Alto mare 2018, da Marsala la sintesi del Grillo secondo Nino Barraco
Nino Barraco a Marsala è riuscito in questi anni a valorizzare il Grillo come pochi. Ogni vigneto una sua etichetta. Ogni pezzettino vitato della sua azienda vinificato da solo per valorizzarlo al meglio.
Altomare rappresenta la sua sintesi dopo diciassette vendemmie.
Dentro Altomare c’è tutta l’esperienza di Nino Barraco: Grillo, Altogrado, Vignammare, sono unite a una nuova vigna di Grillo dal carattere austero. Un vino monovarietale, espressione di quattro vigne e rispettive vinificazioni.
La degustazione
Alla vista, il colore è giallo dorato intenso dotato di una luce propria che incanta. Al naso è un’esplosione continua di profumi: dalla marmellata di cedro alla poseidonia, dal miele ai chiodi di garofano, dalle nocciole alla pasta frolla e una leggera affumicatura (generata dalle uve fermentate e macerate a grappolo intero). In bocca il vino è pieno, dotato di un’ottima acidità e sapidità, ben equilibrato, con una bellissima persistenza e mai stancante.
La vinificazione
Quattro vini, con quattro vinificazioni diverse assemblate in botte grande da 25 ettolitri di rovere di Slavonia per circa un anno prima di continuare l’affinamento in bottiglia.
Vignammare : vendemmia anticipata da un vigneto a 30 metri dal mare con macerazione di due giorni;
Grillo: vendemmia da una vigna vecchia di Castelvetrano su sabbia e terra rossa con macerazione di tre giorni sulle bucce;
Altogrado: vendemmia tardiva, da una vigna ad alberello di 44 anni, per la realizzazione di questo Marsala pre-british, macerazione di 48 ore sulle bucce e affinato in botte da 1000 litri;
L’ultimo 25% è dato dall’assemblaggio di uve Grillo provenienti da una piccola particella sull’altopiano marsalese, caratterizzate da fermentazione e macerazione a grappolo intero;
L’assemblaggio delle quattro vinificazioni avviene a dicembre in botte grande da 25 ettolitri di rovere di Slavonia dove rimane per alcuni mesi prima di continuare l’affinamento in bottiglia.
Il commento del produttore
“A poco a poco mi sto liberando di alcune costruzioni importanti che ho fatto: il vino perfetto non esiste. Da ogni vigna ho sempre creato un vino per esaltare il luogo e il suo terroir. Come si fa con le persone, da sole o in gruppo agiscono diversamente.
Mi sono sempre sentito come un pugile con un braccio legato per una questione ideologica ma a me interessa esaltare il vino lavorando e Altomare è la mia sintesi del Grillo dopo 17 vendemmie. Quattro vigneti che generano vini da quattro vinificazioni diverse, poi vanno insieme in un contenitore di legno da giugno a marzo e poi da marzo a ottobre in bottiglia.”