Interessante presentazione a Siena dell’Azienda Rottensteiner, una delle prime famiglie di viticoltori della provincia di Bolzano, in occasione dell’evento Wine & Siena, con una cena al noto Ristorante Enoteca Tre Cristi.
La cena è stata l’occasione per degustare alcune etichette dell’Azienda e per scoprire la versatilità del vitigno Schiava confrontando le diverse interpretazioni, dal Lago di Caldaro, alla Schiava in purezza, al Santa Maddalena e alla sua Selezione.
La storia dell’Azienda nasce da un sogno del nonno Hans, circa 50 anni fa, che era quello di produrre il “suo” vino, sogno realizzato grazie al figlio Toni e ai nipoti Evi e Hannes, affiancato dalla moglie Judith.
Hans Rottensteiner ha fondato la cantina nel 1956, iniziando con la vendita del vino sfuso in Svizzera. Ma la svolta fu negli anni ’80 quando, grazie all’ingresso in cantina del figlio Toni, si concentrò la produzione di vini in bottiglia e successivamente, nel 2001, l’ingresso in azienda del nipote Hannes ha portato un nuovo sostegno all’attività di famiglia. All’inizio i vigneti di famiglia comprendevano dieci ettari di terreno vitato, ma la produzione era integrata con le uve di circa sessanta contadini della zona, una collaborazione divenuta tradizione, fondamentale per la qualità del vino, e si concentrò sulle produzioni tipiche del territorio, il Lagrein e il Santa Maddalena.
La storia del Maso Premstaller, cinque ettari, quattro dei quali vitati, è il simbolo di un sodalizio che dura da quasi 70 anni tra due famiglie, Rottensteiner e Vogel, che condividono nella sua interezza un rapporto solido e consolidato da tempo che evoca passione e amore per la natura, non è un caso, infatti, che sia lavorato da Gertrud Vogel, seguendo i principi biodinamici.
La storia riporta alla prima vendemmia, quando Vogel, un importatore elvetico, visita ed assaggia i vini di Hannes Rottensteiner, e ne rimane così entusiasta che sarà per molti anni l’acquirente unico dei vini della cantina fino a che nel 1962 deciderà di acquistare un maso in zona il Premstaller. L’appezzamento unico nel suo genere che si trova a Santa Maddalena, tra i 450 e 550 metri di quota, sopra Bolzano. L’Azienda è distribuita su cinque masi, ubicati nei dintorni di Bolzano, strettamente connessi alla famiglia Rottensteiner e alla cantina, ognuno con un ruolo chiave e una propria storia.
“La Schiava identifica il presente e il futuro della cantina Rottensteiner.” Racconta Hannes Rottensteiner. “Il vitigno che negli anni ha permesso all’azienda di crescere dal punto di vista produttivo e, allo stesso tempo, una varietà che, grazie alle sue sfumature, permette di essere interpretata in diverse sfaccettature e coniugazioni. Un’eredità, quella della coltivazione e lavorazione di questo vitigno, che vuol essere continua sperimentazione e riscoperta della varietà”.
La Schiava coincide con la storia del vino altoatesino, che ha portato il vitigno al di fuori dei suoi confini. Durante gli ultimi decenni la Schiava è stata soppiantata da vitigni più appetibili sul mercato, dal tono più internazionale e meno antiquato. Attualmente in Alto Adige la produzione complessiva delle uve predilige al 64% le varietà a bacca bianca e negli ultimi cinque anni la coltivazione della Schiava è diminuita del circa 30%, risultando il 10% sul totale degli ettari vitati.
Ultimamente però molti produttori hanno rivalutato il valore della Schiava soprattutto nell’area di Santa Maddalena, la zona di produzione classica che si sviluppa tra i pendii a nord della città di Bolzano, la più importante della regione per questo vitigno.
L’azienda Rottensteiner ha mantenuto il 30% di varietà Schiava sul totale dei propri ettari di vigneto dislocati nei dintorni di Bolzano, credendo fortemente nelle potenzialità di questo vitigno.
