Metti una sera di gennaio in una delle valli alpine più gourmet, l’Alta Badia che è arrivata a sommare 6 stelle Michelin, tanto per cambiare dal solito stinco, polenta e crauti.
Il ristorante la Siriola è inserito nella Ciasa Salares, una bella residenza alberghiera, ma spazio ed ingresso sono ritagliati in modo autonomo.
L’interno è in stile montano ma non manca gusto e raffinatezza, la proposta gastronomica è incentrata su 5 menù più uno (full optional, anche una portata servita in cucina) ma la carta è sempre disponibile. La carta dei vini è enciclopedica, i ricarichi sono abbastanza contenuti per il tipo di locale, ma per una volta anche l’abbinamento al bicchiere non è trascurabile.
La filosofia del ristorante è riassunta nella dicitura Kilometro vero, evidentemente in polemica con quella, a volte un po’ forzata del Kilometro zero: in breve si tratta di non avere limiti nel reperimento della materia prima purchè di qualità eccellente e trattata in modo rispettoso.
La bandiera di questo approccio la si trova anche in un piatto che recita: Spaghetto freddo a km. 4925 (a significare la somma delle distanze degli ingredienti) .
Lo chef di questo nuovo 2 stelle michelin è Matteo Metullio, un non ancora trentenne che, cresciuto professionalmente in Valle prima nella brigata del vicino St. Hubertus e poi, dal 2012 come sous-chef della Siriola, ne è divenuto l’anno dopo Chef, evidentemente convincendo la coraggiosa e lungimirante proprietà della famiglia Wieser.
Chef magari meno social di altri ma con solida tecnica e curiosità che lo porta a viaggiare alla scoperta di mondi (gastronomici) nuovi come l’Oriente.
La sala è altrettanto professionale senza risultare ingessata, tutti i componenti sono attenti e preparati, flessibili anche a richieste e osservazioni non comuni, con una spigliatezza ed un savoir-faire che dovrebbe essere copiato anche da altri luoghi forse più celebrati.
I 2 menù degustazione scelti (Larice e Abete) sono composti da 4 portate ma prima si è coccolati da benvenuti vari e amuse bouche , tutti di fattura ed inventiva in grado di suscitare grandi emozioni. Poi dalla cucina è uscito anche un piatto supplementare e prima e dopo il dessert si è ancora una volta coccolati con dolcezze varie.
Tra i piatti da segnalare il Risotto all’acqua di pomodoro, scampi, animelle e basilico che sovverte tutti i pregiudizi di abbinamento di crostacei e frattaglie., risultando di un equilibrio eccellente, cambiando continuamente i connotati dei bocconi.
La tecnica sopraffina si ritrova in tanti piatti, ma certo il Piccione in due servizi, anguilla, prugna radicchio e fegatini è davvero un bel pezzo di bravura.
I due dolci, entrambi di fattura eccellente, testimoniano anche la volontà di non appesantire l’ultima parte del pasto: il gelato e un tocco di acidità rinfrescano e consentono di chiudere in bellezza una esperienza davvero da ripetere.
Chef magari meno social di altri ma con solida tecnica e curiosità che lo porta a viaggiare alla scoperta di mondi (gastronomici) nuovi come l’Oriente.
Ciliegina sulla torta (anche se si dovrebbe dire pralina!) il predessert servito nella Maison du chocolat organizzata in un ambiente tutto dedicato al Cioccolato: splendido anche il cremino alla menta servito espresso!
La Siriola – Chef Matteo Metullio – San Cassiano (BZ) Loc. Armentarola
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