Non c’è dubbio. Quando si cammina tra un vigneto ultracentenario si avverte un’energia speciale. Tronchi di dimensioni inimmaginabili, scultorei – dalle lunghe ramificazioni che serbano ancora forza e potenza – sembrano osservarti con superbia e fierezza, quasi a ricordarti di aver resistito a quell’afide di origine nordamericana, giunto in Europa a metà Ottocento e che in pochi anni portò alla quasi estinzione della viticoltura nel vecchio continente.
Con questa sensazione inizia la seconda tappa del nostro viaggio nella Costa d’Amalfi del vino.
Lasciate le Vigne di Raito (link), arriviamo a Tramonti, «il polmone» della costiera amalfitana tra i monti Lattari (intra montes), nell’azienda agricola Tenuta San Francesco.
L’azienda nasce nel 2004 dall’unione di tre famiglie storiche di Tramonti. Gaetano e Generoso Bove, Vincenzo D’Avino e Luigi Giordano, amici e soci che intuiscono le potenzialità di quel patrimonio viticolo unico in un territorio difficile, ma allo stesso tempo dotato di grandi potenzialità e si uniscono con l’obiettivo di produrre vini di grande qualità, esaltando il sapere contadino millenario fondato su una viticultura organica e naturale.
Tramonti è una delle zone tra le più austere ed impervie presenti nelle sottozone della Costa d’Amalfi, con circa 120 ettari di vigne dichiarate che si sviluppano su terrazzamenti in forte pendenza che vanno dai 300 ai 700 metri di quota. L’altitudine con le forti escursioni termiche, le favorevoli esposizioni solari, il vento che asciuga l’umidità ed un suolo dolomitico con substrato vulcanico, rappresentano la cornice per una produzione vinicola qualitativamente elevata.
Al nostro arrivo ad accoglierci Gaetano Bove che subito ci accompagna nel vigneto più prossimo alla cantina, un vero e proprio «tempio» in cui la natura mostra tutto il suo vigore. Alla domanda, quasi scontata, sull’età di quelle maestose viti, Gaetano risponde: «datarle non è facile. Alcuni ceppi io sono convinto, potrebbero aver prodotto uva anche prima che Colombo arrivasse nelle Americhe».
E’ qui che scopriamo tutta la forza del Tintore, vitigno, tra i più antichi al mondo, poco produttivo, iscritto al registro nazionale delle varietà di vite soltanto dal 2010, il cui nome trae origine dalla caratteristica di conferire colore al vino grazie alla presenza di elevate quantità di antociani negli acini e per questo in passato spesso usato proprio per tale finalità.
Ecco il primo dei due Video realizzati da Vinodabere:
Otto dei quattordici ettari della Tenuta, sono rappresentati dalle cultivar di tintore, aglianico e piedirosso per la produzione del Tramonti Rosso riserva «4 Spine» e del Tintore prefillossera «E’ ISS». Quattro ettari e mezzo sono dedicati, invece, a Falanghina, Biancolella, Biancazita, Biancatenera, Pepella e Ginestra per la produzione del Tramonti Bianco e del Tramonti Bianco Riserva «Per Eva».
Le viti, allevate col sistema della pergola tramontina nelle vecchie vigne e guyot nelle altre, insistono su terreni caratterizzati da un misto di lapilli, cenere, pomice, sabbia ed argilla come spiegato nel video direttamente dal produttore.
Ecco il secondo dei due video realizzati da Vinodabere:
La tenuta dispone di tre cantine, dislocate nello spazio di 100 metri, acquisite nel corso del tempo. La piccola cantina che ospita le botti grandi ed i silos in acciaio, ricavata all’interno di una vecchia e storica masseria, sembra evidenziare il vecchio sapere contadino – uno dei muri è addossato alla roccia della montagna al fine di preservare la giusta temperatura ed umidità.
Questo consente ai vini di evolvere ed affinare nelle migliori condizioni, perseguendo quella che è la vera filosofia aziendale, ovvero «salvaguardare i sapori dei vitigni minori della Campania».
Ormai catturati dalla appassionata narrazione di Gaetano, che potremmo definire un vero e proprio «custode» di questo territorio unico, siamo pronti per assaggiare il frutto del suo lavoro.
