“Un secolo fa questo litorale era disseminato di piccole case basse, sul lato mare la barca a remi e l’argano per le reti e dietro l’orto e la campagna. Ancor più verso l’interno acquitrini con anguille, cacciagione, rane e fossi con predazione libera. Per integrare la carenza di cibo dovuta alla mezzadria. Da questo connubio di elementi mare terra cielo nasce la mia ispirazione di cucina “.
Mauro Uliassi ci spiega con generosità di argomenti il suo pensiero, ascolto e guardo il mare ombroso e sensuale al di là delle finestre e immagino cosa poteva essere questo litorale adriatico dai colori pastello in un periodo neanche tanto lontano, negato a noi da una cementificazione eccessiva.
Un periodo risalente a pochi decenni prima della nostra nascita eppure remoto allo sguardo.
Le radici peró resistono e Uliassi ne rappresenta una felice rivisitazione, pesce-carne-orto-cacciagione-fosso, sapori che si fondono in un abbraccio voluttuoso al palato, si esaltano a vicenda come in Ossobuco mare e Agnello fuori di testa per dire due esempi, in un crescendo d’orchestra.
Catia Uliassi
I piatti di Uliassi sono stati ampiamente fotografati e descritti quindi mi astengo, mi preme sottolineare il piacere di stare a tavola in questo ristorante, coccolato da un personale di sala gentile attento e mai invadente ma soprattutto sorridente, dalla competenza del sommelier, dalla grazia cordiale di Catia Uliassi, dalla disponibilità a spiegare e intrattenere i clienti di Mauro Uliassi.
Un regalo per volersi bene, per godere appieno della vita, oggi da me condiviso con Massimo Mancini, Federico Chiacchiarini e Massimo Bergamo, amici sinceri.
Questo per me è un valore aggiunto senza pari, un suono navigante che fluttua oggi su un mare inchiostro temporale, ma ai miei occhi di uomo felice di sublime cibo e cordiale compagnia, appare caldo, solare e turchese.
Un giorno saranno bracciate voraci e sale in gola. Un giorno….