Incantato dalla luce e dai paesaggi di boschi e vigne di Atzara, paesino sardo di 950 abitanti del Mandrolisai, nei primi anni del ‘900 arrivò Antonio Ortiz Echagüe, pittore spagnolo della corrente costumbrista a cui è intitolato il museo d’Arte moderna e contemporanea. Quindi giunsero anche altri artisti che oggi fanno parte del firmamento isolano: Antonio Ballero, Giuseppe Biasi, Mario Delitala, Stanis Dessy e Filippo Figari.
Linguaggi artistici a parte, qui si parla tanto di vigne e di vitigni autoctoni: Bovale Sardo (chiamato “Muristellu”), Monica, e Cannonau, che gioca la parte da leone tra il 60 e il 70 per cento delle vigne coltivate. Il vino di qualità si produceva in abbondanza già nell’Ottocento, tanto da riuscire a rifornire altre parti della regione.
Queste sono le terre – tra i comuni di Atzara, Desulo, Meana Sardo, Ortueri, Samugheo, Sorgono e Tonara – della Doc Mandrolisai. Un blend sempre più apprezzato e prodotto in tre tipologie (rosso, rosso superiore e rosato), utilizzando per il 90 per cento i tre vitigni: Bovale per almeno il 35 per cento, Cannonau dal 20 al 35 per cento e Monica, sempre tra il 20 e 35 per cento. Per il restante saldo si può ricorrere ad altri vitigni, anche bianchi.
Per celebrare chi produce questo vino torna “Longevitas Mandrolisai”, che il Comune di Atzara propone per venerdì 20 e sabato 21 giugno, nel contesto di una più ampia manifestazione, “I giorni del Mandrolisai”, e nel circuito “Le notti del vino” promosso dall’associazione Le Città del Vino. Oltre a un cartellone di musica con trenta artisti nella due giorni, tra cui Fabio Concato, e un sabato dedicato alla “notte romantica” nei Borghi più belli d’Italia, si dà spazio al vino, accompagnato da street food territoriale e prodotti tipici di Campagna Amica di Coldiretti.
Le cantine
Una ventina le aziende presenti: le locali Famiglia Demelas, Vitivinicola Roberto Cadeddu, Cantina Fradiles, Vitivinicola Etzo, Vitivinicola Manca, Cantina Tenuta Mesanìa, Cantina Pisu e Vitivinicola Fratelli Vacca.
Hanno sede a Meana Sardo la Vitivinicola Fulghesu Le Vigne e l’Azienda Nicolò Meloni mentre si trova a Ortueri la Cantina Bingiateris. Da Sorgono arrivano l’Agricola Su Connottu Mandrolisai, la Cantina Giacu, la Cantina del Mandrolisai, l’Azienda Pranu vigne del Mandrolisai, la Cantina Sassu, la Cantina Su binariu, Trè Biddas e l’Istituto agrario.
A queste si aggiungono come ospiti da altri territori Cantina Li Duni, Cantine di Neoneli e Quarto Moro di Sardegna (con la locale Fradiles nel nuovo progetto Sardinia Terroirs).
Il sindaco
“Longevitas Mandrolisai rappresenta per noi una scommessa che, nel corso degli anni, ha saputo caratterizzarsi come momento di condivisione dei valori più importanti del Mandrolisai e di Atzara, semplicità, genuinità e qualità”, riferisce a Vinodabere il primo cittadino Alessandro Corona, che ricorda: “La nostra è stata la prima rassegna territoriale a dare uno spazio alle aziende locali e continuerà ad essere un punto di riferimento per chi cerca un turismo nuovo, di tipo esperienziale. Ci teniamo a essere un Comune che porta avanti, in maniera condivisa, le potenzialità dei vini e delle aziende del territorio che, da anni, creano con noi un evento enogastronomico e artistico di grande livello”.
Il paese e il vino
Atzara vanta circa 240 ettari di superficie vitata, per la maggior parte ad alberello, piazzandosi al sesto posto fra i comuni della ex provincia di Nuoro per estensione di vigneti. Però svetta in prima posizione per il numero di ettari vitati pro capite, con 4,1 ettari per abitante. Progressivamente si assiste a una maggiore vocazione al biologico tra le 11 le cantine nei confini comunali. Invece sono più di 30 quelle del territorio. I suoi vigneti sono un patrimonio: il paesaggio policolturale di Atzara e Sorgono è stato iscritto nel Registro nazionale dei Paesaggi rurali e storici d’Italia.
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