La storia di Villa Santo Stefano inizia nel 2001 quando un manager tedesco, Wolfgang Reitzle, da sempre impiegato nel mondo delle automobili che trascorre le sue vacanze in Italia, si innamora e acquista quella che allora era chiamata Villa Bertolli, di proprietà dell’omonima famiglia.
Avrebbe dovuto essere la casa di campagna nella quale trascorrere un po’ di mesi all’anno insieme alla moglie Nina Ruge.
Ma rispetto ai progetti iniziali, le cose prendono una strada differente. Tutto comincia quando Wolfgang e Nina assaggiano l’olio prodotto dai loro ulivi e il vino frutto dei loro vigneti. Decidono così di creare un’azienda agricola con 12 ettari dedicati alla produzione di vino e di olio.
L’approccio rigoroso di Wolfgang e la passione di Nina diventano un connubio perfetto nella conduzione dell’azienda che ha l’obiettivo di ricercare l’eccellenza.
E il territorio aiuta. Siamo nel nord della Toscana, tra le colline della Lucchesìa, dove i vigneti si alternano a borghi e ville nobiliari. Una ventina di chilometri dal mare e, alle spalle, le Alpi Apuane e gli Appennini garantiscono un clima mite con buone escursioni termiche.
La cantina, realizzata nel 2006 ma completata solo nel 2014, è dotata di attrezzature tecnologiche di moderna concezione che consentono lavorazioni delicate e nel rispetto della materia prima e della natura, dal 2021 i vini sono certificati biologici.
Villa Santo Stefano è anche una struttura ricettiva con guest house e suite.
Abbiamo assaggiato:
Toscana IGT Rosato Luna 2021
50% Merlot, 50% Sangiovese.
Un vino dal colore provenzale, come quello (da qui deriva il nome) della luna quando si alza sopra le colline della tenuta. I profumi freschi di fragola, di mela, di rosa divengono preludio per una bocca dall’ottima sapidità e dalla buona acidità. Una grande bevibilità lo rende ideale per l’aperitivo.
Toscana IGT Gioia 2021
Vermentino in purezza.
La scarsa distanza dal mare e una breve macerazione rendono questo vino dal colore paglierino un ottimo compagno per piatti a base di pesce. Il naso, fruttato e floreale, anticipa la sapidità, una ottima mineralità e delle sensazioni iodate che ci ricordano il profumo delle onde che si infrangono sugli scogli.
Gioia: il sentimento della positività di chi ha un sogno e lo realizza; lo spirito dei padroni di casa.
Colline Lucchesi DOC Sereno 2019
80% Sangiovese, 20% Ciliegiolo, Colorino, Canaiolo.
12 mesi in botti grandi di rovere. Il colore è quello dei frutti di bosco che si percepiscono al naso, fragranti e succosi; seguono note balsamiche e un accenno di spezie. Al palato la struttura è animata dalla freschezza e dalla trama tannica presente ma fine. La buona persistenza gioca sulle note della frutta matura. Sereno è un vino, come evoca la parola stessa, da abbinare facilmente a grigliate di carne per una beva spensierata.
Toscana IGT Volo 2020
40% Petit Verdot, 40% Cabernet Sauvignon, 20% Alicante.
Maturazione in cemento per 10 mesi. Dai vigneti più giovani, un taglio internazionale dalle note fresche. La prima annata è uscita in piena pandemia e il nome vuole richiamare una sensazione di libertà e di speranza. Un vino dal colore rubino intenso e dal facile approccio olfattivo, succoso e rassicurante. In bocca la buona struttura, il tannino lieve e la piacevole acidità lo rendono particolarmente godibile. In abbinamento a primi piatti ricchi e saporiti.
Toscana IGT Loto 2019
50% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot, 10% Cabernet Franc, 10% Petit Verdot
Il primo vino dell’azienda. Maturazione in barrique francesi per 12/18 mesi, poi 6 mesi in cemento e almeno altri 6 in bottiglia. Primo vino prodotto dall’azienda, nel 2006; prende il nome dalle ninfee che crescono in un laghetto all’interno della proprietà. La 2019 è la prima annata con la presenza di Cabernet Sauvignon.
Un vino dalle buone potenzialità di tenuta nel tempo che oggi mostra ancora la sua gioventù già a partire dal vivido colore rubino. Profumi giocati sulle note della frutta fresca e delle erbe con un accenno che rimanda ai legni della maturazione. Il tannino scalpita nella pienezza gustativa; buone la sapidità e l’acidità.
Dopo una trentennale brillante carriera in ambito amministrativo finanziario all’interno di un noto gruppo multinazionale, dal maggio 2018 si dedica totalmente al mondo del vino del quale è appassionato partecipe da oltre quindici anni. Sommelier dal 2005 e degustatore Associazione Italiana Sommelier, assaggiatore di formaggi ONAF, assaggiatore di grappe e acqueviti ANAG e degustatore professionista di birre ADB, è relatore in enologia nei corsi per sommelier. È stato responsabile redazionale del sito internet della delegazione AIS di Milano e ha collaborato alla stesura delle guide Vitae e Viniplus. È redattore per la rivista Viniplus di Lombardia, per la quale cura due rubriche, è inoltre autore per la rivista Barolo & Co e per le testate on-line vinodabere.it, e aislombardia.it.
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