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LAGUNE APERTE, QUANDO I PESCATORI SARDI SONO INNAMORATI DELLA PROPRIA COMUNITÀ

Lagune Aperte non è solo una festa, è una dichiarazione d’amore per il nostro territorio. Ogni ostrica, ogni nota musicale, ogni piatto servito racconta una Sardegna che ha il coraggio di essere se stessa, senza filtri”. A presentare con passione la settima edizione della manifestazione attesa il primo maggio nella storica Peschiera San Giovanni, in Ogliastra, è Luca Cacciatori, presidente della Cooperativa Pescatori Tortolì che organizzata l’iniziativa.

La zona umida si espande per quasi 300 ettari ed è carica di biodiversità. La pesca praticata secondo sostenibilità restituisce anguille, vongole, sogliole, mormore, triglie, spigole, orate, saraghi e altro ancora. Poi ci sono le ostriche: le 150 tonnellate l’anno di pregevoli Fabrizie Sandalia. E, sotto il marchio Peschiera Reale d’Ogliastra 1316, sono venduti i migliori pezzi di bottarga artigianale di muggine selvatico lavorato a mano.

Lagune aperte racconta il territorio con un evento all’aria aperta “dove la sostenibilità non è una moda, ma un gesto quotidiano”, per usare le parole di Cacciatori. Una manifestazione che sa far dialogare gastronomia, musica, artigianato e natura grazie alla direzione artistica dell’associazione Artisti Ogliastra che punta a un primo maggio vibrante. “Lagune Aperte è diventata una vera agorà culturale: un luogo dove la musica non è intrattenimento, ma strumento di connessione tra persone, territori e visioni”, afferma il direttore artistico Gilberto Ligas.

La festa non è tale senza uno street food a chilometro zero con le grigliate di pesce fresco (servito anche fritto, e ci sono anche i ravioli artigianali di pesce), le paste ghiotte come quella al ragù di polpo, i dolci sardi, i formaggi alla piastra e le produzioni artigianali di quattro birrifici locali: Keja, Centoteste, d’Ogliastra, Ilienses. Regola d’oro: si utilizzano solamente materiali senza plastica. Per chi vuole scoprire l’ambiente attorno è possibile partecipare alle escursioni a terra o in battello. L’appuntamento è per giovedì primo maggio, dalle 10 alle 20,alla Peschiera San Giovanni in via Riva di Ponente 1 a Tortolì.

Le migliaia dei visitatori tornano con piacere perché non si tratta né di un qualcosa di elitario né di una sagra servita con navette gratuite e parcheggio assistito. Il segreto si cela nel cuore: un modello partecipativo di comunità che parla del proprio territorio celebrandone i sapori identitari, l’arte locale e soprattutto le donne e gli uomini che quotidianamente lo vivono e lo preservano. “Vogliamo che ogni persona che passa dalla Peschiera San Giovanni si senta accolta, rispettata e ispirata a rispettare, a sua volta, il nostro mare”, sostiene la cooperativa la vicepresidente della cooperativa Donatella Contu.

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Giornalista professionista, sommelier e nomade alla continua esplorazione dei mondi enogastronomici per raccontare le donne e gli uomini che mettono l’eccellenza sulle nostre tavole.

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