Noi di Vinodabere abbiamo partecipato, con grande soddisfazione, all’undicesima edizione del Roma Whisky Festival, che si è svolto il 25 e 26 febbraio, presso il salone delle Fontane dell’EUR, dove è stata allestita un’area di degustazione di 2000 metri quadri. Anche quest’anno una grande partecipazione di pubblico – oltre 5000 persone – e di espositori – oltre 1000 etichette in assaggio – ha certificato il successo di questa manifestazione, che ha presentato come novità, oltre ai whisky di tutto il mondo, anche etichette di altri “brown spirits” come Cognac, Armagnac, Brandy e Rum.
Vi abbiamo già raccontato le nostre esperienze durante la prima giornata del festival (link), concludiamo il nostro racconto aggiungendo assaggi, incontri ed esperienze avute nella giornata conclusiva.
Iniziamo con la Masterclass dedicata alla distilleria Glenfarclas, tenuta da Kirstin MacDonald, Brand Ambassador della Glenfarclas. Ringraziamo a tal proposito Walter Gosso, Trade Advocacy Manager – Ambassador della azienda di distribuzione Rinaldi1957 per l’ospitalità nell’evento.
Glenfarclas – in gaelico, “la valle dei verdi pascoli” – si trova ai piedi della montagna di Ben Rinnes, nel piccolo villaggio di Ballindalloch nello Speyside, una delle principali regioni di produzione del whisky scozzese (ci sono 50 distillerie circa), situata nella parte nord-orientale della Scozia. La regione prende il nome dal fiume Spey, che scorre attraverso la zona, fornendo acqua fresca e pura per la produzione di Whisky. È qui che nel 1836 fu costruita la distilleria Glenfarclas, che una trentina di anni dopo, nel 1865, venne acquistata dalla famiglia Grant. Oggi è la sesta generazione della famiglia, nella persona di George Grant, a guidare la distilleria. Una delle ultime di quelle storiche ( insieme a Springbank) orgogliosamente rimasta indipendente dai grandi gruppi mondiali del beverage. Tra gli ingredienti principali che fanno di Glenfarclas una delle più note e pregiate distillerie dello Speyside ci sono l’acqua pura, fredda e cristallina delle sorgenti naturali del Monte Ben Rinnes, l’orzo interamente prodotto in Scozia, nella zona del Moray, e il lievito; inoltre, Glenfarclas è rimasta l’unica distilleria ad avere tutti gli alambicchi pot still riscaldati a fiamma diretta, tecnologia che dona corpo al distillato. Dopo la distillazione, che viene sempre effettuata per piccoli lotti, il Whisky viene posto a riposare in botti di rovere da Sherry di Spagna. Nel 2006 Glenfarclas ha ricevuto il premio “Distiller of the Year” assegnato dalla rivista “Whisky Magazine”.
Queste le nostre impressioni sui prodotti in degustazione (tutti single malt):
Glenfarclas 10 anni, alcol 40%
Olfatto: piacevole nota fruttata (mela, pera, ciliegia), malto dolce e delicato, crème brûlé, sfumatura di cuoio. Gusto: frutta bianca e rossa, aromi speziati (cannella, chiodi di garofano), cenni di fichi secchi e agrume finale con leggera nota di fumo. Un dieci anni di buon corpo, bell’equilibrio e godibilità.
Glenfarclas 12 anni, alcol 43%
Olfatto: più intenso e oleoso del precedente, sentori erbacei, malto, crème brûlé, agrume, rovere finale e leggera affumicatura. Gusto: un po’ più secco del 10 anni, sapore pieno, piccante, alcol, cioccolato amaro, leggero caffè, tracce torbate e miele millefiori.
Glenfarclas 15 anni, alcol 46%
L’imbottigliamento più conosciuto (e il più premiato) tra gli estimatori della distilleria. Al naso è più oleoso e complesso dei precedenti; emergono agrume, caramello, mon chéri, biscotti al burro, frutta secca (albicocca, uvetta) con un velo finale di sherry e fumo. Gusto: i tre/sei gradi di alcol in più rispetto ai precedenti creano complessità e struttura; in bocca è pulito, con note di frutta dolce (pera), scorza d’arancia amara, piccantezza sottile/vellutata, frutta secca (uvetta, datteri), spezie. Ottimo Whisky, che coniuga complessità e bevibilità.
