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Nuove Tendenze: lo Chef a Domicilio e l’Home Restaurant

La Montagna e Maometto: chi va dove? Secondo le nuove tendenze assistiamo  ormai ad entrambi le direzioni :da Maometto alla Montagna, e dalla Montagna a Maometto. Posto che Maometto sia anche un cuoco, si è ormai abbastanza diffuso il fenomeno dello Chef a Domicilio e sono nate una serie di app per il cellulare e di siti dedicati. Uno di questi è per esempio www.chefbooking.com dove si può scegliere tra una serie di cuochi a seconda della specializzazione/tipo di cucina che si preferisce (cucina regionale, cucina etnica, cucina vegana etc.). Il prezzo indicato è un prezzo minimo per ogni coperto per una serie di menu che possono poi trovare delle modifiche e personalizzazioni. Ci sono foto e video dei cuochi ed il sito è ricco di informazioni.

Più recente è invece il fenomeno dell’Home Restaurant, quello di trasformare la propria casa in un ristorante occasionalmente aperto per amici, conoscenti e perfetti sconosciuti (viaggiatori e turisti soprattutto). Il bisogno di fondo che viene soddisfatto, è quello di provare la cucina nelle case delle persone comuni per cercare la tradizione, a volte dimenticata da locali con menu “eccessivamente turistici”. L’Home Restaurant nasce negli Stati Uniti, e più precisamente a New York nel 2006 ispirandosi al modello cubano delle case particular, e poi tramite l’approdo in Inghilterra nel 2009 e all’espansione della sharing ecomony ed i social network, è arrivato anche in Italia.

Ma la casa trasformata in ristorante occasionale deve avere gli stessi requisiti del ristorante e rispettare le stesse norme?

La materia è ancora nebulosa ed una proposta di legge approvata dalla Camera in attesa di passaggio al Senato è stata bocciata in più punti dall’Antitrust.

Nel frattempo si è espresso il Ministero dello Sviluppo Economico che con Risoluzione n. 50481 Home restaurant ha paragonato i ristoranti a casa ad una vera e propria somministrazione di bevande e cibo, e quindi soggetta a alle stesse procedure burocratiche dei ristoranti tradizionali.

Ma ancora siamo in assenza di una vera e propria previsione normativa.

Comunque andrà a finire una cosa è certa: nel caso dello chef a domicilio possiamo utilizzare le nostre bottiglie di vino e forse anche nel caso dell’Home Restaurant.

 

 

 

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Giornalista enogastronomico, una laurea cum laude in Economia e Commercio all'Università La Sapienza di Roma, giudice in diversi concorsi internazionali, docente F.I.S.A.R.. Ha una storia che comprende collaborazioni con Guide di settore. Per citare solo le ultime : Slow Wine (Responsabile per la Sardegna edizioni 2015 e 2016), I Vini de L'Espresso (vice-curatore e coordinatore nazionale edizioni 2017 e 2018), I Ristoranti d'Italia de L'Espresso (edizioni dalla 2010 alla 2018). Collabora con le testate: www.lucianopignataro.it , www.repubblica.it/sapori. Ha scritto alcuni articoli sul quotidiano "Il Mattino" e su www.slowine.it. Ha una passione sfrenata per quel piccolo continente che prende il nome di "Sardegna", per le sue terre e per la sua gente.

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