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Taormina Gourmet on tour – La nuova edizione itinerante dell’evento siciliano si apre con la degustazione “Etna 10 anni fa”

Da ieri è in scena presso l’hotel Splendid La Torre a Mondello (Palermo) la prima edizione itinerante di Taormina Gourmet, che per l’occasione prende il nome di Taormina Gourmet on Tour, evento organizzato, come sempre, dalla testata giornalistica Cronache di Gusto. Diverse le attività in programma. Tra Masterclass, cooking show e banchi di assaggio, ce n’è per tutti i gusti (è il caso di dire).

Abbiamo partecipato alla Masterclass inaugurale della manifestazione “Etna 10 anni fa” condotta da Salvo Foti, enologo, produttore ed anima pulsante del territorio etneo, e da Federico Latteri (curatore insieme al direttore di Cronache di Gusto Fabrizio Carrera della Guida ai Vini dell’Etna).

L’interessante degustazione alla cieca ha messo in risalto, semmai ce ne fosse stato bisogno, la capacità di evoluzione dell’Etna Rosso.

3 Etna Bianco in degustazione (pochi per avere un’idea precisa della longevità, ma del resto l’esperienza dell’areale sul bianco, salvo alcune eccezioni, è relativamente recente  per capire il potenziale di invecchiamento) e 11 vini rossi con qualche sorpresa (un Pinot Nero etneo 2014 e un Nero d’Avola 2004 .

Ecco le nostre sensazioni sui vini degustati:

Etna Bianco Millemetri 2014 – Feudo Cavaliere: a dispetto del colore (dorato carico) è quello tra i tre bianchi, che ha meglio affrontato lo scorrere del tempo. Sentori minerali si uniscono a ricordi agrumati ed anticipano un sorso sapido ed ancora fresco che si chiude con una sorprendente scia iodata e salmastra.

Etna Bianco A’ Puddara 2014 – Tenuta di Fessina: nonostante un colore più integro del precedente campione, presenta toni di agrumi e frutti gialli maturi e cenni ossidativi. La sapidità va in soccorso del sorso, che tuttavia è lontano dalla piacevolezza di beva.

Etna Bianco 2014 – Aeris: nonostante dei cenni ossidativi, il sorso si presenta sapido e avvolgente. Chiude su toni minerali e ricordi di frutti bianchi.

 

Pinot Nero Tenuta San Michele 2014 – Murgo: dal versante est dell’Etna una elegante espressione di Pinot Nero che mette in evidenza freschezza, qualità dei tannini, sapidità, ed un bellissimo finale iodato e minerale.

Etna Rosso Passorosso 2014 – Passopisciaro: perfetto connubio tra eleganza e potenza, ampiezza e finezza dei tannini. Il sorso è sapido e succoso, avvolgente e profondo e si chiude con ricordi di agrumi e frutti rossi. Vino in forma smagliante.

Etna Rosso 2014 – Palmento Costanzo: note di macchia mediterranea, spezie e frutti rossi, punteggiano una beva avvolgente ma dinamica, che si esprime in ampiezza e lunghezza attraverso ricordi agrumati e di erbe aromatiche.

Etna Rosso Arcuria 2014 – Calcagno: dal profilo minerale e succoso, mette in evidenza accenni di sottobosco ed un finale iodato. Si tratta del campione in cui si avverte di più l’evoluzione.

Etna Rosso 2014 – Terra Costantino: un tannino ancora vibrante non preclude la progressione del sorso che mostra sapidità, avvolgenza ed un carico alcolico leggermente sopra le righe.

Etna Rosso Monte Gorna Vecchie Viti 2014 – Nicosia: un tannino scalpitante, pone in secondo piano sapidità e freschezza. Il finale gioca su sensazioni di iodio e macchia mediterranea.

Etna Rosso Reseca 2014 – Gulfi: in evidenza troviamo struttura, sapidità e profondità di beva, ma anche un tannino vibrante, insieme a ricordi di frutti rossi, iodio ed erbe aromatiche.

Etna Rosso Riserva 2014 – Tornatore: Sentori di cuoio, tabacco, frutti rossi e macchia mediterranea accompagnano un vino di grande spessore gustativo, che sottolinea potenza e lunghezza di beva attraverso un sorso pieno e avvolgente.

Nero Bufaleffj 2004 – Gulfi: è il secondo “intruso” della degustazione, un Nero d’Avola in purezza e per di più di un’annata ancora più indietro nel tempo di altri 10 anni. Ha un tannino che rasenta la perfezione, e presenta note di frutti rossi, spezie, macchia mediterranea ed un finale balsamico. Un vero capolavoro.

Etna Rosso Rampante 2014 – Cantine Russo: sensazioni iodate e ricordi speziati e di frutti rossi caratterizzano il quadro olfattivo. Un tannino levigato, un sorso pieno e convincente, sapido ed ancora fresco completano l’interessante profilo organolettico.

Etna Rosso Aetneus 2014 – I Custodi delle Vigne dell’Etna:  il sorso è caratterizzato da un tannino levigato e di grande qualità, da sapidità e da struttura. Nonostante una nota alcolica leggermente sopra le righe, il vino rimane in sostanziale equilibrio. Il finale gioca su note minerali, iodate e salmastre.

 

 

 

 

 

 

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Giornalista enogastronomico, una laurea cum laude in Economia e Commercio all'Università La Sapienza di Roma, giudice in diversi concorsi internazionali, docente F.I.S.A.R.. Ha una storia che comprende collaborazioni con Guide di settore. Per citare solo le ultime : Slow Wine (Responsabile per la Sardegna edizioni 2015 e 2016), I Vini de L'Espresso (vice-curatore e coordinatore nazionale edizioni 2017 e 2018), I Ristoranti d'Italia de L'Espresso (edizioni dalla 2010 alla 2018). Collabora con le testate: www.lucianopignataro.it , www.repubblica.it/sapori. Ha scritto alcuni articoli sul quotidiano "Il Mattino" e su www.slowine.it. Ha una passione sfrenata per quel piccolo continente che prende il nome di "Sardegna", per le sue terre e per la sua gente.

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