La Liguria è una terra di arrivi e di partenze, meta di viaggi e di quel “buen retiro” immaginato e agognato dopo una vita di lavoro: il suo fascino ombroso e selvatico colpisce a volte così preciso al cuore che non vuoi più andare via, anzi essa diventa il luogo capace di accogliere la tua vita e i mille progetti che hai in testa.
Così è stato per Valerio Sala, ingegnere aerospaziale che dalla Brianza si trasferì nell’entroterra di Sestri Levante, acquisendo una vigna nella Val Petronio, zona inequivocabilmente vocata per la produzione di vini.
Era l’anno 2010 e nessuno mai avrebbe immaginato che un malore improvviso lo avrebbe stroncato dieci anni dopo, a settembre mentre passeggiava tra le sue amate viti di Bianchetta Genovese, un vitigno autoctono sulle cui potenzialità si era concentrato e faceva esperimenti.
La vendemmia era purtroppo imminente e bisognava fare una scelta: continuare o vendere uve e l’azienda. Federica, sorella di Valerio si guardò intorno e non ebbe alcun dubbio.
I pampini scossi dalla brezza che sale dal mare, il progetto della nuova cantina, l’opera di terrazzamento della collina dietro la casa per il nuovo impianto e lo sguardo languido di Matilde, il bracco con cui Valerio andava a caccia, suggerivano che non poteva morire così anche un sogno.
Sono tornata a Casa del Diavolo un mese fa circa e ho incontrato una donna che si è tirata su le maniche ed è entrata in vigna e in cantina, proprio come faceva Valerio: una persona umile, ricettiva e appassionata, che ha cercato i consigli delle persone esperte e amiche e che ha iniziato a fare proprie competenze, tradizioni e il gusto del vino che esprime quello specifico territorio, fatto di suoli magri e sciolti.
Sentire raccontare Federica della sua esperienza è davvero commuovente, in questo passaggio che vive da “ i vini fatti da Valerio” ai “ vini fatti da lei”: memorie recenti e passate si intrecciano, mentre facciamo ruotare nel calice la bianchetta Ciana, come in una danza.
Il vino esce sempre con l’annata precedente a quella in corso, per valorizzarne il carattere del vitigno e dimostrare le sue potenzialità; solitamente sono previste dalle 24 alle 36 ore di macerazione prefermentativa.
Terminata la fermentazione e svolta la malolattica in acciaio, il vino riposa in bottiglia per circa 6-8 mesi.
Il colore è luminoso, sulle tonalità di un giallo paglierino molto intenso; il corredo olfattivo si delinea su piacevoli sentori di salvia, maggiorana e timo, a cui si aggiungono miele di castagno, erica e anice stellato. In bocca esprime la sua “liguritudine”, è secco, composto e chiude sapido.
Nuaggi è il nome dato al Ciliegiolo, un vino che finisce sempre troppo presto, sia sul mercato che nel bicchiere: è fresco, succoso, fruttato e ha un bellissimo colore rosa antico.
Un altro vitigno in cui si esprime molto bene la filosofia di Casa del diavolo è il Dolcetto, storicamente ben integrato nella ampelografia locale.
Vendemmiato circa a metà di settembre, segue ma macerazione di circa una settimana e tutte le pratiche in acciaio. I profumi fruttati e floreali sono freschi e piacevoli e il tannino è gradevolmente integrato.
In tiratura più che limitata- si parla di 600 bottiglie circa nel 2018- un esperimento di Valerio, una Bianchetta macerata, dal nome che assomiglia a quello di un prototipo di navicella spaziale: X-18.
Non filtrato, dal colore giallo dorato chiaro, si offre al naso con profumi di erbe aromatiche, mela golden, nocciola tostata, buccia di mandorla e cera. Una lieve sensazione di astringenza che si accorda perfettamente con le sensazioni gustative, nel finale salino e balsamico.
Confrontarsi con Federica Sala, assaggiando insieme i vini, è stata una bellissima esperienza, soprattutto di vita.
Medico Psichiatra, stregata da Dioniso, divento sommelier nel 2013, Degustatore Ufficiale nel 2014 e Miglior sommelier della Liguria 2019. Nel 2016 nasce il mio blog wineloversitaly e dal 2018 sono molto attiva sui Social con il profilo @wineloversitaly. Nel 2021 sono la vincitrice del sondaggio proposto da The Fork nella categoria Wine Influencer. Ideatrice e Curatrice della prima guida Social " I vini del cuore" che uscirà a fine 2021. Collaboro come Social media coach con aziende e partners del mondo del vino. Non smetto mai di studiare: ho superato il Wset level 3 con il massimo dei voti. Comunicare il vino con passione e rispetto è il mio desiderio e il mio impegno.
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