Rimani in contatto con noi
[the_ad id="81458"]

ISCRIVITI

News

Santa Ana – Il Gin dagli aromi tropicali, ispirato alle atmosfere esotiche della Manila degli anni Venti

Musica Swing, Charleston, cantanti e virtuosi ballerini che si esibiscono al centro della pista da ballo, contornati dai tavoli degli avventori che si gustano lo spettacolo sorseggiando il loro drink preferito (rigorosamente alcolico). Molti di loro indossano vestiti vintage, ricchi di lustrini e paillettes e tante piume per le signore, a richiamare atmosfere esotiche legate ai ritmi musicali delle Big Band jazzistiche di inizi ‘900, come quella del celebre Duke Ellington a cui è intitolato il locale.

*Sembra che il termine Swing sia stato introdotto per la prima volta in un testo musicale da Duke Ellington, che lo cita in un suo brano del 1932 – It Don’t Mean a Thing (If It Ain’t Got That Swing).

 

Musica jazz e swing all’interno dell’Ellington Club di Roma

 

Siamo all’Ellington Club di Roma, nel quartiere del Pigneto, dove negli ultimi anni c’è stato un fiorire di aperture di locali di tendenza e questo è uno dei più caratteristici. Al suo interno si può godere un remake delle suggestive atmosfere degli anni ruggenti, a cavallo tra gli anni ’20 e ’30, anni del proibizionismo in America, dove ci si divertiva ascoltando musica, ballando, e bevendo alcolici. Una “febbre” che aveva contagiato con i suoi influssi coloniali anche paesi dall’altra parte dell’oceano Pacifico come le Filippine, in particolare Manila, dove in quegli anni fu inaugurato il Santa Ana Cabaret, ritenuto una delle sale da ballo più grandi al mondo. In questo locale si esibirono i migliori cantanti e fu frequentato dalle più alte personalità del paese. Per diverso tempo c’è stato un alone di mistero intorno al nome del proprietario, tale John Canson, che poi si è rivelato essere lo pseudonimo di un intraprendente molisano, Giovanni Canzona.

 

Dettagli della Serata vintage all’Ellington Club

 

Gabriele Rondani, PR & Marketing Director di “Rinaldi 1957” e Valentina Tamburi, Marketing Specialist

 

In questo ambiente si è svolta la brillante serata organizzata dalla Società di distribuzione di prodotti alcolici “Rinaldi 1957” – con Gabriele Rondani, PR & Marketing Director e Valentina Tamburi, Marketing Specialist –   per la presentazione del Gin Santa Ana, il cui nome, insieme alle tipiche botaniche delle Filippine di cui è composto ed allo stile art déco dell’etichetta, rende omaggio al Santa Ana Cabaret.

Foto d’epoca del Santa Ana Cabaret a Manila: tra gli anni ’20 e ’30 fu ritenuto il più grande “Cabaret” al mondo (fonte molisenews24)

 

Dal punto di vista alcolico l’ospite d’onore della serata è stato quindi il Gin Santa Ana, che abbiamo avuto modo di degustare in modi diversi grazie agli esperti Bartender del locale, che lo hanno proposto in cocktail classici e/o creati per l’occasione.

 

Il Gin Santa Ana è distillato (parzialmente) sottovuoto nella regione francese di Charente (dove tradizionalmente viene effettuata questa tecnica di distillazione, che permette un’estrazione migliore dei profumi e aromi più delicati e volatili) e realizza un connubio armonico tra le botaniche “tradizionali” e le sofisticate sensazioni e sfumature di fiori e agrumi orientali. Partendo da ingredienti classici – ginepro, coriandolo, limone, arancia amara, radice di angelica e radice di giaggiolo – vengono aggiunti componenti tipici delle Filippine che contraddistinguono il bouquet del distillato: i profumati fiori dell’Ylang Ylang (i fiori dell’albero di Ylang-Ylang sono un componente del celebre profumo Chanel n.5) e dell’Alpinia, accanto alle note dolci e amaricanti degli agrumi Calamansi (un incrocio tra arancia amara e lime) e Dalandan.

