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Badia di Morrona – 80 anni di tenacia e costanza

80 anni di tenacia e costanza lavorativa (1939 – 2019), rappresentano molto più che un compleanno importante per Badia di Morrona. Sono il segno di una grande passione per la terra ed il vino, di una grande visione e lungimiranza e rappresentano la forza di una famiglia che ha sempre creduto in un territorio e nelle sue potenzialità espressive, quello di Terricciola, tra le terre di Pisa e Volterra.

Famiglia Gaslini Alberti

Dal 1939 – quando la famiglia Gaslini Alberti ne acquista la proprietà – ad oggi, sono stati compiuti molteplici passi sempre alla ricerca di un costante miglioramento qualitativo e stilistico. Un percorso innovativo che ha richiesto un notevole impegno in termini di energia, sostenuto da una passione e determinazione costante da parte del papà, Mario Gaslini Alberti, continuata poi dal figlio, Filippo Gaslini Alberti, al timone aziendale dal 2015 ed oggi coadiuvato dalle nuove generazioni.

Badia di Morrona

Il termine Badìa, in genere sinonimo della sua variante abbazia, largamente diffuso nel passato, indicava una chiesa monastica.

La Badìa di Morrona, da cui prende il nome l’azienda, diviene, infatti, nell’XI secolo dimora della comunità di benedettini e nel 1120 dei camaldolesi, accrescendo nel tempo le sue proprietà grazie a donazioni ricevute dal mondo nobiliare e religioso.

Uliveto

Dall’acquisto aziendale del 1939 e per alcuni decenni, la gestione è stata quella di un’impresa agricola tradizionale che produceva vino, olio e cereali come molte aziende in Toscana, fino a quando si acquisisce sempre più la consapevolezza che in quella porzione di Toscana si poteva provare a produrre vini di pregevole qualità e piacevole armonia.

Così nel 1994 parte il reimpianto dei primi vigneti e, dal 1999 in poi, vengono reimpiantati da 7 a 12 ettari all’anno finché tutti i vecchi 55 ettari sono stati sostituiti con cloni e biotipi di Sangiovese selezionati in azienda (oggi la superficie vitata ammonta a circa 110 ettari). Si lavora, poi, per incrementare la densità d’impianto e si avvia uno studio sul miglior rapporto terreno/vitigno per consentire alle uve di esprimersi al meglio e di portare nel calice tutta la tipicità del territorio. Il tutto sempre con un occhio attento ad una gestione eco sostenibile che sposa una filosofia in vigna poco interventista (i vigneti sono condotti con il metodo della «lotta integrata» con il minimo indispensabile di trattamenti con rame e zolfo) e punta sull’autosufficienza energetica dell’intero complesso aziendale, cantina, frantoio e agriturismi (4 impianti fotovoltaici coprono attualmente l’80% del fabbisogno energetico aziendale).

Un percorso di crescita con una così spiccata attenzione al dettaglio rappresenta di certo un bel traguardo per la famiglia Gaslini e l’espressione più tangibile del loro motto «tenaciter et constanter», tenacia e costanza per l’appunto.

Il risultato di tutto ciò è oggi condensato nelle etichette aziendali dal «Bianco della Badia» al «Rosso della Badia», al Vermentino «Felciaio», al Bianco «La Suvera», al Chianti «I Sodi del Paretaio», al «Taneto», fino ad arrivare al «Vigna Alta», al «N’Antia» e al Vin Santo del Chianti. Tutte bottiglie che rimandano ad un territorio e alla sua potenzialità espressiva.

Un compleanno quello degli 80 anni, quindi, che meritava un festeggiamento d’eccezione e così è stato in compagnia della famiglia Gaslini. Il «brindisi» ha visto come protagoniste due verticali delle etichette più rappresentative in grado di porre in evidenza i percorsi evolutivi dell’azienda, lasciando presagire la strada stilistica che guarda al futuro.

Il Vigna Alta (degustato nelle annate 1997, 1998, 1999, 2000, 2011, 2013, 2015 e 2016), ottenuto dalle uve dei migliori vigneti aziendali, evidenzia tutto il carattere del Sangiovese, in questa verticale, nelle sue diverse sfumature ed espressioni. Sorprendente l’assaggio della 1997, figlio di un affinamento in sole barrique di rovere francese per almeno 14 mesi, che mostra un vino perfettamente in forma, rispondente allo stile di quegli anni ed ancora con una freschezza scalpitante. Il frutto cede il passo a sentori di tabacco, sottobosco, cuoio in una cornice di equilibrio ed eleganza.

Verticale di Vigna Alta

Interessante la 2016, ottenuta dall’affinamento in botti di rovere francese da 25 ettolitri per almeno 24 mesi con a seguire un passaggio di 3 mesi in vasche di cemento ed espressione di un cambiamento stilistico che restituisce un vino aristocratico e di grande equilibrio. La sapidità connota un sorso pieno, appagante, tipico e dal finale di lunga persistenza.

Verticale N’Antia

La verticale di N’Antia, invece, il bordolese dalla grande personalità, (annate degustate 1997, 1998, 1999, 2005, 2010, 2013, 2015 e 2016), evidenzia nel calice vini dall’interessante e apprezzata differenza (la prima annata di N’Antia è stata ottenuta da un blend di Sangiovese e Cabernet Sauvignon; nel 1996 è stato aggiunto il Merlot; dal 2004 non c’è più Sangiovese sostituito dal Cabernet Franc). Intrigante la 2005, figlia di un’annata calda, dal sorso pieno con un frutto maturo in evidenza e poi note di tabacco e accenni balsamici. Ancora viva la freschezza e la presenza tannica che lasciano presagire un ulteriore buon margine di invecchiamento.

Interessante la 2010 nella sua armonia e la 2015 (un’ottima vendemmia) nella sua espressione di eleganza che si muove su note minerali che aprono le porte ad un finale di lunga persistenza.

 

Badia di Morrona

Via del Chianti, 6

56030 Terricciola – Pisa

mail: info@badiadimorrona.it

“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.” In queste parole la condivisione di una nostra passione e la voglia di comunicarla. Salvatore Del Vasto, laureato in Giurisprudenza e da sempre appassionato di vino, diventa prima sommelier, poi frequenta il Bibenda Executive Wine Master di Fis e poi consegue il diploma di Master presso l’Università di Tor Vergata in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”. Sabrina Signoretti, laureata in Scienze Politiche, coltiva la sua passione diventando sommelier del vino, assaggiatrice di oli di oliva vergini ed extra vergini e sommelier dell’olio extravergine di oliva dell’AISO. Una delle qualità nascoste, la spiccata attitudine per la fotografia.

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