Aurelio Damiani appartiene alla generazione cuochi nati prima metà anni ‘50 inventori e creatori della nuova cucina italiana, sulle orme dei grandi vecchi. Un nuovo modo di concepire la ristorazione, quello che ha fatto conoscere la ristorazione italiana nel mondo, riscattandola dalla cofana di pasta e dalla sudditanza francese.
Aurelio ha un legame forte con la tradizione culinaria marchigiana di costa, imperniata su un rapporto stretto di mare e campagna, di contadini/pescatori, pesce e orto, animali di bassa corte, piccola cacciagione.
Un ristorante il Damiani e Rossi senza premi ufficiali ma stellato nella stima e nel cuore dei suoi numerosi clienti, ben sopra la media dei ristoranti da spiaggia adriatica, luogo culto di cucina innovativa senza eccessi, di giusti equilibri, di perfette cotture di pesce, di materia prima eccellente, di utilizzo sapiente di verdure e ortaggi di stagione, di profonda conoscenza delle erbe spontanee, accompagnata da olio di primissima qualità.
Settembre e ottobre sono i periodi migliori per assaporare la cucina di mare marchigiana, finito il fermo pesca, varietà di pesce ricca a cavallo tra estate e autunno, guardando un mare pastello dalla luce levantina, percorrendo le campagne circostanti inebriati dai profumi della vendemmia, scoprendo tesori d’arte nascosti in isolati borghi.
Marche è bellezza infinita.
Vi mostriamo in sequenza i piatti che abbiamo assaggiato:
Melanzana marinata e ripiena di crema alla melanzana arrostita con alice e menta.
Pomodoro arrosto, cernia e prugna fermentata (maggiorana a guarnire).
Alici impanate e con ripieno di formaggio, dischi di zucca marinata, crema di zucca arrostita, acetosella.
Seppioline novelle, cipollotto arrostito agrodolce e nero di seppia, crespigno.
Risotto allo zafferano, brodo di aringa affumicata, mazzancolla.
Filetto di ombrina, patate, zucchina, crema di noccioline, peperone e rucola selvatica.
Il menu descritto è frutto della proposta della cucina, avendo lasciato loro la scelta.
Il mare dona sempre quello che ha.
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