Venticinque anni, iniziano ad essere un arco di tempo importante (un quarto di secolo), per cominciare a fare le dovute considerazioni. Sono venticinque anni che l’Azienda Agricola Di Giovanna produce in biologico, sia i vini, sia l’olio e la coincidenza ha fatto sì che giusto per questo anniversario, sia stata inaugurata la sala degustazione nella sede. In questa occasione abbiamo partecipato alla verticale del Nero d’Avola Vurria
Significative le parole dette a Gunther Di Giovanna, in merito ai millesimi scelti, che sono state annate non facili, ma allo stesso tempo proprio per questo a voler rappresentare come nelle annate più difficili, si possano ottenere i vini più longevi ed interessanti. Come a voler dire che il cavallo di razza si vede a corsa lunga.
I cinque millesimi scelti sono stati il 2004, il 2007, il 2010, il 2015 ed il 2017. Ben tredici anni in cinque calici di vino e ognuno ha voluto dirci qualcosa con le sue peculiarità.
Le uve vengono raccolte dalla tenuta aziendale vigna Miccina, situata in zona collinare, fra i trecentocinquanta ed i quattrocentottanta metri sul livello del mare, nel territorio di Contessa Entellina.
Si inizia con l’annata 2004, in cui le note terziarie, di tabacco e goudron si sentono e vengono arricchite da note balsamiche. Armonico alla beva, con una buona corrispondenza gusto – olfattiva e con sorso fluido e dinamico. Buona la progressione, con tannini fini e vellutati che la accompagnano.
Il millesimo 2007 si presenta con un bouquet complesso, con accenni di tabacco biondo, note di spezie dolci, il timbro balsamico ed i ricordi di goudron, fanno capire la personalità di questo millesimo. La freschezza che è in grande evidenza e la finezza dei tannini, confermano che ancora ha vita davanti. A distanza di quindici anni è un vino verticale con una beva agile e scattante, pur avendo una buona complessità.
Con il Vurria 2010, si cambia passo, comprendendo che è un vino ancora in fase evolutiva. I sentori sono di arancia sanguinello, accenni di pepe e di humus. Spalla acida pronunciata che gli dona agilità di beva. La progressione del sorso è veramente notevole, con una persistenza ottima. Buona la corrispondenza gusto – olfattiva.
Il millesimo 2015 si presenta in maniera totalmente diversa rispetto agli altri. Nuance di frutta e fiori, con mora, ciliegia, prugna e geranio, e lievi note erbacee. Ben bilanciato, con le componenti dure e morbide che sono in armonia e con una buona struttura ed una piacevolezza di beva.
Si conclude con il Vurria 2017, che si annuncia con sentori di erbe aromatiche, origano e rosmarino che virano su note di scorza d’arancia e con sentori di ciliegia acerba. Al sorso inizia in maniera tenue, per poi far sentire la freschezza ed i tannini vibranti. Persistenza buona. I cambiamenti oltre che nelle annate, sono anche estetici, con nuove etichette e nuove bottiglie, passando dalla bordolese, alla borgognotta, giusto a voler dare una nuova impronta sullo stile aziendale.