A volte si può rimanere sorpresi anche da un’azienda di recente costituzione, che da qualche tempo comincia a far parlare di sè attraverso i suoi Franciacorta. Parliamo di CorteAura, che nasce nel 2009 ad Adro, per volontà di Federico Fossati, che decide di abbandonare lo studio di commercialista, per lanciarsi in questa nuova avventura. L’incontro con Pierangelo Bonomi, forte di una lunga esperienza nel campo della spumantizzazione di alta qualità, ha reso possibile la creazione della prima produzione.
Ci si concentra su lunghe permanenze sui lieviti (superiori a 30 mesi anche per i Franciacorta meno complessi) e su un’attenta selezione delle uve. La produzione è di 100 mila bottiglie annue.
Abbiamo incontrato Federico e Pierangelo presso il Ristorante stellato di Roma Metamorfosi ed è stato così possibile provare tutti gli spumanti della gamma aziendale.
Vi raccontiamo dunque degli spumanti assaggiati a partire dal nuovo nato, il Pas Dosè Insè 2012 (65% Chardonnay e 35% Pinot Nero; 38-40 euro a scaffale enoteca): i toni floreali e minerali vengono sovrastati da note ossidative e di frutta matura, che anticipano un sorso sapido, pieno e avvolgente, che è fortunatamente in controtendenza rispetto all’olfazione primaria.
Passiamo al Pas Dosè (80% Chardonnay e 20% Pinot Nero;non millesimato nonostante i 36 mesi di permanenza sui lieviti;28-30 euro a scaffale enoteca) che appare l’assaggio più convincente, con struttura ed eleganza che incontrano finezza delle bollicine e cremosità della beva.
Il Brut (90% Chardonnay e 10% Pinot Nero, permane 36 mesi sui lieviti; 18 euro a scaffale enoteca) fa molto bene il suo mestiere con piacevolezza e sapidità in evidenza, insieme a freschezza e ricchezza glicerica.
Anche il Rosè (75% Pinot Nero e 25% Chardonnay, 40 mesi sui lieviti; 25-28 euro a scaffale enoteca) fa bella mostra di sè con sentori floreali che si uniscono a freschezza, a sapidità e a ricordi di piccoli frutti rossi.
Il Satèn millesimato 2012 (100% Chardonnay, 40 mesi sui lieviti) da un lato rimane fedele alla tipologia rimanendo quindi morbido e avvolgente, dall’altro rischia di non essere incisivo nei ricordi dell’assaggio.
Non si dimenticano invece quasi mai i piatti del ristorante Metamorfosi, che abbiamo abbinato ai vini dell’azienda:
Foglia di grano – tonno rosso ed erbe
Risotto rosso – crudo di Fassona , pistacchi e blu del Monviso
Pluma di maiale – Daikon e limone di pane
Foresta nera 2016