Valle d’Aosta – Una annata fresca, una primavera a rischio gelo e le vendemmie diverse in casa Grosjean…

Siamo in Valle D’Aosta, nella vigna di Grosjean insieme a Hervé Grosjean, enologo dell’azienda.
Siamo nel CRU “Rovettaz”, a un passo dalla cantina e con Hervé ci soffermiamo su quelli che sono gli effetti sulla vite di una stagione fresca e di una primavera che è stata a rischio gelate.

Quelle che vediamo nel video sono piante di “Premetta”, conosciuto anche come Prié Rouge, un vitigno autoctono a bacca rosa poco coltivato, ma che Grosjean, nonostante questo sia una varietà difficile, intende coltivare per rispetto delle tradizioni del luogo.

Due tralci adiacenti, due vegetazioni diverse, di conseguenza la necessità di mettere in cantiere il doppio lavoro di due vendemmie diverse.

Chiudo questo breve articolo con una mia personale considerazione, destinata a chi si interessa del vino in modo marginale, magari solo bevendolo.

È solo andando in vigna, parlando con agronomi, enologi, agricoltori e “gente che fa il vino” che si riesce a capire veramente quanto lavoro c’è dietro ad ogni etichetta. Più frequento cantine e più aumenta il mio rispetto per chi lavora in questo mondo. Più passa il tempo e più riservo attenzione al momento in cui verso un vino nel bicchiere e mi trovo in condizione di doverlo giudicare, magari dovendo dare un punteggio. “Fare” un vino significa partire da lontano. Dalla terra, dalle conoscenze, dalle tradizioni. Significa superare ostacoli e imprevisti. Significa anche riconoscere, nel momento in cui lo acquistiamo, il valore di tutta la fatica fatta per arrivare “alla bottiglia”.

www.grosjeanvins.it