Malgrado la tempesta Covid che attanaglia il pianeta domenica 18 ottobre 2020 a Roma si è tenuta, in una bella giornata di sole, la 10^ edizione di Life of Wine, grazie all’impegno di Studio Umami ( agenzia specializzata nella comunicazione ed organizzazione di eventi eno-gastronomici ) ed alla collaborazione di Maurizio Valeriani (giornalista del settore e direttore della testata giornalistica Vinodabere). Come per l’edizione 2019 la manifestazione si è tenuta nell’avveniristico Hotel Radisson Blu vicino alla Stazione Termini.
Life of Wine riveste una funzione quasi “didattica”, rendendo possibile il confronto tra varie annate dello stesso vino cosicchè se ne possa valutare l’evoluzione nel corso del tempo. Tra le varie aziende mi sono interessato a due belle realtà umbre, una “rampante” ed una “storica”: Roccafiore a Todi ed Antonelli San Marco a Montefalco.
Cantine Roccafiore
Roccafiore è un’azienda nata nel 1999 che sorge sulle pendici dei Monti Martani a pochi chilometri da Todi. Da sempre attenta alla problematica ambientale tende all’impatto zero in tutte le sue attività, agricole e ricettive, e nella sua produzione vinicola biologica certificata. Nei 15 ettari di superficie vitata vengono privilegiati i vitigni autoctoni (Sagrantino, Sangiovese, Trebbiano Spoletino e Grechetto di Todi).
Proprio quest’ultimo è protagonista al 100 % di uno dei vini bandiera dell’azienda, il Fiorfiore. Le sue uve, allevate con l’impianto Guyot a densità di 6500 ceppi per ettaro. e resa di circa 70 quintali per ettaro, vengono vendemmiate nella seconda metà di settembre con raccolta manuale. La vinificazione avviene con pressatura soffice meccanica, decantazione naturale dei mosti, fermentazione a temperatura controllata con lieviti naturali autoctoni in vasche di acciaio inox cui seguono 12 mesi di affinamento in legno grande, da 50 ettolitri e 4 mesi in bottiglia. Produzione media di 17000 bottiglie. Di seguito le sensazioni ricavate dalla degustazione di quattro sue annate: 2018, 2017, 2016 e 2014.
2018 – 13 % vol. : Ottimo rappresentante del Grechetto di Todi si presenta con un bel colore paglierino carico, limpido con riflessi dorati. Naso fresco, floreale giallo, frutta gialla (mela golden) e pesca bianca con note agrumate. Bocca morbida, fresca, minerale e dotata di bella eleganza e persistenza. Sarà al meglio delle sue potenzialità tra 4 o 5 anni.
2017 – 13,5 % vol. : L’annata particolarmente calda è stata gestita ottimamente con un prodotto che si presenta nel calice con il suo colore paglierino carico e limpido. L’olfattiva si presenta più “rotonda” dell’annata precedente con frutto tropicale (ananas ) e sentori di camomilla in evidenza, seguono note minerali, agrumate ed un tocco iodato/salmastro che ritorna in bocca con note sapide, rotondo ma con una bella freschezza che bilancia il calore dell’annata ed una bella persistenza. Un’altra bottiglia da consumare tra un po’.
2016 – 13,5 % vol. : Annata ottimale evidenziata dal colore paglierino brillante con ancora qualche riflesso verdolino. Al naso si propone con note agrumate in evidenza alle quali si succedono frutta gialla matura ed una bella mineralità ben amalgamate. La bocca, tonda, fresca e sapida si chiude con note fumé nel lungo finale.
2014 – 13,5 % vol. : Incapsulato nella ceralacca nel bicchiere, oltre al suo tipico colore paglierino limpido, presenta dei bei riflessi dorati. Naso complesso con note floreali, futta bianca matura, mineralità e note di spezia dolce. Bocca fresca, minerale, sapida e con ritorni ammandorlati e di boisé nel lungo finale. Probabilmente la più “pronta” delle quattro annate.
Cantine Antonelli San Marco
Nella bella foto Filippo Antonelli dal 1986 al timone dell’azienda.
Antonelli San Marco (www.antonellisanmarco.it): è una delle aziende storiche della zona di Montefalco. Acquistata nel lontano 1881 dalla famiglia Antonelli la tenuta si estende su una novantina di ettari nei pressi di Montefalco. La superficie vitata ammonta a 50 ettari a quote collinari che forniscono un ottimo habitat alle varietà autoctone: Grechetto e Trebbiano Spoletino per i bianchi, Sagrantino e Sangiovese per i rossi. Dal 2009 tutta la produzione, circa 320000 bottiglie, ha ottenuto la certificazione di coltura biologica.
Sono stati presentate in degustazione quattro annate di Sagrantino D.O.C.G. ed il Trebbiano Spoletino Trebium dell’annata 2019, iniziamo da quest’ultimo.
