Un ottimo spunto per avere una rassegna senza eguali di Champagne in Italia, è rappresentato dalla Modena Champagne Experience nella sua edizione del 2022, manifestazione che si è tenuta presso i locali della Fiera della città di Modena nelle giornate del 16 e 17 Ottobre.
L’evento è unico, poiché senza dover fare “il giro del mondo“, è possibile degustare buona parte dei campioni delle principali etichette, di 140 produttori appartenenti a grandi gruppi oppure rappresentati da grandi importatori in Italia, con volumetrie di bottiglie prodotte che affolleranno le nostre enoteche.
Tra l’altro, la presenza in prima persona di parecchi produttori o dell’importatore (pochissimi i sommelier), la dice lunga sull’importanza di questa vetrina nel mercato italiano.
Conferma di tale importanza è venuta dall’organizzazione in fase di consuntivo, da noi pubblicato, a riguardo del numero di operatori del settore intervenuti nei due giorni.
Giusto per dare un altro paio di coordinate, che ci permettono di leggere l’evento, il prezzo delle bottiglie presentate andavano nella fascia di mercato medio-alta (60-250 Euro). Un altro fattore di successo è rappresentato dalle Masterclass dedicate ai produttori, condotte da Alessandro Scorsone e Alberto Lupetti.
In realtà l’esercizio di degustare tutti i campioni in assaggio diventa improbo anche in base all’affluenza. Noi presenti il lunedì dall’apertura fino alle 16, siamo riusciti a assaggiarne circa la metà.
L’organizzazione degli stand, nell’ampio spazio messo a disposizione, ha seguito le quattro zone di produzione dello Champagne, Aube – Côte des Bar, Côte Blanc, Vallée de la Marne, Montagne de Reims, con uno spazio al centro dedicato alle maison classiche. Gli stand da noi visitati, accoglievano da una fino a sette etichette per ogni singola maison .
Senza voler fare una classifica descriviamo di seguito quelli che ci sono piaciuti di più, cercando di andare a selezionare, anche quelli con un buon rapporto qualità/prezzo.
Henriot Cuveé Hemera 2006 (50% Pinot Nero e 50% Chardonnay) imbottigliato nel 2007 e sboccato dopo 13 anni sui lieviti nel 2021, presenta materia strutturata con sensazioni di evoluzione con leggera arancia candita, molto piacevole, al palato emana sentori di albicocca e si distingue per una lunghezza gustativa elevata. Prezzo indicativo, per un prodotto di fascia alta, poco oltre i 200 Euro
Drappier Quattuor 2010 Blanc de Blancs, 72 mesi sui lieviti. Il nome deriva dall’utilizzo di 4 vitigni a bacca bianca: 25% Arbanne, 25% Petit Meslier, 25% True White e 25% Chardonnay. Il naso ha una bella finezza aromatica con sentori di agrumi e fiori bianchi. La bocca è fresca e sapida. Aromi molto ben definiti nel finale con una buona lunghezza del sorso. Il prezzo viaggia sugli 80 Euro. Della stessa casa ricordiamo lo Charles De Gaulle, intitolato al presidente francese, che personalmente ho trovato molto più gastronomico del primo.
Pol Roger Vintage 2015 secondo il tradizionale blend della maison, da 60% di Pinot Nero e 40% di Chardonnay, 96 mesi sui lieviti, composto da uve provenienti da Gran Cru e Premier Cru, un eccellente compromesso con complessità che ricorda la cifra stilistica del Winston Churchill, spendendo però cifre sotto i 100 Euro. Agrume e poi albicocca in attacco, con cremosità pasticcera in centro bevuta. Perlage fine e persistente che lo rende elegante.
Palmer & Co Grand Terroirs 2015 in formato da 75cl, 50% Chardonnay, 38% Pinot Nero, e 12% Pinot Meunier con un dosaggio di 7 grammi/litro. Dolcezza che non si avverte grazie alla raccolta delle uve utilizzate, effettuata nel mese di agosto, che gli donano una buona freschezza. In centro bocca eleganti sensazioni burrose vengono bilanciate da una buona chiusura con una piccola vena amarognola. Prezzo che rimane sotto i 100 Euro.
Jeaunaux-Robin Instinct Meunier (100% Pinot Meunier). Il carattere del Meunier è molto ben “addomesticato”, anche grazie ai 60 mesi passati sui lieviti. Gode di molta struttura, ma rimane su note di frutta rossa fresca che fanno avvertire una gestione del vitigno veramente perfetta, non cedendo nulla alla pesantezza, come succede in altre maison, nei casi in cui ne prevedono l’utilizzo in purezza. Anche qui prezzo in enoteca intorno agli 80 Euro.
Encry Vue Blanche Estelle 2015 (100% Chardonnay) si dimostra essere una grandissima annata per la maison di Le Mesnil sur Oger; bilanciamento tra spinta acida, perlage persistente ma mai invadente e grande materia presente lo elevano rispetto al precedente millesimo (2014) che aveva sofferto non poco delle condizioni pedoclimatiche. Una ottima beva, gastronomica ad un prezzo sugli 80 Euro.
Taittinger 2015 (50% Pinot Nero e 50% Chardonnay) Profumo molto aperto ed espressivo, all’olfatto sprigiona aromi di frutta riferibile alla pesca, fiori bianchi e vaniglia. Fresco e delicato con sapori di frutta fresca e miele in finire. Prezzo in enoteca intorno ai 70 Euro.
Piper Heidsieck 2014, quasi un 50&50 (52% Pinot Nero e 48% Chardonnay), con 96 mesi di permanenza sui lieviti, un buon prodotto della nota maison, considerato l’abbordabilissimo prezzo (poco sopra i 50 Euro). Sentori di mandorla al naso. Fresco agrumato all’attacco, pulito con trama fine garantita da una buona bollicina, che conclude il suo passaggio in bocca con sentori di nocciola in finire. Gastronomico.
Bollinger sans anneè (60% Pinot Nero, 25% Chardonnay, 15% Pinot Meunier). Buona freschezza in entrata, eccellente struttura, abbastanza ampio in centro bocca dove si percepiscono sentori di frutta matura, pera e mela cotta. Riesce ad avere anche una discreta lunghezza di beva, che lascia sentori di spezie e noci. Prezzo abbordabilissimo poco sopra i 50 Euro
Ayala sans anneè (40% Pinot Nero, 40% Chardonnay, 20% Pinot Meunier). Distribuito dalla stessa casa del Bollinger, gioca su toni ancora più freschi, presenta un carattere cremoso con una bollicina non aggressiva, che garantisce una beva lasciando il palato pulito, sicuramente gastronomico. Prezzo veramente invitante 35 Euro.
Approccia il mondo del vino seguendo corsi di avvicinamento nel 2003. Già da quegli anni partecipa a manifestazioni enologiche come visitatore assiduo. Inizia poi a collaborare nei panel di assaggio della guida "vini buoni d'Italia" per varie regioni, per poi passare per un paio di anni in Slowine per la regione Sardegna. Nel biennio 2016/2017 entra nell'organizzazione e nel panel di assaggio dei "I vini dell'Espresso". In questi anni ha partecipato alle più importanti anteprime di vini per la stampa. Negli ultimi anni partecipa come giurato in vari concorsi quali Grenache du Monde, Radici del Sud, Lucio Mastroberardino. Dal 2018 partecipa al progetto di alcune testate giornalistiche. Oltre che cultore del mondo del vino lo è anche del mondo dei whisky
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