Su ogni loro bottiglia viene riportato il simbolo dei Vignaioli indipendenti, ma se ti fermi solo cinque minuti ad ascoltare la storia di Stefano Casali, patron dell’azienda Muralia, allora comprendi che l’indipendenza per i coniugi Chiara e Stefano rappresenta la loro stessa ragion di vita. E sì, perché ogni scelta indipendente richiede coraggio e di coraggio ne ha avuto la coppia quando, nel 2003, da Milano ha deciso di cambiare totalmente vita trasferendosi in Maremma, per la precisione a Roccastrada, tra la pianura della maremma e le colline metallifere, con in tasca un grande sogno «fare un vino che interpretasse con semplicità un dono della terra».
A stimolare questo grande passo un possedimento ereditato dal nonno di Chiara, acquistato all’epoca per coltivare la propria passione per l’agricoltura ma, nel tempo, destinato, invece, all’allevamento di pecore. Pertanto, quando Stefano e Chiara arrivano in questa terra per realizzare il loro sogno, sono dovuti partire da zero. E così, dopo studi sulla zonazione, analisi dei suoli condotti da geologi, affiancati dall’agronomo Stefano Bartolomei, nasce l’azienda Muralia.
Ingresso casa padronale
Visitiamo la tenuta in compagnia di Stefano che, da buon vignaiolo indipendente, preferisce raccontarsi sul campo, conducendoci subito in vigna. Una terra calcarea, ciottolosa e argillosa, dove un tempo si estraevano minerali ed oggi dimorano i vigneti, protetti ed adornati da una natura selvaggia ancora incontaminata. Quattordici ettari totali vitati, allevati a diverse altitudini e curati in primis dallo stesso Stefano coadiuvato dal suo team. Circa dieci ettari circondano la cantina, mentre quattro sono situati a Sassofortino, a 450 metri sul livello del mare. Tra i vitigni allevati, in differenti estensioni, ritroviamo Sangiovese, Syrah, Cabernet Sauvignon, Merlot, Viognier (solo un ettaro), Marselan e Caladoc (ambedue per circa un ettaro e mezzo). Racconta Stefano che tutta l’area è ciclicamente invasa da cinghiali e daini in cerca di cibo e dai quali diventa spesso difficile e costoso difendere le vigne.
I vigneti
L‘azienda segue già i dettami dell’agricoltura biologica pur non essendo ancora certificata. Il bio può essere realizzato anche per una proficua condizione logistica dei vigneti, quella di non avere altre proprietà confinanti, così riducendo il rischio di contaminazioni esterne.
Agriturismo Poggiarello
Il casolare di famiglia, risalente al 1700, dopo un accurato restauro è divenuto attualmente un elegante agriturismo con piscina immerso nel verde: il Poggiarello «…Vivo qui. Ho tutto, non mi manca nulla. Amo i carciofi, ho una piantagione. Il vino ce l’ho, l’acqua non mi manca e preparo una favolosa marmellata di gelsi…», racconta ancora Stefano lasciando trasparire un pizzico di emozione.
Albero di gelsi
L’ambiente dove il vino riposa e matura è stato ricavato scavando dentro la collina, in perfetta sintonia col contesto naturalistico. Un muro di antiche pietre protegge l’accesso alla cantina, una sorta di quinta teatrale dove i protagonisti assoluti sono le uve e il vignaiolo, con la sua filosofia e la sua visione del vino.
Cantina
In questo luogo, tra le vasche di fermentazione e la barricaia, prendono vita e respirano i vini di Muralia: Chiaraluna, Corbizzo, Manolibera, Muralia, Babone e Altana.
Stefano Casali, Az. Muralia
Li abbiamo degustati tutti e, a dire il vero, tutti i vini sono legati da un unico fil rouge, quello di esprimere un’identità territoriale rispettando l’impronta varietale. Vini accomunati da una marcata scia minerale che ricercano l’eleganza espressiva, mai eccessivi o imponenti e mai semplici e scontati, anche nei vini più immediati e di pronta beva (Manolibera ed il Rosato Corbizzo). Vini, tra l’altro, dall’incredibile rapporto qualità/valore.
