, vera espressione di critico enogastronomico. E sempre a lui è attribuita la celebre frase:
“la casa è dove si trova il cuore“.
Incontrare nuovamente Donatella Cinelli Colombini e sua figlia Violante, a seguito del drammatico periodo di stop forzato, è stato come respirare a pieni polmoni dopo una lunga apnea simile ai record del grande Enzo Maiorca.
Questa volta però, nessun sommozzatore ha interrotto miseramente la nostra straordinaria discesa verso le nuove annate, che preannuncio essere qualitativamente di oltre un gradino superiore rispetto a quelle precedenti.
Procediamo tutto d’un fiato dunque, partendo anzitutto dalla Fattoria del Colle sita in Località Trequanda, tra le meravigliose colline dell’Orcia DOC, robe da film di Hollywood.
Qui Donatella e la figlia gestiscono uno splendido resort con annesso agriturismo e nuovissima cantina interrata.
Donatella difende a spada tratta il terroir, che definisce spesso come il nome di uno dei suoi vini, ovvero la “Cenerentola” stretta tra due ipotetiche sorellastre Montalcino e Montepulciano (che di cattivo rispetto alla celebre favola non hanno proprio nulla).
L’annata 2018 segna per l’intera azienda la prima produzione certificata totalmente BIO
Apriamo le danze con il LEONE ROSSO, appena imbottigliato e già straordinario per facilità di beva. La forma che si plasma nella sostanza, blend a maggioranza Sangiovese con un 40% di Merlot e l’anima di un vero Supertuscan di razza. Violante e la sua squadra di enologi tutta al femminile crede molto nell’utilizzo del cemento per dare rotondità al gusto (e con ragione). Il vino è floreale di rosa rossa, ciliegioso come un Sangiovese toscanaccio richiede e dalla buona speziatura finale. Si beve bene ad un prezzo appena sotto i 6 euro: circoletto rosso alla Rino Tommasi. Scompare quasi del tutto al confronto il Chianti Superiore, aggrappandosi unicamente ad una discreta e appetitosa scia minerale.
Il CENERENTOLA lo ritrovo in versione 2016 con quel sottobosco tipico del Fogliatonda, presente per 35 parti su 100 ed un attacco di grafite misto a cassis ben nitidi. Giovinezza. IL DRAGO E LE 8 COLOMBE invece rappresenta un piccolo tuffo al cuore per quel saldo di Sagrantino che amo tanto e che sa sposarsi bene con vitigni come Sangiovese e Merlot. Sempre sulla strada della continuità denota struttura e sapidità, unita ad amarene in confettura.
Cambiamo collina dirigendoci in linea d’aria a Nord di Montalcino, quel Casato Prime Donne ove nasce il concetto di “potere alle donne”, cui la famiglia tiene particolarmente. Donatella Cinelli Colombini è stata infatti una delle fondatrici dell’Associazione Donne del Vino, nonchè del Movimento Turismo del Vino, di Cantine Aperte e di mille altre iniziative.
Il Rosso di Montalcino 2018, non presente in assaggio all’Anteprima di febbraio, rivela un colore meno intenso della 2017, con una acidità vibrante e tecnicamente votato anima e corpo alla marasca tipica dei migliori esemplari. Risente probabilmente del forte stress che aveva avuto il vigneto l’anno prima, penalizzato nella persistenza. Ricordiamo però che resta pur sempre un Rosso e non un Brunello, in un periodo in cui si vedono simili vini sempre più invecchiati e strutturati da creare confusione tra le due tipologie.
Ho scelto bene a ricominciare da qui a viaggiare col cuore..e la fantasia.
Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.
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