Glenfarclas 25 anni, alcol 43%
Olfatto: sentori complessi e terziari, eleganti, di frutta bianca, di fiori (viola), marmellata d’arancia, fieno, rovere, con note di smalto, Cognac e cuoio vecchio. Gusto: intenso, attacco morbido al palato, note di fumo leggero, arancia, frutta secca, leggero caramello, zenzero; è fine, armonico, mostra grande amalgama ed equilibrio tra frutto, alcol e fumo. Finish lungo, secco e dolce (malto, miele). Dopo i vent’anni di invecchiamento troviamo dei Whisky con complessità ed eleganza di un’altra categoria.
Glenfarclas 105, alcol 60%
105 proof (britannici) corrispondono ai 60 gradi di alcol, da cui il nome. Immesso in commercio nel ‘68, quando tutti bevevano dei blended Whisky a gradazione 40 gradi, è stato il primo imbottigliamento cask strength della storia. Olfatto: noce, dattero, cioccolato, alcol, cenni medicinali e nota di sherry in evidenza, molto persistente. Gusto: alcol pungente, calorico ma ben integrato (considerando i 60 gradi), aromi di cacao amaro, frutta dolce (albicocca, pera), miele, frutta secca. Whisky di grande corpo, immediato, di forte impatto.
Abbiamo seguito anche la masterclass dedicata alla compagnia indipendente Angus Dundee Distillers, che possiede due distillerie nella parte nordorientale della Scozia: Tomintoul e Glencadam. Relatore: Benjamin Fox – Sales & Marketing Executive di Angus Dundee Distillers PLC
Glencadam ha aperto nel 1825 nella città di Brechin. Lo stesso anno in cui a Londra arriva la prima ferrovia con il primo treno pubblico alimentato a vapore. Il tutto un paio d’anni dopo l’Excise Act del 1823 che aveva legalizzato la distillazione. Oggi è la sola distilleria nella città di Angus, un’area delle Highland. La distilleria è stata definitivamente acquistata dalla Angus Dundee nel 2003.
La distilleria Tomintoul (prende il nome dal villaggio di Tomintoul) è stata costruita nel 1965 e acquisita da Angus Dundee nel 2000. Locata nella regione dello Speyside, Tomintoul può godere dell’acqua pura della fonte Ballantruan e l’aria fresca del Cairngorms National Park, un’area di straordinaria bellezza naturale.
Tra i prodotti in degustazione due Whisky in particolare ci sono piaciuti più degli altri.
Glencadam 15 anni, alcol 46%
Single malt invecchiato in botti di ex-bourbon. Olfatto: Profumi floreali, di frutta gialla matura, miele, vaniglia molto presente, fresco e pulito. Gusto: vaniglia, crema pasticciera, cannella, burro; sorso morbido, molto elegante e piacevole, fedele allo stile dello Speyside. Finale di media persistenza.
Old Ballantruan 10 anni, alcol 50%, 55 ppm di torba.
Tomintoul ha creato un brand a parte, Old Ballantruan, per commercializzare questo Whisky torbato, per distinguerlo dalla linea “tradizionale” della zona, lo Speyside, dove l’uso della torba è un’eccezione. Il grado di torba è elevato, 55 ppm come l’Ardbeg, ma la torba dello Speyside, più dolce e gentile, è diversa da quella potente e ricca di iodio di Islay. Olfatto: il sentore di torba è molto intenso, circondato da aromi dolci di vaniglia, malto e agrumi, poi cenere e carne (pancetta affumicata) con sfumature erbacee. Gusto: ancora dolcezza (vaniglia, caramello) e fumo; il sorso è potente ma vellutato, liscio. Pochi aromi, ma intensi ed equilibrati.
Di seguito altri notevoli assaggi di bottiglie rare e/o particolari, che ci sono molto piaciuti.
Vecchia Romagna -Riserva Anniversario
Quest’anno il RWF ospita anche altri “brown spirits” oltre al Whisky, ne abbiamo approfittato per assaggiare una versione speciale di un prodotto che ha fatto la storia del Brandy italiano, Vecchia Romagna, che ha presentato il suo “200 anni”, un blending di cinque acqueviti invecchiate per un periodo di tempo che va dai 23 ai 67 anni, la cui somma fa appunto 200. Olfatto: note erbacee, di canna da zucchero, uvetta, frutta sotto spirito, spezie dolci e liquirizia. Gusto: sorso morbidissimo, eccellente amalgama di frutta secca (albicocca), note di liquore al caffè e spezie balsamiche. Finale secco e amaricante.
