Non si può di certo negare che la Provenza, regione nel sud-est della Francia al confine con l’Italia ed il Mar Mediterraneo, sia di certo principalmente conosciuta ed apprezzata per la varietà dei suoi paesaggi, dalle Alpi meridionali alle pianure della Camargue fino alle colline tempestate di vigneti, contornati da olivi, foreste di pini e, soprattutto, campi di lavanda.
Così come non si può di certo negare che, quando si parla della Provenza vitivinicola, il pensiero corra subito agli intriganti rosati che, soprattutto negli ultimi anni, hanno saputo imporre un proprio stile e modello a cui tendere per colore, esaltazione di aromi fruttati, gusto fresco e bevibilità.
Ma esiste un altro volto enologico provenzale che sempre più fa parlare di sé per la spiccata capacità di regalare bianchi di classe, erbacei, salati e marini. La categoria di vini appena descritta solletica particolarmente il nostro interesse da spingerci a scoprirne le sue potenzialità direttamente sul posto.
Il vigneto di Cassis è un vero e proprio «vigneto urbano». Solo pochi viticoltori producono sotto la denominazione AOC Cassis, classificata nel 1936 come la prima della regione. Si estende approssimativamente su 200 ettari totali, presenti soltanto nell’omonimo comune, raggiungendo una produzione annua di quasi un milione di bottiglie. Circa il 70% della stessa produzione è costituito da vini bianchi ottenuti da uve Clairette e Marsanne, così come Ugni Blanc, Pascal Blanc, Doucillon (Bourboulenc) e Sauvignon Blanc, un 20% da vini rosati e solo la restante quantità da vini rossi.
La nostra sete di curiosità ci conduce dunque a Clos Sainte Magdeleine, proprio a Cassis, a pochi chilometri da Marsiglia, nel cuore del Parco Nazionale delle Calanques, su di un promontorio che si affaccia sul mare, regalandoci un panorama mozzafiato.
La coltivazione della vite in questi luoghi risale al XII secolo, rendendo, pertanto, il clos, un vigneto storico della Provenza.
Il suo terroir è costituito da arenarie e marne sabbiose del Cretaceo. Appena scesi dall’automobile, in una splendida giornata di agosto, percepiamo subito che in questo angolo di paradiso il clima mediterraneo, caratterizzato da una forte insolazione (circa 3.000 ore di sole all’anno con scarse precipitazioni), si esprime con elevate temperature mitigate da una piacevole brezza marina.
I vigneti di Clos Sainte Magdeleine sono davvero sorprendenti. Si estendono su di un promontorio privato sino ad incontrare le maestose scogliere calcaree, quasi in bilico sulle spettacolari acque turchesi della costa azzurra ed ancora sulle ripide terrazze scavate nella sensazionale Cap Canaille, la scogliera più alta della Francia, arroccata a quasi 400 metri sul Mediterraneo.
La cantina sotterranea risale al XIX secolo. La vinificazione, come la cura della vigna sono affidate a Jonathan Sack il quale, in compagnia della moglie Aurélie, prese le redini da suo padre nel 2008. Siamo alla quarta generazione di vignaioli, considerato che nel 1921 Georges Zafiropulo, un industriale marsigliese di origine greca, aveva acquistato il Clos dando avvio alla produzione vinicola, seguita poi, durante la guerra, da Jean-Flavien Borelli, suo cognato, che aveva acquistato Mas de Rey, una tenuta vinicola in Camargue.
Clos Sainte Magdeleine ha completato la conversione in biologico nel 2012 dopo anni di agricoltura sostenibile.
Jonathan, appassionato e lungimirante, oltre alla vinificazione tradizionale ed a lunghi affinamenti, per garantire il più incisivo rispetto del suo terroir, ha iniziato, altresì, nuove sperimentazioni, utilizzando contenitori di cemento, giare di terracotta e botti di secondo passaggio. Ci ha sorpreso, ma non più di tanto, la scelta di puntare anche sul Vermentino, proprio per esplorare fino in fondo l’immenso potenziale di questo territorio di mare.
