Proprio Lello ha fondato nel 1984, insieme ad Antonio Pace, l‘Associazione Verace Pizza Napoletana, di cui vi abbiamo parlato in un precedente articolo (link) con cui si prefiggeva di tutelare la grande e antica tradizione della Pizza e diffonderla in tutto il mondo, per poi raggiugere un grande traguardo, far entrare l’arte del pizzaiolo tra i patrimoni Unesco, (cosa avvenuta nel 2017).
Oggi spetta a Paolo Surace, figlio di Lello, continuare questa tradizione, rispettando le vecchie metodologie lavorative e aggiungendo un punto di asporto, adiacente al locale storico, dove anche chi non si siede per mangiare, vista la grande affluenza di pubblico, può assaporare il prodotto portandolo a casa o gustandolo mentre passeggia. Continuando in contemporanea a promuovere, oggi come allora, la missione di papà Lello di valorizzare la pizza napoletana nel mondo.
Noi abbiamo avuto modo di andarlo a trovare proprio nel giorno di Pasqua, quando la città di Napoli è invasa da una moltitudine di turisti che vogliono vivere quell’atmosfera che tutti le invidiano.
Così visto l’enorme flusso di persone che non ci ha permesso di sederci e non volendo rinunciare ad assaggiare la classica pizza margherita, abbiamo optato per la versione da asporto.
L’assaggio avvenuto mentre camminavamo ci ha comunque permesso di provare la leggerezza dell’impasto che è risultato perfetta cornice per una materia prima di livello.
Non possiamo non riprometterci di tornare con più calma soprattutto per assaggiare le altre tipologie ed anche quella pizza fritta che più volte ci ha “metaforicamente” strizzato l’occhio mentre aspettavamo e abbinare i vini che Paolo propone partecipando alla nuova sfida che l’Associazione Verace Pizza Napoletana, ha lanciato ultimamente in collaborazione con AIS Campania.