In una valle riparata, contornata da ulivi secolari e viti, capace di distinguersi per la sua peculiarità e ricchezza produttiva sin dall’epoca etrusca, sorge Castello di Potentino, in un paesaggio ancora oggi incontaminato e dal fascino unico.
Siamo a Seggiano, un piccolo comune della provincia di Grosseto ai piedi del Monte Amiata, un vulcano spento che ha eruttato l’ultima volta tra 180.000 e 305.000 anni fa, creando un terroir d’eccezione con una concentrazione di suoli vulcanici.
In questi luoghi, nella regione della DOC Montecucco, a soli 30 km da Montalcino, al confine con la DOCG del Brunello di Montalcino, il tempo sembra essersi fermato, preservando molte tradizioni e pratiche locali nel pieno rispetto di questa valle. La presenza di una riserva d’acqua ed un particolare microclima – che concentra aria calda secca proveniente dal mare durante il giorno e aria fresca con forti escursioni termiche di notte – hanno reso conosciuta la valle come «la Conca d’Oro» per la sua indiscussa fertilità.
Il primo documento che menziona il Castello di Potentino, le cui fondazioni originarie sono probabilmente etrusche, è datato 1042 e testimonia che la dimora appartenesse allora ad un certo Conte Pietrone o Pepone.
Nel corso dei secoli, tuttavia, la proprietà passò nelle mani di molte note nobili famiglie toscane per divenire, alla fine del XVI secolo, centro delle opere caritative dell’ordine ospedaliero di Santa Maria della Scala.
Al termine di ulteriori passaggi di proprietà il castello fu venduto, nel 1906, ad un gentiluomo svizzero, Antonio Hemmeler. Nel 2000 venne acquistato e restaurato dalla famiglia Greene, riprendendone anche le antiche tradizioni dell’edificio.
Attualmente la gestione e la conduzione enologica è affidata a Charlotte Horton, che ha rivitalizzato la tenuta, piantando nuovi vigneti, riportando in produzione gli ulivi e creando un centro culturale, chiamato «Il castello del XXI secolo». Conservazione, diversificazione e sensibilizzazione sono i principi che sintetizzano la sua visione aziendale.
Vini estremamente vocati all’espressione territoriale ed un pizzico di coraggio ed originalità costituiscono, in aggiunta, gli elementi che esaltano ancor più questo progetto.
Nella valle non esiste monocoltura o irrorazione industriale delle colture, il che si traduce in un’abbondanza di flora e fauna, comprese alcune rare specie di uccelli, insetti e piante. La terra vulcanica, significativamente ricca di minerali, riesce a donare ai vini un carattere di indiscussa finezza contornata da una marcata sapidità.
ll vigneto – situato a circa 350 metri, proprio alle pendici del monte Amiata – ha una superficie di circa 4 ettari, è piantato a bassa densità (5 mila piante per ettaro) ed è costituito da Pinot Nero, Alicante e dal tradizionale Sangiovese.
In cantina l’obiettivo precipuo è quello di ridurre al minimo gli interventi meccanici e chimici. La fermentazione avviene esclusivamente con lieviti indigeni e non è incrementata dall’uso di coadiuvanti industriali. I vini non vengono chiarificati o eccessivamente filtrati.
Il risultato di tutto questo lo si apprezza nel calice. Vini eleganti, garbati, mai eccessivi e soprattutto di grande personalità.
Queste le nostre impressioni gustative.
Sangiovese Sacromonte IGT Toscana 2018
Nome importante per questo vino, attribuito in onore della pietra vulcanica di peperino tipica del monte Amiata ed utilizzata nella costruzione del Castello stesso.
Intrigante espressione di Sangiovese che fa delle spezie e frutti rossi il suo timbro distintivo. Seducente e deciso all’assaggio, sorprende per una sferzante acidità ed una trama tannica di fine estrazione ed eleganza. Saporito e lungo il finale. 24 mesi in botte da 20 ettolitri e 9 mesi in bottiglia.
Alicante Balaxus IGT Toscana 2017
Rubino, proprio come il nome della pietra orientale da cui trae il suo nome, questa intrigante espressione di Alicante in purezza, si concede al naso con intense note floreali, accenni speziati ed incisivi frutti rossi. Lunga progressione fresco-sapida all’assaggio in una garbata cornice tannica. Chiude su un lungo finale di arancia amara che invita al riassaggio. 24 mesi in tini tronco-conici da 20 ettolitri e 9 mesi in bottiglia.
Sangiovese IGT Toscana Winemaker’s Release 2010
Superbo, seducente ed elegante allo stesso tempo. Questa interpretazione di Sangiovese viene appositamente affinato in bottiglia nelle cantine finché Charlotte decide che ha raggiunto il giusto momento di evoluzione.
Al naso è un tripudio di profumi floreali, contornati da sentori balsamici, fruttati ed erbe aromatiche. Armonia ed equilibrio caratterizzano un assaggio avvolgente, sapido, di grande struttura e finezza sorretto da una delicata acidità e tannini eleganti.
Il vino è una celebrazione dei misteriosi processi che avvengono all’interno della bottiglia dopo la botte.
E veniamo ad un vero fuoriclasse, il Pinot Nero Piropo 2018, già insignito della Standing Ovation di Vinodabere, nella Guida ai Migliori Pinot Nero d’Italia 2024, con un punteggio di 98,6/100.
Maturato in botti grandi di rovere francese per 24 mesi ed affinato per 9 mesi in bottiglia, ha un bouquet raffinato di spezie (pepe nero e chiodi di garofano) e frutta fresca (ciliegia e melagrana) miste a note erbacee e di tabacco. Al gusto è ricco, elegante ed armonico, di media struttura, sapido, con tannini decisi e levigati.
Castello di Potentino
Località Potentino
58038 – Seggiano (GR)
Email: mail@potentino.com
Tel: +39 0564 950 014
“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.” In queste parole la condivisione di una nostra passione e la voglia di comunicarla. Salvatore Del Vasto, laureato in Giurisprudenza e da sempre appassionato di vino, diventa prima sommelier, poi frequenta il Bibenda Executive Wine Master di Fis e poi consegue il diploma di Master presso l’Università di Tor Vergata in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”. Sabrina Signoretti, laureata in Scienze Politiche, coltiva la sua passione diventando sommelier del vino, assaggiatrice di oli di oliva vergini ed extra vergini e sommelier dell’olio extravergine di oliva dell’AISO. Una delle qualità nascoste, la spiccata attitudine per la fotografia.
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