Il TAR della Toscana ha deciso di sospendere in via cautelativa la caccia in braccata al cinghiale. In considerazione dei danni che questi animali recano ogni anno, ed in misura sempre maggiore (data la eccessiva riproduzione degli stessi), Luca Sanjust di A.VI.TO., l’associazione che riunisce i consorzi di produttori di vino della Toscana così si è espresso:
“La decisione del TAR della Toscana che ha sospeso in via cautelare la caccia in braccata al cinghiale, è di fatto una condanna a morte per tante produzioni viti-vinicole della Toscana e quindi per tante aziende che sulle viti e sul vino di qualità hanno fatto investimenti cospicui. E’ evidente che si tratta di una mazzata durissima per tutti noi perché ci lascia indifesi di fronte a una situazione oramai ingestibile in cui l’aumento sproporzionato e incontrollato degli ungulati ha completamente rovesciato qualsiasi principio di equilibrio naturale. Siamo in una situazione innaturale in cui non riportare queste popolazioni di cinghiali a un numero equilibrato significa non voler il bene della natura toscana”