La Schiava è una varietà versatile, che ha saputo adattarsi alle mode e alle tendenze del vino. “La Schiava è un “piacere da bere” e questo dev’essere il primo credo quando la si lavora in cantina.” Spiega Hannes Rottensteiner. “Rotondità e persistenza arrivano dalla vigna, se lavorata con cura. È il vitigno che ci racconta la sua essenza nel bicchiere ed è superfluo forzare il lavoro in cantina, che risulterebbe dannoso per le uve, portando troppo tannino e meno eleganza al vino. Un attento lavoro, dunque, viene fatto in vigneto, in particolare nella zona di Santa Maddalena, con minor resa e buona areazione, fattore molto importante per una varietà così suscettibile alle malattie come questa”.
“La Schiava è sulla strada giusta, viene elogiata dalla stampa e si aggiudica premi internazionali”. Conclude Hannes Rottensteiner. “Questo permette di raggiungere la notorietà che merita. La Schiava è la nostra varietà, il nostro vino, ed è per questo che dobbiamo esserne così orgogliosi”.
Ecco i cinque vini “Schiava” della Tenuta Rottensteiner.
Lago di Caldaro Scelto Doc 2021
Schiava al 100%, vengono utilizzate solo uve selezionate della zona di Caldaro, provenienti dal maso Nussbaumer a Missiano, su terreno sabbioso alluvionale. Dopo la fermentazione matura nei serbatoi di acciaio. 2000 bottiglie prodotte. Colore rosso rubino chiaro, con degli eleganti sentori fruttati e floreali. Rotondo, con un tannino impercettibile ed un retrogusto gradevolmente mandorlato.
Vigna Kristplonerhof Alto Adige Schiava Doc 2021
5000 bottiglie prodotte. Schiava in purezza, coltivato in un unico vigneto nel maso Kristploner a Guncina, sopra Bolzano, su terreno sabbioso porfidico, ed affina prima in acciaio e poi in botti di rovere. Si presenta come un vino di grande bevibilità con il quale la famiglia Rottensteiner vuole rendere omaggio alla Schiava. Fruttato e floreale con note di ciliegia e viola mostra un sorso pieno con una bella acidità ed un tannino non invadente ed un finale accompagnato da un leggero retrogusto di mandorla amara.
Vigna Premstallerhof Alto Adige Santa Maddalena Classico Doc 2021 e 2020
Ottenuti da Schiava (93%) e Lagrein (7%), coltivati nello stesso vigneto. Rosso rubino carico e luminoso, al naso sono prevalentemente fruttati con intensi sentori di ciliegia, accompagnati da note ammandorlate e di viola in sottofondo, al palato sono morbidi ed equilibrati, con tannini setosi ben amalgamati nella struttura. Chiusura fruttata di lunga persistenza. 5000 bottiglie prodotte. 30.000 bottiglie prodotte.
Vigna Premstallerhof Select Alto Adige Santa Maddalena Classico Doc 2021 prova di botte e 2020 1^ annata in commercio
È il risultato della selezione di filari coltivati nella migliore zona del maso. Schiava 83% e Lagrein 17%. Colore rubino intenso. Mostra sentori speziati, seguiti da note di frutta rossa. Il sorso è verticale con sapidità in evidenza. La prova di botte confermando le sensazioni della 2020 rimane ancora un pò scomposta nelle sue parti e come ovvio necessita di maggiore affinamento, anche se denota già predisposizione alla grande finezza. 2000 bottiglie prodotte.
Vigna Premstallerhof Alto Adige Santa Maddalena Classico Doc 2016
Vinificato in acciaio e botti di rovere grandi. Esprime finezza nelle sue parti fruttate che speziate e grande equilibrio Chiude con una lunga persistenza sulle note eleganti olfattive. Un bellissimo esempio di aderenza territoriale.
Vigna Premstallerhof Alto Adige Santa Maddalena Classico Doc 2013
Da un’annata fresca e piovosa deriva un vino dalla buona complessità dove le note terziarie si alternano con tabacco, erbe aromatiche che si trasformano in balsamiche. Sorprende la freschezza che si amalgama con un tannino di grande finezza che lo rende ancora vibrante. Il finale molto persistente insiste su note balsamiche e iodate.
Tenuta Hans Rottensteiner
Via Sarentino 1/A
39100 Bolzano
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