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Degustazione

Toscana – Suvereto e Val di Cornia: PETRA 2014-2018, le prime 5 annate di Beppe Caviola

Con Petra 2018 sono 5 le annate portate a compimento come enologo da Beppe Caviola sul vino simbolo della cantina maremmana del gruppo Terra Moretti Vino. Chiamato nel 2014 da Francesca Moretti, attuale presidente del gruppo, Caviola è entrato in punta di piedi nella tenuta della Val di Cornia ben conscio di quanto la proprietà fosse legata a Petra e a questo luminosissimo angolo della Toscana.

Petra nasce sul finire degli anni ’90 proprio da un’intuizione di Francesca Moretti che di ritorno da una vacanza a Bordeaux con il papà Vittorio affascinata dalle atmosfere degli storici Chateaux decide che la viticoltura sarebbe stato il suo futuro. La ricerca di una tenuta per dar vita al nuovo progetto enologico, da affiancare a Bellavista, si orienta verso la Toscana. Nonostante la fama dell’area di Bolgheri in quegli anni sia all’apice, la scelta ricade sulla Val di Cornia, sicuramente meno nota ma dal potenziale promettente.

Vista frontale della cantina Petra progettata dal celebre architetto svizzero Mario Botta

L’arrivo di Caviola ne ha tracciato un nuovo corso, con la ricerca di uno stile più contemporaneo, pronto ad intercettare il cambiamento e l’evoluzione dei gusti dei consumatori, cercando di mettere in luce i tratti distintivi dell’area di Suvereto e delle sue colline metallifere, sui cui suoli ricchi di minerali sono ormai di casa vitigni internazionali come Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot, impiantati già agli inizi del 1800 da Elisa Bonaparte Baciocchi.

Una nuova interpretazione capace di fare la differenza, il vino di punta aziendale si spoglia di alcune sovrastrutture dovute spesso all’eccesso di concentrazione, corpo e alcool per mostrarsi più elegante, fragrante, dalla piacevole ed equilibrata personalità, con croccantezza del frutto e acidità ben presente per una estrema bevibilità. Un lavoro senza eccessi e in sottrazione che ne aumenta anche la longevità.

“Da 25 anni il nostro metodo di produzione è rigorosamente teso alla difesa della connotazione territoriale di ogni bottiglia – spiega Francesca Moretti – Il nostro vino più rappresentativo è Petra, talmente legato all’azienda da portarne il nome. Petra è la nostra espressione più pura, si rinnova di anno in anno, portando con sé le caratteristiche dell’annata e la specifica identità agronomica dei due diversi micro-terroir da cui provengono le uve, suoli calcarei, ricchi di ferro, sodio, magnesio e microelementi, uniti allo strato di argilla profonda”.

Francesca Moretti, titolare di Petra e presidente gruppo Terra Moretti Vino

Un percorso fatto di piccoli passi, anno dopo anno qualcosa è cambiato, in un territorio generoso in quanto al clima, tendenzialmente più caldo e siccitoso, dove una gestione mirata prima in vigna e poi in cantina sono fondamentali. Come la vendemmia in due passaggi, la prima per apportare freschezza e acidità, la seconda struttura e intensità aromatica, o il lavoro sui legni utilizzati – dall’arrivo di Beppe il numero di barrique nuove è stato praticamente dimezzato – , ed infine il continuo credere nel taglio bordolese che negli anni ha portato dei risultati molti interessanti, ma che soprattutto in questa nuova annata 2018 con l’aggiunta, finalmente, del Cabernet Franc ha raggiunto la sua massima espressione ed espressività.

Una varietà di uva che grazie alla vicinanza con il mare presenta delle peculiarità decisamente interessanti. Il clima tipicamente litoraneo conferisce infatti alle uve un’ottima maturazione che si esprime con sentori speziati, capaci di donare complessità ed equilibrio nella composizione del blend. Quello che ne risulta è un vino dalla profonda struttura e fine eleganza, impreziosito dalla spiccata mineralità tipica dei suoli marini. Un vitigno straordinario come dichiarato dallo stesso Beppe Caviola e molto amato da Francesca Moretti, che seppur presente in una piccola percentuale va a completare Petra donando quella suadenza, quel tannino setoso e quel tocco di raffinatezza che va proprio nella direzione della nuova stilistica intrapresa dalla cantina di Suvereto.

Beppe Caviola, enologo di Petra

“Il Cabernet Franc è un vitigno che regala vini eccellenti, dotati di grande equilibrio e bevibilità, quindi in linea con la nostra idea di vino” commenta Beppe Caviola “Un vitigno che spesso dà il suo massimo non in purezza ma in blend con Merlot e Cabernet Sauvignon (Saint-Emilion). Un vino ampio, strutturato, ma dotato di una vivace freschezza, mai troppo pesante o troppo tannico, con note affumicate, di pepe e terrose che si mescolano alle note floreali e di frutto scuro come mirtillo e fragole, proprie del  Cabernet Sauvignon e Merlot. Ritengo che in questa percentuale, vada a completare il vino Petra rendendolo più seducente.”

NOTE DI DEGUSTAZIONE

Ecco i risultati del lavoro di Beppe Caviola sulle prime cinque annate nella verticale 2014-2018 di Petra, Toscana Rosso IGT che dall’annata 2021 diventerà Suvereto DOCG proprio a rappresentare l’impegno profuso dalla famiglia Moretti nella nascita del Consorzio tutela Dop Suvereto e Val di Cornia Wine.