Queste le nostre impressioni gustative.
Alta Costa spumante brut metodo classico
Ottenuto da uve Biancazita e Biancatenera, vinificate in acciaio e rifermentate in bottiglia per oltre 40 mesi sui lieviti, evidenzia al naso sentori agrumati, glicine, note di pasticceria con sbuffi minerali. In bocca è di grande piacevolezza, con freschezza in primo piano a sorreggere un sorso pieno, di buona struttura, saporito e dai continui ritorni fruttati (cedro). Lungo il finale. Fine il perlage.
Costa d’Amalfi Tramonti Bianco Doc 2019 (Falanghina, Biancolella e Pepella)
Paglierino luminoso, evidenzia al naso note fruttate (pesca bianca) e floreali (zagara, gelsomino). Il sorso è fresco, sapido con richiami minerali che rendono il sorso scorrevole e invitante.
Costa d’Amalfi Tramonti Bianco DOC «Per Eva» 2018 e 2019 (Falanghina, Ginestra e Pepella)
La dedica e la rosa rossa in etichetta sembra anticipino il carattere seduttivo dei due assaggi. Complessità ed eleganza, caratterizzano un profilo olfattivo che per la 2018 si esprime su note agrumate, di macchia mediterranea, fruttate e floreali, mentre per la 2019 (assaggiata direttamente da silos) vira su toni di pesca bianca, mela, glicine e salvia arricchite da tracce minerali. Il gusto conferma l’intensità dei profumi su una struttura avvolgente. Ricco e fresco per la 2018 e decisamente sapido per la 2019. Per entrambi grande profondità e persistenza.
Ed* Costa d’Amalfi Rosato DOC 2019 (Tintore e Piedirosso)
Sentori fruttati di lampone, melagrana, caramella d’orzo, arricchiti da note floreali ed intriganti sfumature minerali, precedono un sorso di vivace freschezza, morbido e dalla chiusura su note sapide.
Costa d’Amalfi Tramonti Rosso Riserva DOC Riserva 2016 «Quattro Spine» (Aglianico, Tintore e Piedirosso)
Vinificato ed affinato in acciaio e botti da 25 ettolitri per 18 – 24 mesi e circa 6 mesi in bottiglia prima della commercializzazione, regala al naso ampiezza e intensità. Frutti rossi note balsamiche e tonalità speziate aprono a un sorso caldo con tannino e acidità ben presenti su una scia di sapidità salmastra. Lunga la persistenza nel finale.
Campania Rosso IGT «È Iss» 2017 (Tintore di Tramonti prefilloxera)
«È Lui», il tintore, vitigno per lungo tempo non inserito nella Doc per assenza di un riconoscimento normativo e proprio da qui, quindi, l’origine del nome scelto da Gaetano, quasi a suggellare, di fatto, la presenza di questo antico vitigno.
«È ISS non è un vino circolare che in degustazione alla cieca fa dire wow alla gente, ma è il vino che deve impressionare per la sua unicità. E’ come un abito fatto su misura». Così Gaetano descrive il suo fiore all’occhiello. A dire il vero a noi un «wow» all’assaggio esce fuori.
Rubino impenetrabile. Denso, ricco, pieno, austero e potente al naso sprigiona sentori fruttati, note di sottobosco, richiami speziati, accenni balsamici. In bocca è pieno, caldo, di vibrante freschezza, arricchito da un tannino piacevolmente integrato. Finale lunghissimo e persistente su note sapide.
Dulcis in fundo, è proprio il caso di dire, chiudiamo con una piccola perla prodotta in piccolissime quantità. Pepita è il vino bianco dolce della Tenuta prodotto per l’80% da uve Pepella mentre per il restante 20% da Zibibbo. Un assaggio intrigante caratterizzato da una marcata freschezza a bilanciare una dolcezza mai strabordante e da una piacevole chiusura salina.
TENUTA SAN FRANCESCO
Via Fieccia, 84010 – TRAMONTI (SA)
info@vinitenutasanfrancesco.com
aziendasanfrancesco@libero.it
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