Trebium – D.O.C. Spoleto Trebbiano Spoletino 2019 13,5 % : 100 % Trebbiano Spoletino, vendemmiato a mano nella seconda metà di ottobre. Dopo una breve macerazione, svolge la fermentazione in botti grandi di rovere, dove sosta sui lieviti per circa 6 mesi. Segue affinamento in bottiglia.
Il vino si presenta con un bel colore paglierino limpido con riflessi verdolini ed una discreta consistenza accentuata dagli archetti sul bordo del calice. Naso molto elegante che irrompe con un bel floreale cui seguono sensazioni di frutta gialla matura, mineralità molto marcata e note di mandorla. Bocca armonica dove la struttura del vino equilibra la spiccata acidità tipica del Trebbiano Spoletino, che garantiranno la tenuta del vino nel corso degli anni. Sapidità ed un lungo finale, con ritorni ammandorlati, chiudono una bella esperienza gustativa e ci fanno ricredere del fatto che i dintorni di Montefalco possano dare solo grandi rossi.
Dopo quest’ottimo inizio proseguiamo con una verticale di quattro annate del Sagrantino D.O.C.G. Proveniente da vigneti con età media di 15 anni, situati in collina tra i 300 ed i 400 metri s.l.m. esposizione sud e sud-ovest, allevamento a cordone speronato e Guyot con resa di 45 quintali per ettari. La vendemmia a mano avviene, normalmente, nella seconda metà di ottobre, segue fermentazione sulle bucce per 25-40 giorni in vasche inox alla temperatura di 25-28° con illimpidimento spontaneo senza filtrazione. La lunga maturazione avviene per 6 mesi in tonneaux, 18 mesi in grandi botti di rovere ed ulteriori 12 mesi in vasche di cemento prima dell’imbottigliamento. Segue affinamento in bottiglia per un altro anno prima della commercializzazione. Di seguito le note sulle quattro annate degustate: 2015, 2008, 2005 e 2003.
2015 – 15 % vol. : Annata equilibrata con inverno piovoso, primavera con elevata irradiazione solare e ventilata, estate asciutta, calda e soleggiata. I bassi valori di umidità hanno reso facile il controllo fitosanitario del vigneto. Qualche pioggia tra settembre e ottobre ha favorito una maturazione ottimale delle uve. Vendemmia tardiva. Colore rubino carico con grande consistenza. Al naso si presenta, in primis, con sentori di humus e sottobosco, seguono il frutto rosso e note leggermente agrumate e mentolate. La bocca molto calda, e con tannini in evidenza, si evolve in un finale di buona persistenza con ritorni di fungo e sottobosco.
2008 – 14,5 % vol. : Annata caratterizzata da una primavera particolarmente fresca e piovosa, che ha determinato un ritardo di circa 10 giorni delle fasi fenologiche. Estate asciutta con temperature nella norma del periodo. Fine settembre e inizio di ottobre con venti di tramontana e quindi temperature fresche, bassa umidità e perfetto stato sanitario delle uve. Bel colore rubino vivo, naso elegante che si apre su frutto rosso e confettura di prugna, poi seguono note di tabacco, pepe nero e fiori secchi. Bella bocca calda, tannini levigati e bel finale di bella persistenza.
2005 – 14 % vol. : Annata con una produzione di uva ridotta ed una estate inizialmente torrida ma, successivamente, fresca e piovosa. Autunno fresco e con forti escursioni termiche. Vendemmia tardiva. Si presenta con un colore granato, riflessi rubino sull’unghia e bella consistenza sui bordi. Il naso è complesso e, dopo un’apertura con il frutto rosso ancora presente e vivo, vira verso sentori di rosa passita, anice stellato, sottobosco e tabacco. In bocca presenta dei tannini ancora molto presenti, un buon corpo caldo ed un bel finale persistente. Una bottiglia con ancora una lunga vita davanti a sé.
2003 – 14,5 % vol. : Annata ormai proverbiale in cui ci siamo resi conto che il cambiamento climatico era una realtà, estate torrida e siccitosa con una vendemmia molto precoce. Il colore è un granato con riflessi aranciati sull’unghia e forte consistenza. Il naso riflette l’andamento del 2003 con prevalenza di frutto rosso appassito sotto spirito e confettura, poi procede verso uno speziato ed un sottobosco che rivelano la maestria con cui si è riusciti a gestire l’annata problematica. La bocca, ovviamente, si rivela calda però si equilibra con una freschezza ancora presente e dei bei tannini levigati. Persistenza lunga con ritorni speziati e di tabacco. Una bella bottiglia che non si è “seduta” subito, onore all’artefice.
Dopo aver perso tempo, lavorando su navi e treni, finalmente sono riuscito a giungere sulle rive dell'Oceano del Vino ed a tuffarmi nel mio elemento. Bere, nelle giuste quantità, non è mai tempo perso.
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