In un angolo tranquillo del versante orientale del Pratomagno, nella zona della DOC Valdarno di Sopra, si estende un vigneto di grande fascino: la Vigna delle Sanzioni.
Attraverso i suoli argillosi e sabbiosi, le esposizioni ventilate, la mano attenta della famiglia che lo governa, nasce una bottiglia che fa parlare di sé: la Riserva 2023 della Vigna delle Sanzioni, a firma dell’azienda della famiglia Gigante.

Vigna delle Sanzioni
Furono gli anni Trenta a segnare questo impianto, concepito come opera agraria monumentale del regime, sulla scia delle sanzioni economiche inflitte all’Italia e della volontà di riscatto attraverso la terra.
Oggi il nome Vigna delle Sanzioni non è solo evocativo di quel tempo ma rinsalda la menzione «Vigna» nella denominazione, a indicare un cru riconosciuto e distinto nella DOC.
Oltre al Sangiovese sono coltivate anche Canaiolo e Grand Noir de la Calmette e che sono impiegate per creare questo vino: la vendemmia è manuale, la selezione rigorosa, la vinificazione in cemento, la macerazione tarata sull’annata e sull’obiettivo, la maturazione in tonneau di rovere francese per circa diciotto mesi e un riposo in bottiglia di almeno sei mesi.

Il vino così prodotto si presenta con un profilo deciso ma raffinato; i sentori di ciliegia matura, corbezzolo, mora, iris e tabacco biondo si mescolano a un sorso che avvolge senza mai cedere alla pesantezza, grazie a tannini ben equilibrati e una freschezza che lo rende elegante e potenzialmente longevo.
Parlare del Valdarno di Sopra significa parlare di un terroir che non ha ancora la fama dei grandi Chianti o Brunello ma che sta emergendo con vigore, privilegiando soprattutto il vitigno principe della zona, il Sangiovese e la scelta coraggiosa di promuovere la conduzione biologica. E la Vigna delle Sanzioni, con la sua storia geometrica e monumentale, diventa simbolo di questa rinascita con radici.