Bella ed interessante la video degustazione organizzata dal Consorzio dei vini dell’Alto Adige nella quale è stato presentato un vitigno principe dell’enologia altoatesina, il Gewürztraminer, una vera e propria full immersion nei profumi dell’Alto Adige guidata da un ambasciatore dei vini dell’Alto Adige, Eros Teboni, che ha evidenziato le sfumature che i differenti territori riescono a donare alle uve. Una nota che si è subito palesata è come questi vini possono risultare molto adatti all’invecchiamento.
Spesso il Gewürztraminer viene chiamato anche Traminer o Traminer Aromatico. Ciò crea una certa confusione in quanto si tratta di due uve distinte. In tedesco, il termine gewürz significa appunto speziato e, in questo caso specifico, il suo significato più appropriato è aromatico.
Il Traminer è tra le varietà più antiche conosciute le cui origini documentate risalgono al Medioevo. Sulla sua provenienza però non c’è accordo fra gli studiosi, c’è chi afferma che sia originario della Germania, esattamente della valle del Reno (Rheingau), mentre altri fanno il nome di Kitzeck nella Stiria, in Austria. L’ipotesi che l’Alto Adige sia la reale culla del Traminer pone molti interrogativi, in quanto la prima citazione trovata in quest’area risale al 1242, molto tempo dopo la probabile origine. La coincidenza del toponimo tramin ed il nome del vitigno è porta a due ipotesi, la prima che i romani chiamavano i luoghi di recente conquista con il termine “terminus” (confine), da cui Termeno, la seconda che nel Medioevo i vini dolci provenienti dall’Alto Adige, ed in particolare dall’Oltradige, godevano di buona fama soprattutto presso le sedi ecclesiastiche bavaresi, e considerato anche che nel Medioevo i vini non erano conosciuti con il nome del vitigno ma del luogo di produzione, quei vini dolci vennero chiamati Traminer, provenienti da Termeno.
Negli ultimi decenni il Gewürztraminer si è imposto come una delle varietà più riconosciute in Alto Adige, la sua superfice si è man mano sviluppata passando dai 200 ettari del 2000 agli attuali 605, il 10,9% della produzione totale altoatesina con circa quattro milioni di bottiglie prodotte. Si trova sulle vocatissime colline di Termeno, ma trova anche ottime condizioni nelle zone collinari della bassa atesina e quelle di Oltradige, ed anche in Valle dell’Isarco.
Lo spettro cromatico della buccia, che è spessa, è variegato da un rosa intenso ad un giallo vigoroso nei grappoli più esposti al sole, e può presentare diverse tonalità dal rosso bruno sino al grigio, la polpa invece è rosata, il grappolo è di dimensione medio piccole con acini molto fitti.
Si dice che il Gewürztraminer sia di difficile abbinamento in cucina, ma ciò non è del tutto vero, basti pensare a tutti i piatti speziati sia di cucina asiatica che europea come risotto al curry con i gamberetti, i crostacei in generale. La nota affumicata che si sente anche al naso lo rende abbinabile allo speck o ad un pesce affumicato, formaggi saporiti, olive nere.
La degustazione orizzontale ha visto versare nel calice i seguenti Gewürztraminer:
Cantina Tramin – Nussbaumer Gewürztraminer Alto Adige Doc 2018
È il vitigno più importante dell’Azienda e copre il 20% della superfice ad un’altezza che varia da 350 -550 metri s.l.m., vigne dai 10 ai 40 anni di età, su terreni di ghiaia calcarea e argilla, con sottofondo di roccia di porfido esposti a Sud-Est 70 %, Sud 30 %. Fermentazione lenta a temperatura controllata in piccoli contenitori d’acciaio con sfecciatura del mosto per sedimentazione naturale, segue affinamento in piccoli contenitori d’acciaio, a contatto continuo con i lieviti, ed altri 3 mesi minimo in bottiglia per un affinamento complessivo di 14 mesi. Colore giallo paglierino carico con riflessi dorati, al naso ventaglio olfattivo complesso con intense le note esotiche di frutta gialla matura, melone, mango, maracuja, presenti anche note floreali di rosa canina, fiori bianchi. Classiche anche le note speziate di chiodi di garofano, noce moscata, zenzero, al palato sorso succoso e di corpo dove l’intensa acidità vira su note fresche fruttate. Il finale è lungo con una bella scia sapida. 15% Vol.
