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Chianina & Syrah: Cortona si tinge di rosso

Paese mio che stai sulla collina, disteso come un vecchio addormentato, la noia, l’abbandono, il niente son la tua malattia, paese mio ti lascio, io vado via”.

Nelle parole scritte da Franco Migliacci e ben interpretate da Josè Feliciano e i Ricchi e Poveri in “Che sarà”, giace il mio pensiero al rientro da una straordinaria giornata di quelle che fanno volume (esattamente come il vino rappresentato).

Chianina & Syrah, chef e produttori, buon gusto e lieto vivere. Una menzione speciale per il Presidente di Terretrusche.com, Vittorio Camorri “& Co”, dove per “Co” si intendono le migliori espressioni del territorio cortonese.

Non è stato soltanto un evento di promozione turistica, bensì un brand ormai ben delineato in un territorio particolarmente caro al turismo d’elite, proveniente da ogni parte del globo, che sa apprezzare ed esportare il nostro sempre verde Italian Style.

La sete di conoscenza per il Syrah mi fa immaginare come il Pinocchio di Collodi, appena giunto nel Paese dei balocchi. La precedenza assoluta è andata all’azienda pioniere in Toscana (e non solo…) di questo nobile vitigno: TENIMENTI D’ALESSANDRO. Ricerche ancora a partire dagli anni 60 del secolo scorso, avvalendosi della collaborazione del prof. Scienza per impiantare anche il Viogner. Da due lustri è avvenuto il passaggio di consegne alla famiglia Calabresi, che hanno immediatamente realizzato la completa conversione al biologico. Quest’anno si sono presentati col “Bosco 2014”, la Storia nata da vigneti di oltre 25 anni. Come tanti rossi di questa difficile annata, anche esso ha sofferto per profondità e persistenza. Ne emerge sicuramente un prodotto più magro, seppur fine per aromi di ribes maturi, glicine e torrefazione.

ROBERTA PASINI, produttrice nativa di Riva del Garda, ci propone il suo “Di égo 2015”, prima vendemmia di circa mezzo ettaro vitato. Fermenta in cemento, affinando in barrique mai nuove. La gioventù si esprime in una marmellata di amarene completata da tannini croccanti e da una bocca molto dinamica e fresca. La sapienza del vigneron ha esaltato la potenza della stagione e non quella del legno.

La CANTINA TRA GLI ULIVI nasce in una zona non semplice per la coltivazione di qualità: La Fratta. Alessandro e Laura seguono le orme dei bisnonni con una piccola produzione suddivisa tra un bianco a lunga macerazione, un audace Pinot Nero dal grande frutto, unico nel suo genere e un Syrah in purezza, “L’Esse 2016” sempre e soltanto cresciuto in acciaio inox. Una carezza in un pugno di more selvatiche e spezie scure unita a prontezza di beva. Un futuro promettente.

EREDI TREVISAN viene presentata da Tiziana Mazzetti, produttrice dalle spiccate doti commerciali e bravissima consulente di immagine di molte aziende. Il ”Candito 2016” da vigneti ubicati in Loc. Farneta, tempio di molte prestigiose realtà, è un Syrah che non ammette alcun tipo di intervento architettonico od estetico. Si fa sentire la mano della natura, con sensazioni iniziali più selvatiche, terrose e da spezie tese di pepe in grani, maggiormente esaltate per densità e sapore dalla 2017 che chiosa quasi su brezze marine.

FABRIZIO DIONISIO è diventato ormai un punto fermo dell’intera Denominazione di Origine. Innovativo quando proponeva anni fa una minor invadenza di barrique spesso abusate e innovativo oggi quando ne ha riabilitato il prestigio seguendo le orme secolari dei colleghi francesi. Tante versioni del Syrah, da un rosato dotato di estrema freschezza al rosso “Castagnino 2017” ricco di struttura ma lievemente amaricante in bocca, fino al “Castagno 2015” pieno di erbe mediterranee e balsamiche (timo, salvia, menta) che al sorso sembra sfrigolare nella sua danza di frutti scuri maturi. Grande assente il cru “Cuculaia” pluripremiato.

CANTINE FARALLI, per me novità assoluta e inaspettata. Andrea gestisce in Loc. Fasciano circa 10 ettari dal lontano 2004, primo anno di imbottigliamento. Il curriculum vanta ben tre generazioni di coltivatori e lo si capisce dalla eleganza dei suoi vini. Il “Syrah 2016” necessita ancora di riposo in bottiglia per domare tannini piccanti ed energici. Agrumi a profusione, uniti a sentori più morbidi richiamanti la cannella, la china, il rabarbaro finale. Leitmotiv che rinveniamo anche nel piccolo capolavoro “Il Sorbo 2015” IGT blend con grande componente di Merlot e nel Metodo Classico di ben 36 mesi sur lie davvero impressionante.

Concludiamo questa carrellata con FABRIZIO DOVERI – “L’Usciolo 2016” –  il Top di giornata, generato da un minuscolo appezzamento di soli 2 ettari in Loc. Dogana e dalle bassissime rese. Appena 5000 bottiglie la maggior parte già vendute su prenotazione prima ancora che esca in commercio. E’ decisamente perfetto nella trama tannica, nella eleganza di profumi e sentori, nel gusto pieno ed avvolgente dove nessuna componente prevale sulle altre. Equilibrio di more di gelso e violette, di pepe nero e liquirizia, di emazie e cacao. Infinito.

Come sempre il tempo è tiranno, non possiamo che ringraziare tutti i convenuti, anche quelli non menzionati nel presente articolo, perché “credo che molta felicità sia agli uomini che nascono dove si trovano i vini buoni” (Leonardo Da Vinci). Grazie per le emozioni che sapete trasmetterci.

 

 

 

 

 

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Scritto da

Luca Matarazzo Giornalista- Sommelier AIS - Degustatore Ufficiale - Relatore corsi per la Campania.. Ha partecipato a numerosi concorsi enologici e seminari di approfondimento. Vincitore del Trofeo Montefalco Sagrantino edizione 2021 e del Master sull'Albana di Romagna 2022, Wine Consultant collabora attualmente con testate giornalistiche e blog importanti a livello nazionale.

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