C’è molta eleganza a Riparbella, tra le colline che sovrastano Cecina. Per descrivere Caiarossa, il gioiellino del compianto Eric Albada Jelgersma (recentemente scomparso), già proprietario di Château Giscours e Château du Tertre a Bordeaux, ci vorrebbe molto più di un articolo.
Le vigne ricche di colori
Appena giunto mi sono perso nella gamma multicolore delle vigne; un dolce crinale puntante verso Est, ben protetto dal bosco circostante ed a pieno contatto con quanto di più bello possa fornire la natura. Il totale rispetto dell’ambiente ottenuto lungo l’intero processo produttivo, grazie alla certificazione Demeter, rispecchia un rigoroso protocollo biodinamico ma anche una precisa filosofia.
La Cantina
La cantina, costruita dal nulla nel 2002 secondo i dettami olistici del feng-shui, ha partecipato al Progetto Best Tuscany Wine Architecture classificandosi al quattordicesimo posto. Colore ocra tenue, arrotondamento degli angoli, materiali selezionati, orientamento delle botti grandi e vasche di fermentazione da oriente verso occidente (l’Alpha e l’Omega per intenderci), trattamenti naturali nelle vinificazioni assolutamente parcellizzate (ben 27 tipi).
La calma prima di ogni cosa, il vino diventa quindi un oggetto di culto da rispettare nel suo “sonno evolutivo”. Negli oltre 31 ettari aziendali crescono ben 3 tipologie di vitigni a bacca bianca (Chardonnay, Viogner, Petit Manseng) ed 8 a bacca rossa (Sangiovese, Cabernet Franc e Sauvignon, Merlot, Syrah, Petit Verdot, Alicante e Grenache) curati dall’ enologo Dominique Genot che si occupa anche della consulenza agronomica.
Il direttore tecnico è Lorenzo Pasquini e Marco Lipparini è il cantiniere.
L’origine del nome Caiarossa lo si deve al particolare tipo di terreno, chiamato “diaspro”, un mix di argille, roccia e ghiaia dal colore rosso vivo che conferisce ai vini grande potenza e capacità di resistere al trascorrere del tempo.
Superando lo stupore iniziale tra sogno e realtà, sono sceso finalmente più nel concreto degustando 5 tipologie diverse (tra le quali anche un passito) ed una anteprima assoluta presentata quest’anno.
Caiarossa Bianco 2015: “fifty-fifty” Chardonnay e Viogner, fermenta in botte grande con batonnage per 8 mesi da cui le note di lievito madre e pan brioche ben presenti. Seguono pesca melba, fiori di zagara, essenze di mandorla dolce. Dal gusto particolarmente intenso, morbido e minerale nel finale. Burroso.
Pergolaia 2013: prevalenza di Sangiovese, dai tipici richiami di sottobosco, more mature e torrefazione. Il tannino morbido e ben integrato dalla fitta trama e la sua balsamicità mentolata lo predispongono a lunga attesa prima di raggiungere il giusto equilibrio.
Aria di Caiarossa 2012: base di Cabernet Franc (per il 35%), grazie all’utilizzo di barrique nuove esprime note di cacao amaro, ferro, frutta rossa a confettura. Bocca piena, succosa e pulita. Immediato.
Aria di Caiarossa 2013 (anteprima): complice anche l’ottima annata il vino sale di livello rispetto al campione precedente. Grande freschezza di ribes nero, dal finale carnaceo. Assaggiato rivela tannini elegantissimi, balsamicità lunghe e persistenti dal futuro molto promettente. Il mio preferito.
Caiarossa 2006: blend tipico bordolese con aggiunta di, Sangiovese, Mourvedre e Grenache. Chi più ne ha sembrerebbe. Invece ogni tassello è posizionato perfettamente all’interno di un quadro di grande spessore e finezza. La potenza è il suo marchio di fabbrica, sia dal punto di vista olfattivo che gustativo, piena di essenze scure, di amarene, pepe nero, violette appassite, rabarbaro e china. Sigaro e tostature chiosano un ricco e sapido finale.
Chiudiamo in dolcezza con Oro di Caiarossa 2014, la vendemmia tardiva che nelle annate migliori (compresa quella da me degustata) viene attaccata dalla Botrytis Cinerea. Piccolo capolavoro dal trionfo di miele di acacia, mandorla amara, pesca sciroppata, erbe officinali, salvia, alloro, camomilla. In bocca è vivo, si muove tra sensazioni di freschezza agrumata e burro fuso. Imperdibile per tutti gli eno-appassionati come il sottoscritto.
Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.
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