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Piemonte – Castagnole delle Lanze – Massimo Abbate e le sue etichette: cuore e personalità, il segno distintivo in un territorio d’eccezione

A Castagnole delle Lanze, un piccolo comune a ridosso tra Monteferrato e le Langhe in provincia di Asti, in una porzione territoriale in cui la cultura del vino si respira sin dai primi passi di vita, l’azienda vinicola di Massimo Abbate, esclusivamente a conduzione familiare, si distingue per una incisiva filosofia produttiva volta alla realizzazione di etichette in grado non solo di rappresentare con autenticità il territorio di provenienza, ma che, al contempo, possano esprimere la personalità di chi li produce. Inutile ricordare che in un territorio vitivinicolo come questo, prospero di tradizione, storia, blasone e grandi interpreti, trovare il proprio spazio richiede una marcia in più e quel perfetto connubio di cuore, personalità e visione capaci di fare la differenza. E dai nostri assaggi quel perfetto mix l’abbiamo riscontrato tutto. Ma procediamo per gradi.

 

Massimo Abbate

Massimo Abbate, classe 1983, si è formato alla scuola di enologia di Alba, dedicandosi poi, per un lungo periodo, all’attività di consulenza enologica sino ad approdare alla guida dell’azienda di famiglia. Poco più di otto ettari sviluppati su 3 differenti comuni, quello di Castagnole delle Lanze, Coazzolo e Neive, allevati a Moscato, Sauvignon Blanc, Barbera e Nebbiolo, da cui attualmente l’azienda ricava intriganti etichette prodotte in tiratura limitata, ognuna delle quali evidenzia un numero progressivo e distintivo.

Grande attenzione in vigna e con massimo rispetto della natura, assenza di diserbanti e controllo di ogni processo produttivo anche in cantina; questi i valori che connotano l’intera attività aziendale.

Accattivanti, armonici, estremamente invitanti e di grande personalità le etichette degustate, accomunate da un raffinato ricercato equilibrio e profondità gustativa, con il Nebbiolo, in particolare, a primeggiare tra le altre per eleganza e complessità.

Queste le nostre impressioni.

 

Vino Bianco Musa 2023

Musa ispiratrice, ma non solo, questa etichetta già nel nome evoca, altresì, l’incontro del Moscato d’Asti (muscatel) per il 60-70%, in base alle annate, vinificato secco con il Sauvignon Blanc per la restante parte. Il Moscato viene fermentato in barrique al fine di mitigare il corredo aromatico, il Sauvignon, invece, in acciaio. L’impronta olfattiva è davvero seducente grazie alla percezione elegante e non invasiva della fragranza varietale, contornata ed integrata da piacevoli percezioni di frutta esotica, note agrumate, muschio ed erbe aromatiche.

L’attacco gustativo evidenzia una spiccata progressione fresco sapida a dare slancio e profondità ad una percepita morbidezza e struttura. Il finale su rimandi di erbe aromatiche è davvero invitante.

 

Piemonte Sauvignon 2022

Sicuramente una sfida non facile quella raccolta da Massimo di produrre un Sauvignon in Piemonte. La fermentazione parte in acciaio per poi essere completata in tonneau ove il vino rimane sulle fecce fini per circa nove mesi. Il naso non si distingue per spiccata complessità. Leggere note floreali, agrumi, spezie dolci anticipano un sorso fresco, sapido un po’ esile in lunghezza e profondità.

 

Barbera d’Asti Superiore DOCG 2021

Ottenuto da uve provenienti da vigneti dell’età media di circa 10 anni che insistono su marne argilloso-calcaree, nella sua veste rubino si concede al naso con un’intensa percezione fruttata. Ciliegia, cassis, piccoli frutti di bosco cedono elegantemente il passo a cenni di liquirizia e pepe contornati da una poderosa cornice balsamica. L’assaggio è pieno, succoso, avvolgente, sorretto da vivida freschezza,  piacevole scia sapida e tannini levigati. Lungo il finale che insiste su note fruttate e tostate. Affina 15 mesi in barrique e tonneau.

 

Langhe Nebbiolo DOC 2021

Un piccolo grande fuoriclasse, prodotto in quest’annata in sole 1955 bottiglie, che fa dell’eleganza e dell’armonia il suo timbro distintivo. Intensi profumi di viola e rosa, seguiti da frutti di bosco, china, spezie dolci ed arancia rossa precedono un assaggio dalla vigorosa raffinatezza che si fa notare per la lunga progressione fresco sapida ed una trama tannica fitta e ben intrecciata. Il lunghissimo finale, che chiude su una apprezzata scia salina, invita a reiterare il sorso. Affina 15 mesi in barrique e tonneau.

 

100 Giorni Moscato d’Asti DOCG 2023

Ottenuto da viti di poco più di 30 anni situate nel vigneto di Coazzolo che si sviluppa su terreni ricchi di argilla e calcare, si distingue già all’olfatto per un profilo aromatico inebriante con note cadenzate di agrumi canditi, pesca gialla, fiori di zagara e note di pasticceria. L’assaggio è avvolgente, fragrante, connotato da un perfetto equilibrio tra percepita dolcezza, freschezza ed invitante sapidità finale.

 

 

Azienda Agricola Massimo Abbate

Castagnole delle Lanze (AT) – PIEMONTE

Massimo Abbate (@azienda.agricola.massimoabbate) • Instagram photos and videos

“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.” In queste parole la condivisione di una nostra passione e la voglia di comunicarla. Salvatore Del Vasto, laureato in Giurisprudenza e da sempre appassionato di vino, diventa prima sommelier, poi frequenta il Bibenda Executive Wine Master di Fis e poi consegue il diploma di Master presso l’Università di Tor Vergata in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”. Sabrina Signoretti, laureata in Scienze Politiche, coltiva la sua passione diventando sommelier del vino, assaggiatrice di oli di oliva vergini ed extra vergini e sommelier dell’olio extravergine di oliva dell’AISO. Una delle qualità nascoste, la spiccata attitudine per la fotografia.

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