Ma veniamo ai nostri assaggi.
Chiaraluna Igt Toscana 2014
Chiaraluna Igt Toscana 2014. Viognier 100%.
Ottenuto dalle uve di un piccolo vigneto a 350 metri s.l.m. sulle colline di Sassofortino, è il vino che Stefano Casali ha dedicato al “rilucente sorriso della moglie Chiaradonata”. Fermentato in barrique per 14 giorni, è successivamente affinato sempre in barrique e poi in bottiglia per ulteriori 3 mesi. Intenso e invitante al naso con spiccate note agrumate, di macchia mediterranea e frutta tropicale. Fresco e saporito in bocca, regala un finale di buona persistenza.
Babone Maremma Toscana Doc Rosso 2013
Babone Maremma Toscana Doc Rosso 2013. Sangiovese 65%, Syrah 35%.
Dai vigneti Babone e Vigna di Augusto, fermentato in acciaio ed affinato in parte in legno e in parte in acciaio e successivamente in bottiglia per 10 mesi. Frutta rossa matura, accenni speziati, sentori balsamici, effluvi di liquirizia. Palpabile freschezza equilibrata da piacevole morbidezza gustativa. Finale di interessante lunghezza.
Altana Maremma Toscana Doc Rosso, 2015
Altana Maremma Toscana Doc Rosso, 2015. Sangiovese 100%
Naso complesso ed intrigante di frutta rossa su fondo di spezie scure, rabarbaro, note vegetali e richiami balsamici. Sorso appagante sorretto da calibrata freschezza e tannini morbidi ed eleganti. Lungo il finale che richiama sensazioni minerali. Un vino lineare di cui ci piacerebbe saggiare la capacità espressiva tra qualche tempo. A proposito del nome scelto per questo Sangiovese, Stefano racconta che nell’anno 2002, sotto il cielo stellato di Venezia, i due coniugi, all’interno dell’altana di famiglia (una piattaforma costruita nella parte più elevata di un edificio) prendono la decisione di trasferirsi in Maremma e per ricordare tale momento si promettono reciprocamente di chiamare il loro futuro vino, per l’appunto, «Altana».
Muralia Igt Toscana Rosso 2015
Muralia Igt Toscana Rosso 2015. Syrah 50%, Cabernet Sauvignon 30%, Sangiovese 20%.
Ottenuto dai vigneti allevati su terreni di argilla rossa, connotati dalla elevata presenza di ferro e ricchissimi di ciottoli, fermenta in acciaio inox a temperatura controllata e affina in botti di rovere da 225 litri per 24 mesi e in bottiglia per 12 mesi. Vino di gran corpo, connotato da intensi profumi di frutta nera, mirto, humus, accenni di tabacco e note tostate. Interessante la persistenza nel finale. Un vino giovane, irruento, con elevato potenziale espressivo.
Terminata la degustazione, viene spontaneo cogliere anche il senso del simbolo scelto come logo da Stefano e Chiara per la loro azienda, per il loro progetto. Un emblema della civiltà sumerica a cui era attribuito il significato di mano: «E’ con la mano che si lavora la terra e che si coglie l’uva portandola dalla terra al bicchiere.»
Muralia s.s.a.
via del Sughereto – Il Poggiarello
58036 Roccastrada (Gr) Italia
“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo.” In queste parole la condivisione di una nostra passione e la voglia di comunicarla. Salvatore Del Vasto, laureato in Giurisprudenza e da sempre appassionato di vino, diventa prima sommelier, poi frequenta il Bibenda Executive Wine Master di Fis e poi consegue il diploma di Master presso l’Università di Tor Vergata in “Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche”. Sabrina Signoretti, laureata in Scienze Politiche, coltiva la sua passione diventando sommelier del vino, assaggiatrice di oli di oliva vergini ed extra vergini e sommelier dell’olio extravergine di oliva dell’AISO. Una delle qualità nascoste, la spiccata attitudine per la fotografia.
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