A Summa 2018 è stato possibile partecipare ad un’interessante verticale delll’Etna Rosso DOC Calderara Sottana di Tenuta delle Terre Nere, ben guidata dall’enologo Calogero Statella che ha sostituito all’ultimo istante Marco de Grazia.
L’azienda si trova nel versante Nord dell’Etna, zona poco piovosa, e quindi caratterizzata da un microclima completamente opposto a quello del versante Est – Sud- Est dove le pioggie sono più frequenti e con la vendemmia posticipata di circa un mese.
Nata nel 2002 da un’intuizione di Marco de Grazia che dopo aver frequentato il mondo vinicolo in Piemonte all’epoca dei “Barolo Boys” decise di lanciarsi in questo progetto sulla terra che lui definiva “la Borgogna del Mediterraneo “. Iniziò con un ettaro e mezzo in contrada Guardiola e una produzione di appena 5000 bottiglie.
Oggi l’azienda si estende per 55 ettari di cui 31 vitati, tutti su suoli vulcanici, con un età minima di almeno 500 anni, perché questo è il limite per cui la lava, dopo essersi raffreddata, permette di essere utilizzata per l’agricoltura. Si producono annualmente circa 55.000 bottiglie, in territori diversi e con viti con età spesso molto avanzate ve ne sono alcune che danno vita ad un Etna Prephilloxera.
La nostra mini verticale ha riguardato vino proveniente da uve che nascono in contrada Randazzo a 600 metri s.l.m. sui terreni antichi di questo vecchio vulcano (tra i 15.000 e 60.000 anni). Ricoperti da pietre vulcaniche, che hanno acquisito proprietà “andiche” proprio in virtù della loro età. Risultano cioè capaci di trattenere maggiormente quella poca acqua che cade in questo versante durante l’inverno, permettendo alle piante di non andare sotto stress durante i periodi più caldi, in quanto trovano, nel terreno posto a diversi centimetri sotto lo strato di pietre, elementi nutritivi e sostanze minerali accumulatisi nei mesi precedenti.
Ma torniamo al vino che abbiamo assaggiato, l’Etna rosso Calderara Sottana, di cui si producono annualmente 10.000 bottiglie, un vino che matura 18 mesi in barrique nuove e poi fa un affinamento di 6 mesi in bottiglia prima di essere commercializzato.
Iniziamo dall’annata 2015 , calda ma senza grandi problemi in vigna. Il vino pur ancora giovane, mette in risalto la sua forte personalità con note speziate e di grafite che si fondono a profumi di ciliegia sotto spirito e macchia mediterranea. Una beva dinamica accompagna una piacevole nota sapida per chiudere con un finale di mandorla e frutta secca.
Continuiamo con l’annata 2011, una delle migliori annate che si sono avute sull’Etna, con una primavera mite ed un’estate con piogge cadute al momento giusto che hanno fatto giungere le uve in condizioni perfette alla vendemmia. Tutto ciò lo ritroviamo nell’assaggio. Un vino caratterizzato dalla complessità in ogni suo aspetto con note speziate e balsamiche che si accompagnano a profumi floreali con la viola in evidenza. Ricco, sapido, di grande equilibrio e con acidità che accompagna un tannino ancora vivo ed un finale di spezia dolce.
Si prosegue con l’annata 2010 , molto fredda e derivante da una raccolta che si è protratta a fine ottobre. In evidenza le note balsamiche (eucalipto) seguite da spezie e profumi floreali. L’assaggio ci mostra un’acidità ancora evidente a cui si associa una bella sapidità e un tannino ancora vivo. Chiude con un finale di macchia mediterranea.
Terminiamo con l’annata più vecchia, la 2007 in magnum, un vino ancora integro dove le note terziarie hanno preso il sopravvento. Tabacco, cuoio, spezie e cioccolato ci mostrano un vino con un tannino ancora irruento accompagnato da una bella acidità. Tanta persistenza per un finale di spezia dolce.
Ha fondato Vinodabere nel 2014. Laureato in Economia e Commercio specializzazione mercati finanziari, si è dedicato negli ultimi dieci anni anima e corpo al mondo del vino. Vanta diverse esperienze nell'ambito enologico quali la collaborazione con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso (edizioni 2017 e 2018), e la collaborazione con la guida Slow Wine (edizioni 2015 e 2016). Assaggiatore internazionale di caffè ha partecipato a diversi corsi di analisi sensoriale del miele. Aver collaborato nella pasticceria di famiglia per un lunghissimo periodo gli garantisce una notevole professionalità in questo ambito.
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