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Radici del Sud – la verticale dei vini naturali e biodinamici dell’azienda Morella – un Primitivo da standing ovation

Radici del Sud, manifestazione ideata ed egregiamente organizzata da Nicola Campanile e dal suo staff, non finisce mai di stupirci. Il programma ha previsto per la serata di ieri una bellissima degustazione di Primitivo di un’azienda che produce vini naturali e biodinamici nella zona di Manduria.

Nata nel 2004, l’Agricola Morella di proprietà dell’enologa australiana Lisa Gilbee e suo marito Gaetano Morella, ha 20 ettari vitati, produce circa 30 mila bottiglie, e declina il Primitivo in 3 etichette. Il Primitivo IGP Salento La Signora e il Primitivo IGP Salento Old Vines vengono da vecchie vigne ad alberello (rispettivamente di 60 ed 80 anni) su terre rosse su substrato di calcio drenante, ubicate tra Manduria ed il mare ed hanno una resa per ettaro che non arriva a 40 quintali, mentre il nuovo nato (con l’annata 2014) Primitivo IGP Salento Mondo Nuovo, prende il nome dalla contrada di origine, viene da vecchi vigneti ad alberello su suolo tufaceo, vicini al mare.

 

Dell’azienda e dei suoi vini storici eravamo stati, diversi anni, fa tra i primi a parlarne (allora su altre testate).

Siamo stati dunque entusiasti di poter partecipare ad una sorta di verticale organizzata da Radici del Sud.

Ecco le nostre sensazioni sui vini degustati:

Rosato IGP Salento Mezzarosa 2018 (metà Primitivo e metà Negroamaro): speziato e fruttato, fresco e teso, presenta un buon finale di frutta secca con scia sapido iodata. 86/100

Primitivo IGP Salento La Signora 2015: succoso, speziato, con ricordi di agrumi e di amarena. Grande freschezza e progressione del sorso. Il finale è giocato su note di macchia mediterranea. 91/100

Primitivo IGP Salento Old Vines 2015: ancora più vibrante con acidità e succosità al centro dell’assaggio, seguite da materia e lunghezza gustativa. Chiude su toni di spezie e macchia mediterranea  93/100

Primitivo IGP Salento Mondo Nuovo 2015: è un vino di ottimo equlibrio tra componenti dure e morbide, con meno richiami al carattere dei precedenti, ma con struttura e persistenza non banali. 89/100

Primitivo IGP Salento Old Vines 2011: un pochino l’annata calda fa capolino con toni alcolici leggermente sopra le righe. Ma i toni speziati e la chiusura su note di frutti rossi sono piacevoli. 87/100

Primitivo IGP Salento Old Vines 2005: un vino da standing ovation, che mette al centro integrità del frutto e succosità, freschezza e sapidità, equilibrio e persistenza. Chiude con un lunghissimo e fantastico finale speziato. 96/100

 

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Giornalista enogastronomico, una laurea cum laude in Economia e Commercio all'Università La Sapienza di Roma, giudice in diversi concorsi internazionali, docente F.I.S.A.R.. Ha una storia che comprende collaborazioni con Guide di settore. Per citare solo le ultime : Slow Wine (Responsabile per la Sardegna edizioni 2015 e 2016), I Vini de L'Espresso (vice-curatore e coordinatore nazionale edizioni 2017 e 2018), I Ristoranti d'Italia de L'Espresso (edizioni dalla 2010 alla 2018). Collabora con le testate: www.lucianopignataro.it , www.repubblica.it/sapori. Ha scritto alcuni articoli sul quotidiano "Il Mattino" e su www.slowine.it. Ha una passione sfrenata per quel piccolo continente che prende il nome di "Sardegna", per le sue terre e per la sua gente.

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