Medesima vinificazione per le annate degustate: raccolta manuale delle uve, macerazione a freddo per alcuni giorni prima dell’inizio della lunga fermentazione (circa 25 giorni) con lieviti indigeni, che si svolge in tini troncoconici di rovere da 100 ettolitri. Dopo la svinatura i vini affinano in barrique di primo (25%), secondo e terzo passaggio per 18 mesi, caratterizzate da una tostatura media e leggera che accompagna ed esalta il frutto senza mai prevaricarlo. Dopo l’imbottigliamento il vino riposa per 18 mesi in bottiglia prima di essere immesso sul mercato.

Verticale delle cinque annate, dalla 2014 alla 2018, di Petra Toscana Rosso IGT

PETRA 2014 Toscana Rosso IGT

Annata non facile, fresca e tra le più piovose (soprattutto a luglio e ad agosto) che si ricordano a Suvereto. Cabernet Sauvignon 70% e Merlot 30%. Rosso rubino trasparente e luminoso, nell’unghia i primi riflessi aranciati. Vino vibrante, quando immesso sul mercato forse era troppo scalpitante, nervoso con un tannino alquanto verde. Un lustro l’ha domato, impreziosito di una fervida finezza. Al naso un frutto rosso ancora molto integro e decisamente croccante, la macchia mediterranea si fa balsamica nelle sensazioni di ginepro, menta ed eucalipto. Al palato è verticale, il tannino ora è carezzevole, una scia mentolata timbra una beva molto piacevole.

PETRA 2015 Toscana Rosso IGT

Annata più calda, la Maremma e le sue colline metallifere predominano nell’olfazione più evoluta, con le note di frutta rossa che si fan mature ed evidenti sensazioni di pietra focaia. Il colore vira verso una palette mattonata. L’ingresso in bocca è vigoroso, il tannino ancora graffiante ed il sorso caldo ed avvolgente. Un finale leggiadro che richiama le percezioni olfattive di sottobosco e fiori secchi che danno un’impronta di stile ed eleganza.

PETRA 2016 Toscana Rosso IGT

Sia al naso sia al palato si svela molto sfaccettato e complesso. Già dal colore, rosso rubino cupo e fitto, se ne può immaginar l’intensità e la ricchezza. Prevalgono sentori di confettura di frutti di bosco a cui si uniscono note liquorose di mirto, poi la freschezza della macchia mediterranea accompagnata da sfumature di cacao amaro e caffè in polvere. Il tannino che entra in modo importante, si fa sentire, ma poi chiude su una vivida freschezza. La percezione acida è molto presente, ottima la persistenza. Frutto di un’annata molto centrata, estate non eccessivamente calda e piogge al momento giusto, di conseguenza nel vino si ritrova equilibrio e struttura, complessità sì ma anche piacevolezza di beva ed eleganza. Un vino che fa tanto salivare ed invita ad un sorso in più.

PETRA 2017 Toscana Rosso IGT

Annata impegnativa, si ricorda come quella più siccitosa e meno produttiva degli ultimi 50 anni, ma grazie al lavoro in vigna Petra 2017 non sembra il figlio di quest’annata così estrema. Forse un po’ più avvolgente degli altri millesimi, l’acidità c’è ed è ancora giovane e vibrante. Vestito di un rosso rubino brillante, l’olfazione è intensa con quei sentori che richiamano i frutti rossi (mora selvatica, ciliegia e ribes) a tratti sotto spirito, piacevolmente affiancati da note balsamiche, con una speziata spolverata di pepe in chiusura. Al palato è potente ma atletico, concentrato ma dinamico. Trama tannica ricca ma non ancora così setosa ed elegante, piacevolmente fresco con la componente acida che probabilmente ha bisogno ancora di un po’ di tempo per integrarsi al meglio. Buono l’equilibrio gustativo raggiunto che lo rende piacevole alla beva già adesso, ma capace di una grande evoluzione negli anni.

PETRA 2018 Toscana Rosso IGT

Una vendemmia più ricca rispetto alla 2017 sia qualitativamente sia per le quantità in gioco, con uve che hanno raggiunto una perfetta maturità fenolica, pur conservando una freschezza inaspettata. È l’annata del cambio del blend, con l’introduzione del 12% di Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon al 60% ed il restante 28% di Merlot.

Colore affascinante, luminoso, un rosso rubino attraversato da brillanti screziature porpora. Al naso è intrigante ed intreccia note speziate di caffè e liquirizia a sfumature balsamiche di macchia mediterranea, ben integrate a sentori di frutta rossa fresca, in un bouquet di grande complessità e finezza. Al palato conferma le sensazioni olfattive: potenza e volume, mitigati da freschezza e mineralità, con un dolce ritorno di frutta fresca e un tannino equilibrato che lasciano intravedere un’ottima capacità di invecchiamento. L’eleganza del lavoro in sottrazione.

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Milanese d’adozione con radici napoletane, autore di articoli enogastronomici per magazine di settore, giudice nelle commissioni d’assaggio di concorsi enologici, collabora anche con riviste di cultura e spettacolo. Attestato di sommelier in tasca, nella vita si occupa di altro, riservando passione e vocazione a ciò che esalta di più le sue papille gustative. Quello che lo entusiasma è entrare in contatto con la gente, conoscere le loro storie, i loro percorsi, le loro scelte, ossia tutto ciò che rende speciale un vino, un piatto, un viaggio.

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