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Nutrizione e prevenzione – Quanto pesa la farina?

Forse potremmo dire quanto può aiutare la farina a prevenire o quantomeno ridurre i rischi di alcune tra le malattie più comuni nella nostra società?
Se ne è discusso recentemente durante un convegno organizzato da Farine Varvello che ha visto raccolti a Milano alcuni medici ed esperti del settore.

Se è vero che il 60% delle malattie non trasmissibili potrebbe essere evitato grazie ad una più corretta e sana alimentazione, il percorso per la diffusione di una nuova coscienza alimentare è ancora lungo.
Vale sempre il concetto della dieta mediterranea ma all’interno di questa alcuni alimenti, ed in particolare le farine, possono svolgere un importante ruolo nella prevenzione.

Il prodotto oggi “sotto la lente” si chiama Farina Intera ed è prodotta da Farine Varvello. Come spiegato dalla dott.ssa Clelia Iacoviello, Farmacista e Consulente Nutrizionale Nutraceutico, si tratta di una farina bianca che viene realizzata attraverso una lavorazione brevettata che consente di estrarre e reintrodurre la parte solubile della fibra (arabinoxilani) che riduce l’impatto glicemico fino al 50% rispetto alle farine raffinate. Inoltre, è altamente digeribile, favorisce il senso di sazietà e ha un’azione prebiotica positiva sul microbiota intestinale. Grazie alla sua composizione, non interferisce con l’assorbimento di farmaci o nutrienti, risultando ideale anche per chi segue regimi alimentari specifici.

Dal punto di vista del gusto, questa farina ha un’alta palatabilità, decisamente migliore rispetto, ad esempio, alla farina integrale.

Così Filippo Varvello, CEO di Farine Varvello, “La nostra farina, ottenuta attraverso un processo enzimatico naturale con enzimi di origine vegetale, permette di realizzare pane più leggero, pizza più digeribile e pasticceria più soffice, senza additivi chimici. Siamo convinti che solo un prodotto buono possa avere successo: per questo lavoriamo ogni giorno affinché qualità, gusto e salute camminino insieme”. Scopo ultimo è quello di riportare la farina all’interno dell’alimentazione di tutta la famiglia.

Tra le malattie non trasmissibili il diabete coinvolge quasi quattro milioni di italiani: “Il diabete riguarda circa il 6% della popolazione ma si stima che almeno un milione di cittadini ne sia affetto senza saperlo. I numeri sono in costante aumento. L’Organizzazione Mondiale della Sanità parla ormai di una vera e propria pandemia del diabete, con un incremento del 60% dei casi a livello globale negli ultimi vent’anni” ha commentato Federico Bertuzzi, Diabetologo, che ha poi aggiunto: “Prevenire significa investire nel benessere e nel futuro della collettività: promuovere alimentazione sana, attività fisica quotidiana e diagnosi precoce vuol dire migliorare la qualità della vita e ridurre il peso di una malattia cronica che oggi possiamo e dobbiamo controllare”.

E a proposito di alimentazione sana, la Dietista Patrizia Gnagnarella ha spiegato il ruolo delle farine nel rapporto con l’indice glicemico. “Un ruolo importante è svolto anche dalla scelta delle farine: farine raffinate, come quelle bianche, hanno un alto indice glicemico e possono aumentare rapidamente la glicemia, mentre farine integrali e prodotti a base di cereali integrali rilasciano zuccheri più lentamente, contribuendo a mantenere stabili i livelli di glucosio nel sangue. Studi scientifici dimostrano che una dieta ad alto indice glicemico aumenta del 27% il rischio di diabete e contribuisce a incrementare il rischio di malattie cardiovascolari e mortalità complessiva. Intervenire su questi fattori significa non solo prevenire malattie, ma migliorare concretamente la qualità della vita e garantirsi un futuro in salute”.

Farine Varvello ha inoltre presentato l’iniziativa solidale che accompagnerà il mese della prevenzione: ne periodo dal 10 ottobre al 14 novembre 2025, per ogni chilo di Farina Intera Varvello acquistato nei punti vendita aderenti (panetterie, pizzerie, pasticcerie selezionate) e sull’e-commerce www.farinaintera.it, l’azienda devolverà 0,05 euro a Fondazione Umberto Veronesi a sostegno della ricerca sui tumori femminili, per un contributo minimo garantito di 7.000 euro.

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Dopo una trentennale brillante carriera in ambito amministrativo finanziario all’interno di un noto gruppo multinazionale, dal maggio 2018 si dedica totalmente al mondo del vino del quale è appassionato partecipe da oltre quindici anni. Sommelier dal 2005 e degustatore Associazione Italiana Sommelier, assaggiatore di formaggi ONAF, assaggiatore di grappe e acqueviti ANAG e degustatore professionista di birre ADB, è relatore in enologia nei corsi per sommelier. È stato responsabile redazionale del sito internet della delegazione AIS di Milano e ha collaborato alla stesura delle guide Vitae e Viniplus. È redattore per la rivista Viniplus di Lombardia, per la quale cura due rubriche, è inoltre autore per la rivista Barolo & Co e per le testate on-line vinodabere.it, e aislombardia.it.

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