Castello di Buttrio è in una dimora storica che per la sua posizione strategica è stata per svariati secoli il centro di cruenti combattimenti ma anche un allevamento di bachi da seta e oggi grazie all’impegno di 4 donne Alessandra Felluga e le figlie Maria Vittoria, Maria Eugenia e Michela ha trovato una nuova luce che alimenta quell’antico fulgore che lo scorrere del tempo aveva pian piano affievolito.
Era il 2007 quando la signora Alessandra viene in possesso dell’azienda dalla divisione dello storico marchio friulano Marco Felluga (il papà). Chiese con forza di avere il Castello di Buttrio e le sue vigne perché era certo della loro potenzialità.
Così adagiate su terreni, rivolti a nord, ricchi di ponca (terreno tipico del Friuli) e argilla, le vigne che ospitano i vitigni tipici dei Colli Orientali del Friuli il Friulano, la Ribolla gialla, il Refosco dal peduncolo rosso e il Pignolo vengono affiancati da vitigni internazionali come il Sauvignon, lo Chardonnay e il Merlot.
Ai 10 ettari iniziali di vigneto, se ne aggiungono pian piano altri 16 e tra loro spiccano antichi vigneti quasi centenari, tanto che all’interno della tenuta possiamo trovare vigne del 1933 di Ribolla Gialla.
Essi circondano il castello tanto che osservandolo da lontano sembra vegliare su di loro con autorevolezza e tenerezza di un antico cavaliere del passato.
I vitigni che vi si trovano sono frutto di un’attenta ricerca del suolo che li ospita, così oltre una spiccata vocazione per i vitigni a bacca bianca tipica del Friuli non vengono assolutamente disdegnati quelli a bacca rossa tanto da aver raggiuto il 30% di tutta la produzione aziendale.
Abbiamo avuto la possibilità di assaggiare 3 vini e vi restituiamo le nostre impressioni.
Monblanc 2019 Venezia Giulia IGT
“Un vino per tutto il pasto” così lo definisce Maria Vittoria Felluga, e riteniamo che non sbagli.
Da diversi vitigni a bacca bianca presenti nella proprietà (con percentuali che variano a seconda dell’annata) nasce questo vino estremamente piacevole, con un affinamento di 6-8 mesi a contatto con i lieviti mantenuti periodicamente n sospensione. Una beva dove freschezza e sapidità vanno continuamente a braccetto è ben introdotta da profumi di salvia e basilico a cui si accostano note floreali e fruttate. Lungo il finale su toni agrumati.
Sauvignon 2019 Friuli Colli Orientali DOC (100% Sauvignon Blanc)
Affina in vasche di acciaio prima di andare in bottiglia, caratterizzato da un acidità dirompente ma mai spiacevole. Il sorso è anticipato da note di erbe officinali, con salvia e rosmarino in evidenza, poi la frutta esotica prende il sopravvento e successivamente il melone assume il ruolo di protagonista. Ricco e con una buona freschezza.
Merlot 2018 Friuli Colli Orientali DOC
Un vino che esprime anche l’anima rossista dell’azienda. Da vigne con un’età media di 30 anni e un affinamento in parte in acciaio e in parte in barrique esprime freschezza e ricchezza, sin dal primo sorso, accompagnandosi ad un tannino vibrante presente in ogni fase. Il frutto rosso (mora, lamponi e mirtilli) ci evidenzia fragranza e gioventù che sicuramente lascerà spazio a profumi più evoluti con lo scorrere del tempo. Godiamoci ora questo suo intrigante aspetto, ma se vogliamo provarne la sua evoluzione possiamo sempre optare per la riserva.
Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.
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