Elena Walch – Gewürztraminer Vigna Kastelaz Alto Adige Doc 2018
La classificazione Vigna è un’ulteriore menzione geografica aggiuntiva che necessita dell’approvazione da parte delle autorità regionali e prevede l’esistenza di un nome storico o topografico che definisce un vigneto rigorosamente limitato cartograficamente. Elena Walch è una pioniera della filosofia del vino che sia espressione del territorio. Vigna Kastelaz, domina dall’alto il paese di Termeno, si trova tra i 330 ed i 380 metri s.l.m. ed ha una pendenza che tocca i 63 gradi ed è disposta su strette terrazze con un’esposizione a sud. I terreni, esposti a sud, di origine postglaciale sono composti da strati di leggero terreno calcareo, con venature di sabbia e strati rocciosi di granito e porfido. Prima della pressatura avviene un contatto sulle bucce di 6 ore, pressatura soffice, decantazione del mosto in modo statico, tramite l’abbassamento della temperatura, fermentazione in acciaio a temperatura controllata, segue lungo affinamento sui propri lieviti prima di essere imbottigliato. Zucchero residuo: 8,1 g/L. Colore giallo dorato, al naso lo spettro olfattivo è complesso e spazia dalle note floreali di rosa canina e fiori bianchi, alle note fruttate di litchi e frutta gialla pesca. Sullo sfondo sensazioni gessose, al palato fine struttura dove acidità e sapidità trovano armonia in un finale aromatico lungo e persistente. È un vino in grado di reggere un lungo invecchiamento. 14,5% Vol.
Cantina di Bolzano – Kleinstein Gewürztraminer Alto Adige Doc 2019
Vigneti a nord della città di Bolzano a Renon a 650 metri s.l.m. su suoli di origine sabbioso ed argilloso con rocce disgregate di porfido quarzifero. Frutto di selezione delle uve, breve contatto del mosto con le bucce, e breve macerazione, pressatura soffice e fermentazione a temperatura controllata, maturazione in serbatoi di acciaio. 6,8 g/l di residuo zuccherino. Colore giallo paglierino con venature dorate, al naso petali di rosa, cannella, chiodi di garofano, note agrumate e di frutta esotica, al palato stupisce per questa sua grande avvolgenza, alcolico e glicerico risulta quasi grasso in bocca con ritorni aromatici e corrispondenza gusto olfattiva. 15,5% Vol.
Nals Margreid – Gewurztraminer ‘Lyra’ 2018 Alto Adige Doc
Allevato a Söll, a circa 490 metri di altitudine nella Bassa Atesina, su terreni, calcarei e ricchi di ghiaia argillosa. Il mosto fermenta e matura in grandi serbatoi di acciaio per circa 9 mesi prima di essere imbottigliato e commercializzato. Colore giallo dorato, al naso intenso con note fruttate di agrumi, frutta tropicale e floreali di rose, sambuco, chiodi di garofano. Al palato è pienamente rispondente alle sensazioni olfattive con bella sapidità, per un lungo finale. 15 % Vol.
Tenuta Strasserhof – Gewurtztraminer Sudtirol/Alto Adige Doc 2019 –
Territorio più famoso per altri vitigni come Kerner, Sylvaner e Riesling. In ogni caso un’espressione del Gewurtztraminer particolare, vigneti con un’età di circa venti anni su terreni posti a 700 metri s.l.m. su terreni di origine morenici e sabbiosi. La produzione è di sole 4500 bottiglie. La vinificazione è effettuata in acciaio così come l’affinamento (sette mesi). Residuo zuccherino 5,1 g/l. Colore giallo paglierino con leggeri riflessi dorati, al naso mix di note floreali e fruttate con frutta verde e gialla, petali rosa ai chiodi di garofano, al palato tornano le note olfattive su una scia di freschezza e sapidità, per un lungo finale. Al sorso si avverte subito quanto percepito all’olfatto con, in più, freschezza e acidità in perfetto equilibrio con una gradevole nota aromatica che accompagna una lunga persistenza che nel finale diventa più accentuata.
Kofelgut Martin Pohl – Vermoy weiB Mitterberg Igt
Altra faccia del Gewurtztraminer questa volta in Val Venosta sulle colline del Monte Sole, ad un’altitudine di 600 metri s.l.m. con clima alpino interno asciutto con terreni permeabili, e vigneti piantati negli anni settanta. Martin Pohl, attuale proprietario è subentrato al padre circa quindici anni fa proseguendo nella stessa filosofia di allevamento con metodi naturali e senza bisogno di concimi chimici. Il colore è giallo paglierino con riflessi dorati, al naso si alternano le sensazioni floreali di rosa canina con quelle tropicali di litchi, con anche sentori di noce moscata. Al palato mostra corrispondenza gusto olfattiva con una bella vena acida salina.
Aggiornamenti continui sul mondo dell'enogastronomia