Highland Park 21 anni, alcol 46%
Highland Park è la distilleria di single malt più settentrionale della Scozia, situata a Kirkwall, nelle Isole Orcadi, da dove provengono anche il malto e la torba che generano questo Whisky. L’invecchiamento avviene in botti ex sherry ed ex-bourbon. Olfatto: profumi di zenzero, vaniglia e noce moscata bilanciati da note agrumate, uvetta e sherry; è presente una nota torbata, affumicata, fine e delicata. Gusto: ricordi di frutta secca, miele e frutta tropicale, contornati da una sottile nota aromatica di torba e sfumature salmastre. Finale abbastanza lungo e pepato.
Whisky Duncan Taylor “The Octave” 11 anni, alcol 54,7% – Range Strathmill 2010
Duncan Taylor è un imbottigliatore indipendente, attivo in Scozia dal 1938. Il nome del Whisky si rifà alla botte di tipo Octave che rappresenta approssimativamente 1/8 della dimensione di una botte standard (botte ex-sherry Butt) e contiene circa 50 litri. La selezione “Octave” comprende tutti Whisky single cask imbottigliati a grado pieno, provenienti da varie distillerie della Scozia tra cui Strathmill nello Speyside. Al naso sentori dolci di miele, sherry, frutta secca tostata, rovere e note floreali. Al gusto aromi vanigliati, di cioccolato e frutta cotta. Finale di frutta caramellata e spezie. Molto equilibrato, l’alcol è ben integrato, pulito e gradevole nella beva.
Benriach 21 anni, alcol 46%
Benriach è una nota distilleria dello Speyside, questo single malt 21 anni è affinato in un mix di botti ex-bourbon, sherry, rovere vergine e vino bordeaux. Ha sentori speziati, di leggero caramello, frutta secca e miele, con nuance di frutti di bosco. Grande eleganza al gusto, sorso vellutato e armonico, piccantezza molto fine da pepe bianco, toni dolci di frutta candita (pera, uvetta), nota affumicata nel finale.
Arran è un’isola di origine vulcanica, soprannominata la Scozia in miniatura per la varietà del suo paesaggio, che comprende montagne, vallate, cascate, boschi, laghi e castelli; qui hanno dimora due distillerie: Isle of Arran, in produzione dal 1995 a cui si è aggiunta nel 2019 la distilleria di Lagg facente capo alla stessa proprietà. Di seguito due dei prodotti degustati.
Arran 10 anni, 46% vol
È un single malt invecchiato 10 anni minimo in botti ex-bourbon con finish di 9 mesi in ex-sherry oloroso ed imbottigliato alla gradazione classica di 46% in uso alla distilleria. Rappresenta bene lo stile non torbato dei Whisky di Arran, i cui marcatori principali sono la dolcezza (vaniglia e miele) e la morbidezza. Al naso emergono profumi fruttati freschi di arancia e pera, cenni erbacei, contornati da intense note di vaniglia e miele. L’ingresso in bocca è leggermente piccante, con ritorni di arancia, mela e spezie dolci, biscotti (shortbread) ed un finale morbido di malto con sfumature di rabarbaro.
Arran 18 anni, 46% vol
Invecchiato 18 anni in botti di diversa dimensione (Butts/Puncheons/Hogshead) di ex- sherry Oloroso. Al naso profumi di frutta tropicale matura, di spezie (cannella, noce moscata), uva passa e rovere. Al gusto tornano i toni fruttati: ciliegie, pera, pesca, poi vaniglia, spezie e un finale morbido e pepato, con tracce di cioccolato e una punta di alcol.
Sono un appassionato del mondo del vino, mi piacciono i profumi e i sapori che ogni bottiglia di vino racchiude, le sensazioni e le emozioni che trasmette. Mi piacciono molto anche i distillati, in particolare la grande varietà e specificità del mondo del whisky. Laureato in Fisica, con un passato di marketing manager nel settore Servizi e Innovazione di una società leader di telecomunicazioni, oggi critico enogastronomico per passione. Scrivo di Vino, Distillati ed Olio sulla testata giornalistica Vinodabere (www.vinodabere.it). Collaboro anche con le testate di settore “Luciano Pignataro (www.lucianopignataro.it)”, "Wining (www.wining.it)" ed “Epulae (www.epulaenews.it)”. Giudice per il concorso internazionale Grenaches du Monde. Assaggiatore per la “Guida Flos Olei“ di Marco Oreggia. Ho collaborato per l’edizione 2018 con la guida "I vini d'Italia" de l'Espresso. Sommelier AIS dal 2001, Sommelier AISO dell’Olio e degustatore iscritto all'albo per la Regione Lazio.
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