Controlli sempre maggiori in casa VinNatur. L’attenzione per la tutela del consumatore non passa solo attraverso la verifica delle pratiche usate in vigna e in cantina, come previsto dal Disciplinare di VinNatur approvato nel 2016, ma anche attraverso analisi multiresiduali svolte sui vini dei produttori dell’Associazione.
Quest’anno le verifiche sono state eseguite su 85 vini, contro i 67 dell’anno scorso, raccolti durante il Tasting di inizio aprile e il Workshop di fine maggio, senza avvertire in precedenza i produttori del prelievo. Questo screening, eseguito dal Laboratorio Vassanelli Lab di Bussolengo (VR), serve a verificare la presenza di 211 principi attivi riguardanti pesticidi o fertilizzanti usati in agricoltura convenzionale e la quantità di anidride solforosa usata.
“L’anno prossimo puntiamo al controllo multiresiduale sui vini di 100 aziende – dichiara Daniele Piccinin, vice presidente di VinNatur – È importante che i produttori capiscano che i controlli sono strumenti usati a loro favore, non una sorta di punizione o di tranello, perchè danno la possibilità di individuare e capire gli errori fatti e porvi rimedio. Il dialogo successivo ai controlli porta quasi sempre a ottimi risultati. Siamo sempre più convinti che questo lavoro, assieme ai controlli in vigna e in cantina da parte di Valoritalia, siano l’unico mezzo serio per tutelare il consumatore al meglio delle nostre possibilità”.
A queste analisi infatti si affiancheranno a breve i controlli in vigna e in cantina che verranno effettuate nei mesi di settembre, ottobre e novembre dall’ente di controllo Valoritalia su 50 aziende, per verificare il rispetto e il pieno adempimento delle direttive indicate nel Disciplinare. Due strumenti diversi messi a disposizione di VinNatur ai propri associati per un unico scopo: garantire la naturalità e salubrità del vino prodotto.
Le aziende nei cui vini sono state trovate tracce di pesticidi quest’anno sono quattro. Tre di queste hanno dichiarato di aver acquistato uva da terzi, a causa di annate difficoltose. Dal confronto con i produttori è emerso che la salubrità delle uve acquistate non era stata esaminata, problema che può essere risolto intensificando i controlli anche attraverso la collaborazione con Valoritalia. La quarta azienda, dopo un ulteriore confronto, è stata invece allontanata dall’Associazione in quanto già nei due anni precedenti erano state trovate tracce di pesticidi nei suoi vini.