Cave Mont Blanc è una cantina cooperativa ai piedi del Monte Bianco, ed è dal 1983 che si dedica alla valorizzazione di un territorio, delle tradizioni e della cultura di questa “terra di montagna”.
Si tratta di una cantina con 80 soci che ha come scopo quello di valorizzare il vitigno autoctono dell’areale, il Prié Blanc. Una varietà che viene allevata tra i 900 e i 1200 metri di altezza, in un territorio tanto difficile da gestire quanto capace di ammaliarti per un colpo d’occhio che ti toglie il respiro.
È dalle vigne che iniziamo la nostra chiacchierata con Nicolas Bovard, presidente della Cantina. 24 anni, ma idee chiare e determinazione nel continuare un percorso iniziato anni fa. Nicolas è molto orgoglioso di mostrare
la bellezza di questo territorio, e di spiegarci cosa significa la “vinificazione in quota”. La montagna è nel DNA di questi vigneron, e la “quota” vuole essere sempre di più un elemento destinato a connotare la produzione di Cave Mont Blanc.
Oggi il Blanc de Morgex et de la Salle è prodotto sia fermo che in bollicina, ed è sulla spumantizzazione in quota che puntano i progetti della Cave.
Molto interessante il progetto della “Cuvée des Guides”, un progetto sperimentale nato da una collaborazione con la Società delle Guide Alpine di Courmayeur che vede la produzione – totalmente in quota, a 2173 metri sul livello del mare – di un Metodo Classico Extra Brut. Una sperimentazione partita nel 2009, che ha visto la sua naturale evoluzione sia con il superamento di problemi legati all’altezza, come ad esempio le difficoltà nel trasporto dei lieviti (vedi video) che nel prendere coscienza del fatto che l’altitudine, la pressione atmosferica e le temperature potessero essere fattori determinanti per ottenere un prodotto di grande qualità.
Interessante questa Val d’Aosta. Bello ritrovarsi con un “Presidente” di 24 anni che sa il fatto suo. Interessante arrampicarsi per vigneti a dir poco affascinanti. Curioso vedere immagini che ripropongono un dégorgement sulle cime del Monte Bianco, così come ancora più curioso vedere un sabrage (n.b. apertura della bottiglia solitamente fatta con un una sciabola…) fatto con la piccozza. Ma del resto, siamo in montagna… 🙂
Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso un mondo fatto di idee più stimolanti che spaziano dal teatro all'agricoltura con progetti dedicati all'economia circolare. Appassionato di comunicazione, attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018, writer per passione. Videomaker, ma sempre per passione. Fondatore di Bordolese.it e Wining.it
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