L’azienda attualmente offre due linee di produzione, quella «domaine» ottenuta dai vigneti situati esclusivamente nel Clos ed un’altra realizzata con uve provenienti da terroir selezionati della Provenza marittima.
I vini che abbiamo assaggiato lasciano davvero il segno. Delicati e minerali, dagli spiccati sentori floreali e di erbe aromatiche si distinguono per l’inconfondibile timbro iodato.
Di seguito le nostre impressioni gustative.
IGP MÉDITERRANÉE BLANC 2022
Ottenuto da uve Vermentino per il 45%, Ugni Blanc per un altro 45% e Clairette per il restante 10%, provenienti dal villaggio di Ceyreste, tra La Ciotat e Cassis, da vigneti situati a 400 metri di altezza con esposizione a nord, si impone con i suoi evidenti sentori vegetali, erbe aromatiche, note agrumate, in una cornice di rimandi floreali. Di grande piacevolezza, offre all’assaggio una gradevole tensione fresco sapida, con un’incisiva impronta minerale. Finale salato con una leggera percezione di note amare.
AOC CASSIS BLANC TRADITION 2022
101esima annata per questo sorprendente bianco, espressione tipica del terroir, prodotto con lieviti indigeni ed imbottigliato senza chiarifica e filtrazione.
45% Marsanne, 30% Ugni Blanc, 20% Clairette e 5% Bourboulenc da uve dei vigneti del domaine con viti dall’età media di 30 – 40 anni. Brillante e dorato con riflessi verde chiaro, si concede al naso con intensi profumi di fiori bianchi, pesca, macchia mediterranea, con un sottofondo iodato che sembra evocare la purezza dell’odore del mare. Già raffinato all’assaggio, fresco, con incisiva percezione sapida, chiude lungo su note leggermente amare. Un vino che a nostro avviso può ancora esprimersi al meglio con un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia. Decidiamo per questo di acquistarne una bottiglia in versione magnum. Ne sapremo ridire.
CUVÉE BEL-ARME BLANC 2021
È il vino di punta aziendale prodotto dalle vecchie vigne della tenuta esposte a nord, che insistono sulle «restanques», suoli terrazzati calcarei situati direttamente sulle pendici del Cap Canaille.
Ottenuto con lo stesso blend del tradition, ci colpisce per la finezza e complessità olfattiva che evoca fiori bianchi, timo, agrumi, frutta a polpa bianca e pietra focaia. L’assaggio, pieno e glicerico, esprime armonia ed equilibrio attorno a consistente materia, fresca e finemente salina. La finitura ed il timbro finale sono sempre iodati con delicate percezioni di note amare che esaltano il vino.
Vinificato con lieviti indigeni e maturato su fecce fini in tini di cemento ovoidali per diversi mesi, il vino viene poi imbottigliato senza affinamento e filtrazione.
Visto che siamo, pur sempre, in Provenza non possiamo comunque concludere la nostra degustazione se non con l’assaggio del rosato.
AOC CÔTES-DE-PROVENCE ROSÉ 2022
Grenache, Cinsault, Mourvèdre e Syrah compongono il blend di questo vino di grande piacevolezza gustativa ed estremamente gastronomico.
Frutti di bosco, erbe selvatiche e delicati accenni floreali anticipano un sorso morbido, di vivace freschezza e mineralità salina, con un finale che invita più volte al riassaggio.
Clos Sainte Magdeleine
Avenue du Revestel
13260 Cassis – Francia
Tel +33 (0) 4 42 01 70 28
www.clossaintemagdeleine.fr
“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.” In queste parole la condivisione di una nostra passione e la voglia di comunicarla. Salvatore Del Vasto, laureato in Giurisprudenza e da sempre appassionato di vino, diventa prima sommelier, poi frequenta il Bibenda Executive Wine Master di Fis e poi consegue il diploma di Master presso l’Università di Tor Vergata in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”. Sabrina Signoretti, laureata in Scienze Politiche, coltiva la sua passione diventando sommelier del vino, assaggiatrice di oli di oliva vergini ed extra vergini e sommelier dell’olio extravergine di oliva dell’AISO. Una delle qualità nascoste, la spiccata attitudine per la fotografia.
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