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Verticale di Spumante Extra Brut Murgo: dodici anni in sei flûte

Che sia Spumante o Champagne, è consuetudine salutare l’anno che si è concluso e dare il benvenuto (con l’aspettativa di tante cose buone) all’anno che inizia. A tal proposito vi voglio parlare di una verticale di spumanti dell’Etna. L’Etna Brut D. O. C. è la denominazione più recente, tenuto conto che nasce con il D. M. del 30.11.2011 (giusto dieci anni), ma allo stesso tempo è quella che si è potuta avvalere della spinta trainante dovuta ai vini fermi (Etna Rosso e Bianco), riuscendo ad ottenere in un arco temporale tutto sommato abbastanza breve, dei risultati quasi prodigiosi. Fattori climatici (quasi unici, si passa dalle pendici del mare a quota 3.360 metri s. l. m. in poco meno di 20 chilometri, che portano ad una lenta maturazione delle uve, i vitigni autoctoni (con le loro caratteristiche), riescono a dare prodotti spumantistici altamente interessanti che ancora avranno ampie fasi di miglioramento per poter dire la loro assieme ai Franciacorta, i Trento D. O. C. e agli Champagne.
La prima azienda dell’era moderna è stata Murgo, con il Nerello Mascalese. La prima prova di spumantizzazione, risale al 1989 (quando ancora dovevano passare ben ventidue anni per avere la denominazione Etna Brut!). Con i suoi trenta ettari, l’azienda Murgo è diventata un punto di riferimento per gli spumanti etnei. La degustazione si è svolta nel palazzo Scammacca (una delle parti più antiche e storiche di Catania) ed ha riguardato ben sei annate; 2014, 2013, 2011, 2010, 2009 e 2002. Prima che iniziasse la degustazione Michele Scammacca del Murgo, ha fatto una breve descrizione dei “suoi” spumanti, a partire dal vitigno, il Nerello Mascalese che riesce a dare degli spumanti di buona struttura e di grande eleganza. Allo stato attuale (anno 2021), le bottiglie che si trovano in stoccaggio sono circa 250.000.

– 2014 Perlage fine e con una buona persistenza. Le note agrumate sono in primo piano, con ricordi gessosi e con accenni di erba bagnata. Ben bilanciato al sorso, con una buona freschezza, ma allo stesso tempo con un sorso pieno e con una scia sapido – minerale. Grande pulizia. Buona persistenza.

– 2013 Annata piovosa e per certi versi difficile. Il perlage che si denota nel calice è persistente. Si percepiscono delle note evolutive con accenni di torbatura e di pan di Spagna, oltre al pepe bianco. Lungo all’assaggio con una freschezza che si fa sentire e che ha un pizzico di supremazia sulla rotondità del sorso. Buona la corrispondenza gusto – olfattiva, che probabilmente testimonia che nelle annate difficili, si possano avere grandi risultati.

– 2011 Si fa un salto di un anno, ma l’annata 2012 (annata particolarmente calda) non è stata ritenuta all’altezza dell’Extra Brut. Di questo millesimo, si ha la possibilità di assaggiare dalla magnum. Perlage persistente, accenni di cipria, pietra focaia e con un po’ di pazienza si avverte qualche nota di idrocarburo. Il sorso è di una piacevolezza e di eleganza estrema. Grande sinuosità, con un bilanciamento ottimale. Progressione molto buona che garantisce una persistenza ottimale.

– 2010 Il perlage nel calice è persistente. Bouquet più intenso con sentori più diretti. Nota floreale in buona evidenza e con ricordi gessosi, che poi evolve verso profumi di muschio. Un buon bilanciamento, con un sorso snello e con una buona freschezza. È agile e scattante, il che equivale ad una buona piacevolezza ed a una buona facilità di beva. Anche questo millesimo è stato degustato da bottiglia magnum.

– 2009 Un bouquet che conferma un buono stato evolutivo, con sentori di torba, note minerali, ricordi di mandorla amara, di uva sultanina e di frutta candita. Sorso piacevole e con una freschezza di grande eleganza e che allo stesso tempo conserva la “sua” verticalità ed un sorso rotondo. Buona persistenza.

– 2002 Un colore un po’ più carico ed un perlage fine. Frutta secca e torba, pan di Spagna e frutta candita, testimoniano i quasi vent’anni che dal calice regalano un bouquet ricco. Complesso alla beva, con piacevolezza, eleganza e verticalità. Di gran beva e sinuosità. Un sorso agile e scattante. Buona persistenza.

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Come per tutte le cose importanti si inizia per gioco e poi... si fa sul serio. È dal 2006 che mi sono appassionato e sono stato introdotto nel mondo del vino, GRAZIE a MIO PADRE. Poi per capire qualcosa in più ho seguito un corso e..... nel 2013 ho conseguito il diploma di sommelier. A tutti coloro che sono appassionati di vino, dico che bisogna sempre provare e degustare vini diversi, cercando di capire quello che il vino ci trasmette, soffermandoci sulle sensazioni e sulle emozioni che può dare.

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