La Sabina, territorio racchiuso fra le province di Roma e Rieti, è da sempre conosciuta per l’importanza storica, la rigogliosità dei verdeggianti paesaggi e, dagli amanti della buona tavola, per la produzione di olio extra vergine di oliva. Ma la tradizione di questo areale racconta anche di una spiccata diffusione della cultura vitivinicola, presente già al tempo dei Romani che, sfruttando il vicino Tevere, riuscivano a trasportare il vino fino alla città di Roma.
Ed oggi questa innata vocazione alla produzione della bevanda di Bacco sembra assumere nuovo vigore grazie all’impulso proficuo ed all’amore verso tale terra di famiglie animate dal desiderio di affermare la bontà e le potenzialità del vino sabino.
Tra queste, a Poggio Mirteto per la precisione, spicca la Tenuta Santa Lucia. Una realtà nata sul finire degli anni ’70 grazie all’intuizione di Mario Colantuono, medico romano innamoratosi delle bellezze di questi luoghi, che oggi si estende per 40 ettari di vigneto destinati a Sangiovese, Montepulciano, Cabernet, Alicante, Carignano, Falanghina, Sauvignon e Malvasia. I terreni, posti ad un’altitudine oscillante tra i 160 – 220 metri slm, sono caratterizzati da una densità d’impianto che varia dai 3500 ai 4500 ceppi per ettaro.
Attualmente la tenuta, anche grazie alla visione di Gabriella Fiorelli (moglie di Mario) e ad un sapiente studio sui terreni finalizzato a saggiare le potenzialità espressive dei diversi vitigni, è riuscita a trovare il suo spazio ed i suoi riconoscimenti nel panorama enologico laziale.
Tra gli assaggi dei vini dell’azienda il Morrone, annata 2012, ha decisamente lasciato il segno. Un Syrah superbo ed intrigante ottenuto da un vitigno dall’origine contesa e controversa che ha trovato la sua patria elettiva nella Côte du Rhone francese ma che, oggi anche in Italia, riesce a trovare pregevoli ed apprezzate espressioni. Ne è esempio questa interpretazione di Tenuta Santa Lucia, da uve selezionate, che si mostra subito nel suo colore deciso e con un bouquet accattivante in cui riusciamo a percepire anche il varietale pepato del vitigno.
Il tutto in una cornice di note di vaniglia, prugna, visciole e leggeri sentori di tostatura. Al gusto poi sorprende ancora l’esuberante freschezza che anticipa continui richiami speziati e fruttati e tannini ben integrati conducendo ad un lungo e piacevole finale su note di cioccolato e chiodi di garofano. Il vino matura due anni in barrique per poi affinare 36 mesi in bottiglia.
Syrah seducente, quindi, che sicuramente tra qualche tempo proveremo di nuovo nella stessa annata 2012 per valutarne ancora la capacità evolutiva.
Interessante e piacevole anche l’interpretazione aziendale del Pecorino (annata degustata 2017), dagli intensi sentori floreali e fruttati (pompelmo e mela) e dalla marcata e gradevole venatura gustativa acido-sapida. Lo abbiamo abbinato con un piatto di spaghetti con telline e vongole e l’unione è apparsa vincente.
Località Santa Lucia
02047 Poggio Mirteto – Rieti
Telefono: 0765 24616
“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.” In queste parole la condivisione di una nostra passione e la voglia di comunicarla. Salvatore Del Vasto, laureato in Giurisprudenza e da sempre appassionato di vino, diventa prima sommelier, poi frequenta il Bibenda Executive Wine Master di Fis e poi consegue il diploma di Master presso l’Università di Tor Vergata in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”. Sabrina Signoretti, laureata in Scienze Politiche, coltiva la sua passione diventando sommelier del vino, assaggiatrice di oli di oliva vergini ed extra vergini e sommelier dell’olio extravergine di oliva dell’AISO. Una delle qualità nascoste, la spiccata attitudine per la fotografia.
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