È un Gin aromatico, molto profumato e fruttato, di stile moderno, “progettato” per abbinarsi in modo molto efficace alle tendenze più attuali del mondo della mixology, come i cocktails “TWIST”, nati all’insegna dell’innovazione, della creatività e facili da bere. Twist è il termine tecnico per indicare una modifica ad un cocktail già esistente, dalla ricetta consolidata. Partendo dalla ricetta originale si sostituiscono uno o più ingredienti con prodotti dalle funzioni simili: ad esempio sostituendo un tipo di distillato con un altro spirito, la parte dolce con un altro tipo di dolcificante, lo stesso per la parte amaricante.

Degustato in purezza il Santa Ana conferma la sua “modernità”: il ginepro non è più l’aroma predominante ma, in accordo con le tendenze del momento, è uno degli ingredienti, dal timbro molto morbido, che accompagna i profumi di fiori esotici e i sapori dolci di frutta tropicale del distillato.

Il cocktail menu, preparato dai bartender dell’Ellington Club, ci ha permesso di degustare il Santa Ana in associazione sia a cocktails “classici” (ovvero presenti nella lista IBA, l’International Bartender Association) che Twist. Di seguito le nostre impressioni:

Cocktail Twist Aviation

L’Aviation, nella sua ricetta originale – Gin, maraschino, succo di limone e crème de violette è un cocktail storico (dedicato agli aviatori inglesi della prima guerra mondiale), incentrato sulla pungente aromaticità del Gin, caratterizzato dal colore azzurro-violaceo e dagli aromi molto dolci dovuti al liquore crème de violette.

Nella foto a sinistra il cocktail Aviation classico, a destra la  preparazione della versione Twist

 

Questo liquore, nella versione twist che abbiamo provato, è sostituito dal cordiale al fiore di Ibisco, che colora di rosso la bevanda e induce aromi rinfrescanti e delicatamente fruttati; mentre il Santa Ana caratterizza la miscela con il suo stile morbido e profumato, che integra e assorbe la pungenza del ginepro. Un cocktail molto dissetante.

Cocktail French 75

Anche in questo caso parliamo di un cocktail ufficiale IBA, appartenente alla categoria sparkling, a base di Gin, Champagne, zucchero e succo di limone. Sembra che il nome French 75 si riferisca ad un pezzo d’artiglieria francese impiegato nella Prima guerra mondiale.  Si conferma la ricetta classica, con una “personalizzazione” data dall’aromaticità particolare del Gin Santa Ana che va ad “ammorbidire” il gusto secco dello Champagne. Sentori agrumati e di frutta tropicale, al gusto è piacevolmente amarognolo, con una punta di zenzero e una chiusura leggermente dolce.

Cocktail Twist Collins

Rispetto agli ingredienti originali del classico cocktail Tom Collins – Gin, succo di limone, zucchero e soda – nella versione twist si aggiunge il tabasco, si guarnisce il bicchiere con una sottile fetta di fragola e si utilizza un tipo particolare di soda al mango. Il gusto finale è risultato molto piccante, con un fondo dolce dovuto a zucchero e mango e un tocco di freschezza dato dal Gin. Un cocktail dallo stile dolce-piccante, molto diffuso nei paesi del sud-est asiatico.

Cocktail Pomelo Spritz

Una delle tante varianti dello Spritz, in questo caso dello Spritz al pompelmo rosa, dove, al posto dell’onnipresente Aperol, si utilizza lo sciroppo di Agave e un Gin premium come il Santa Ana che aggiunge complessità alla bevanda. Profumi di pompelmo e agave in primo piano, al gusto gli aromi agrumati vengono stemperati dalla dolcezza dell’agave unita alla morbidezza e il fruttato del Santa Ana.

In Italia, il Gin Santa Ana è disponibile dalla storica azienda di distribuzione di liquori Rinaldi 1957 e su e-commerce.

avatar
Scritto da

Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.

Iscriviti alla Newsletter

Aggiornamenti continui sul mondo dell'enogastronomia

NELLA CLASSIFICA DEI 10 CAFFÈ PIU’ COSTOSI AL MONDO 4 DERIVANO DALLA MASTICAZIONE DEGLI ANIMALI

News

La classifica dei migliori 10 Panettoni d’Italia del 2019 secondo Vinodabere

News

La Classifica dei migliori Cannonau della Piccola Guida della Sardegna di Vinodabere – Seconda Edizione (assaggi effettuati nel 2019)

News

La classifica dei migliori 20 Panettoni d’Italia del 2021 secondo Vinodabere

News

Connect
Iscriviti alla Newsletter

Aggiornamenti continui sul mondo dell'enogastronomia