Questa è la storia di due giovani fratelli che, dopo varie esperienze, decidono di tornare nella loro terra natale per continuare la tradizione di famiglia e darle nuovo impulso.
Si ritrovano a dover gestire 12 ettari di vigneto impiantati con ben 12 varietà, principalmente internazionali.
L’approccio che Aldo e Pietro Giamberini danno a Tenuta La Cà diviene moderno: installano un impianto di vinificazione a gravità per trattare con delicatezza le uve e vinificano separatamente le singole parcelle per sfruttare al meglio le potenzialità dei suoli delle colline moreniche che presentano stratificazioni variegate.
E poi ancora sperimentano le criomacerazioni per le uve rosse e l’utilizzo di contenitori in ceramica per le uve bianche, le macerazioni per riduzione e non per ossidazione.
Il tutto per creare delle espressioni che possano essere identitarie della cantina.
L’azienda, in regime biologico certificato dal 2018, utilizza la tecnologia per evitare o ridurre al minimo l’impiego di additivi compresa l’anidride solforosa i cui livelli sono mantenuti i più bassi possibili.
Oggi le fermentazioni sono effettuate con l’inoculo di lieviti selezionati ma, per il futuro, è previsto l’utilizzo di soli lieviti indigeni.
La produzione si attesta intorno alle 25.000 bottiglie con una potenzialità pari a circa il doppio; cinque sono le etichette attualmente in produzione; la gamma, che è ancora in divenire, sarà caratterizzata da una parte di prodotti più strettamente territoriali e una parte di ispirazione internazionale vista la presenza di tanti vitigni alloctoni.
Progetto interessante è quello denominato “Intuito” che prevede una linea di prodotti “one shot” ovvero edizioni uniche e non ripetibili frutto di particolari accadimenti, siano essi espressioni di annate o lavorazioni particolari in cantina o nel vigneto. Intuito vuole essere la trasposizione in bottiglia di qualcosa che è capitato, fortuitamente o scientemente voluto.
La degustazione
Cento, Bardolino Chiaretto DOC Brut
Corvinone, in prevalenza ad apportare la spalla acida, poi Corvina e Rondinella. Metodo Charmat lungo 100 giorni.
Fresco e delicato, bollicina esuberante. Secco e pulito in bocca.
Chieto, Bardolino Chiaretto DOC
Corvina, Corvinone e Rondinella. Fermentazione in inox a bassa temperatura, maturazione per 6 mesi sulle fecce fini. Vino che trae ispirazione da modelli internazionali.
Fresco e piacevole con delicate note di fiori e frutta croccante. In abbinamento a piatti di pesce.
Dritto, Bardolino classico DOC
Corvina e Rondinella. Fermentazione in acciaio e maturazione sulle fecce nobili. Stile classico, locale.
Naso fresco giocato su frutti rossi e spezie. Buon corpo e piacevole bevibilità. Con carni bianche.
Rovescio, Veneto Bianco IGT
Traminer, Pinot Bianco e Pinot Grigio. Fermentazione in acciaio, maturazione parte in inox sulle fecce fini e parte in tonneau nuove di rovere.
Fiori al naso, pieno e di corpo in bocca con ritorni di frutta tropicale. In abbinamento a piatti di pesce mediamente strutturati.
Calis, Veneto Rosso IGT
Merlot, Cabernet Sauvignon, Corvina, Lagrein. Macerazione post-fermentativa per 7 giorni e maturazione in tonneaux e barrique di primo e secondo passaggio per 18/24 mesi. Pieno e corposo anche al naso con frutta matura e spezie. Tannino evoluto e integrato, persistente. Carni rosse.
Intuito 1, Veneto Bianco IGT
Garganega, Pinot Bianco, Traminer. Fermentazione in acciaio e maturazione in tonneaux d’acacia di terzo passaggio (Garganega) e in tonneau di rovere di primo passaggio (Pinot Bianco e Traminer).
Vino di struttura e potenza. Naso evoluto, tostato e di candito. Pieno e intenso, persistente. Freschezza e sapidità. Formaggi o secondi piatti con buona aromaticità.
Dopo una trentennale brillante carriera in ambito amministrativo finanziario all’interno di un noto gruppo multinazionale, dal maggio 2018 si dedica totalmente al mondo del vino del quale è appassionato partecipe da oltre quindici anni. Sommelier dal 2005 e degustatore Associazione Italiana Sommelier, assaggiatore di formaggi ONAF, assaggiatore di grappe e acqueviti ANAG e degustatore professionista di birre ADB, è relatore in enologia nei corsi per sommelier. È stato responsabile redazionale del sito internet della delegazione AIS di Milano e ha collaborato alla stesura delle guide Vitae e Viniplus. È redattore per la rivista Viniplus di Lombardia, per la quale cura due rubriche, è inoltre autore per la rivista Barolo & Co e per le testate on-line vinodabere.it, e aislombardia.it.
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