Organizzata dall’Agenzia di comunicazione “Pr Comunicare il vino” di Riccardo Gabriele, nell’elegante ed accogliente ambiente del ristorante “Al Ceppo” di Roma, si è svolta la degustazione dei vini dell’azienda Ca’ d’ Gal’ di Santo Stefano Belbo (CN), che ha fatto del vitigno Moscato Bianco (che dà luogo al Moscato d’Asti) il suo marchio distintivo.
Alla presenza di esperti degustatori e giornalisti professionisti del settore è stato possibile degustare la gamma aziendale dei vini Moscato d’Asti di Ca’ d’ Gal’ che, oltre al tradizionale Asti Spumante, realizza dei vini fermi che raggiungono un non comune livello di raffinatezza e complessità, difficilmente riscontrabile sul mercato per i vini ottenuti da questo vitigno.
La filosofia produttiva di Ca’ d’ Gal’ è legata ad una ricerca continua in ambedue le direzioni del tempo: verso il passato per recuperare quei profumi e sapori fissati nei ricordi di Alessandro Boido, il produttore, quando questo vino veniva prodotto dai suoi nonni e da suo padre ed aveva aromi molto diversi da quelli del moscato moderno; verso il futuro, utilizzando gli strumenti che la tecnologia oggi fornisce (selezione dei lieviti, controllo della catena del freddo, doppia fermentazione….) , senza però alcun utilizzo della chimica. Infatti l’azienda è in conversione biologica. Tutto questo per esplorare e far emergere le potenzialità che questo vitigno può esprimere. Il risultato è una tipologia di vini dove la tradizionale dolcezza viene limitata a favore di una acidità e mineralità più presenti, che donano complessità e finezza al vino.
La degustazione del Moscato Ca’ d’ Gal’ al ristorante Al Ceppo di Roma
La degustazione è stata anche un’occasione per verificare o per scoprire modalità di abbinamento di questi vini con il cibo poco conosciute ai più, ma che appunto facevano parte della tradizione di quei luoghi , Santo Stefano Belbo e tutto l’areale di produzione del Moscato d’Asti, dove il Moscato era considerato e utilizzato come vino da tutto pasto e non, come oggi, solo un vino da dessert.
Asti Spumante DOCG Ca’d’Gal – (Moscato d’Asti 100%). Grado alcolico 7%, con residuo zuccherino di 65 -75 mg. Mostra un perlage di bollicine fini e non eccessivamente presenti. Profumi di fiori bianchi, agrumi e pesca; al palato risulta fresco, cremoso con aromi di crema pasticcera e note di erbe aromatiche. Ovviamente adatto ad accompagnarsi a dolci natalizi o pasquali, l’abbiamo provato in abbinamento a crostini di fegato.
Moscato D’Asti DOCG Lumine Ca’ d’Gal 2017- (Moscato d’Asti 100%). Grado alcolico 5%. Al naso profumi di acacia, frutta gialla, erbe aromatiche (rosmarino, salvia), crosta di pane; fine ed elegante. In bocca attacco dolce, seguito da acidità e sapidità finali; un sorso fresco e scorrevole. In ricordo della tradizione astigiana l’abbiamo provato in abbinamento a salame tipo ciauscolo e formaggi caprini.
Moscato D’Asti DOCG Sant’ Ilario Ca’ d’Gal 2016- (Moscato d’Asti 100%). Grado alcolico 5%. Secondo cru aziendale per importanza, viene coltivato su terreni calcarei che conferiscono al vino struttura e corpo. Le uve vengono raccolte in anticipo rispetto a quelle degli altri vini, dove invece è volutamente presente una leggera surmaturazione. All’olfatto ha sentori complessi di fiori bianchi e fruttato di agrume (mandarino), pesca, albicocca, con note minerali. Al gusto si presenta con leggera carbonica, cremoso e persistente; zucchero in equilibrio con sapidità; il sorso è leggero, scorrevole e lascia il palato pulito, con un piacevole fondo dolce.
Il vino più importante dell’azienda è il Moscato D’ Asti “Vite Vecchia”. Proveniente da vigneti di circa 60 anni esposti a sud nella collina di Valdivilla, è frutto di una accuratissima selezione delle uve migliori ( il 5% raccolte in surmaturazione) e di un sofisticato ciclo di lavorazione con fermentazione a zero gradi. La sua produzione aziendale è iniziata (dopo varie sperimentazioni) nel 1997; inizialmente messo in commercio solo come vino d’annata (nel settembre successivo alla vendemmia), Alessandro Boido ne ha sperimentato e riscoperto le potenzialità di invecchiamento e di affinamento ed oggi circa un quarto della produzione di ogni vendemmia viene conservato e presentato sul mercato dopo 36 mesi, attualmente è in commercio la 2014; si ottiene così un vino di grande complessità olfattiva e gustativa.
Moscato D’Asti DOCG Vite Vecchia Ca’ d’Gal 2014- (Moscato d’Asti 100%). Grado alcolico 5%. Profumi di uva passa, dattero, miele, cedro e note aromatiche di salvia; al palato ritorni di frutta candita (arancia) integrati da una bella acidità che rende il sorso gradevole. Degustato in abbinamento a ravioli di ricotta.
Moscato D’Asti DOCG Vite Vecchia Ca’ d’Gal 2010- (Moscato d’Asti 100%). Grado alcolico 5%. Complesso, inizia con sentori sottili e minerali (pietra,tufo) e con note balsamiche, seguono profumi di toma fresca e frutta candita. In bocca il sorso è ricco, dolce, con ritorni di frutta candita. Un vino elegante , pronto, che non ha ancora esaurito la sua parabola gustativa.
Moscato D’Asti DOCG Vite Vecchia Ca’ d’Gal 2007- (Moscato d’Asti 100%). Grado alcolico 5%. Al naso una leggera nota ossidativa e fumè, seguita da profumi di menta, salvia e timo; al gusto evidenzia una carbonica fine, un tenue ritorno ossidativo che va a bilanciare gli aromi dolci di uva passa, frutta candita e vaniglia; un vino maturo ma ancora integro con una beva godibilissima. Provatelo a fine pasto con dolci “impegnativi”.
Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.
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